Potere al Popolo scende in piazza al fianco dei lavoratori Gkn di Firenze
24 marzo 2022 | 17:48

Il partito lucchese: “Manifestiamo per denunciare la politica che garantisce il profitto invece del bene comune”
Il collettivo di fabbrica dei lavoratori Gkn di Firenze torna in piazza sabato (26 marzo) per la dignità e i diritti sul lavoro.
“Dopo la mobilitazione di settembre chiamata in un contesto emergenziale, quello dei licenziamenti comunicati via mail, comportamento poi dichiarato antisindacale dal Tribunale di Firenze – scrive Potere al Popolo di Lucca – scendiamo di nuovo in piazza con i lavoratori per rimettere al centro il tema del lavoro in tutte le sue connessioni. La Gkn, così come tante altre aziende in Italia, non chiudono per mancanza di lavoro, ma per spostare la produzione in luoghi dove la forza-lavoro costa meno. Così gli operai, dopo aver preso il controllo della fabbrica, hanno deciso di scrivere una legge per tutti i lavoratori. Questo ddl, redatto insieme ad avvocati e giuristi, è stato presentato in Senato da Matteo Mantero”.
“L’obiettivo – continua Potere al Popolo – è mettere un freno alle chiusure aziendali: un iter obbligatorio che coinvolge lavoratori e sindacati per avanzare piani alternativi ed istituire sanzioni pesanti per chi non lo rispetta. Ma fa anche di più: delinea il ruolo dello Stato, che può rilevare le imprese, e dei lavoratori stessi, che possono costituirsi in cooperativa godendo di diverse agevolazioni. A dicembre il ddl è stato inserito in un emendamento alla Legge di bilancio da Mantero (Potere al Popolo). Ma quasi tutta la commissione bilancio (Pd, Lega, Leu, FdI) ha bocciato l’emendamento e approvato, col favore del M5S, l’infame proposta del governo che definisce solo una procedura per evitare i licenziamenti via sms, ma non fa nulla per impedirli. Insomma: licenziate pure, ma con le buone maniere”.
“Per questo – conclude il gruppo – siamo di nuovo in piazza, in convergenza con lo sciopero per l’ambiente di domani (25 marzo): per denunciare che la politica che garantisce il profitto piuttosto che il bene comune è la medesima che sacrifica l’ambiente e al guadagno. Un atteggiamento predatorio che non guarda in faccia nessuno: né I lavoratori di oggi, né le generazioni future. Convergiamo e insorgiamo: nessuno si salva da solo”.