Lucca 2022, si struttura la lista rosso-verde: martedì il nome del candidato
Il 29 marzo alle 21 al bar Deha di Sant’Anna l’assemblea voterà nomi, carta d’intenti e modalità organizzative
Pace, antifascismo, lotta contro le disuguaglianze e ambiente. Sono questi i valori fondanti del movimento rossoverde, lista in costruzione che martedì (29 marzo) alle 21 al bar Deha di Sant’Anna voterà in assemblea le proprie modalità organizzative, la carta d’intenti e il nome del candidato o della candidata per le prossime elezioni amministrative.
Un movimento “nato dal basso” che ingloba al suo interno partiti, come Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, gruppi civici come Lucca per l’ambiente e liberi cittadini che in questi anni hanno manifestato la volontà di tornare a partecipare attivamente a livello locale, con l’obiettivo di dare un’alternativa a sinistra a chi non si riconosce più nel centrosinistra.
“Oggi a Lucca nasce un nuovo esperimento che ha l’obiettivo di riportare alle urne quel 50 per cento di persone che ha deciso di abbandonare la politica – spiega Virginio Giovanni Bertini -. Cittadini che si riconoscano in quei valori fondanti che hanno a che fare con la Costituzione antifascista e quindi che ripudino la guerra, le disuguaglianze e che si battano per l’ambiente e un futuro sostenibile. Siamo soddisfatti di quanto siamo riusciti a creare fino ad ora ma il nostro movimento vuole comunque rimanere aperto nei mesi che ci separano dalle prossime elezioni. Perché non vogliamo più dare deleghe in bianco a forze politiche che si dichiarano ambientaliste ma che nei fatti sono cementificatrici, che elogiano la partecipazione ma condannano il dissenso come abbiamo visto con San Concordio e con l’ex Manifattura”.
“Il nostro movimento vuole mettersi a disposizione per fare da connettore di questa rinnovata partecipazione emersa dal basso – aggiunge Alberto Pellicci di Sinistra italiana -. Per questo continueremo a dialogare con comitati, associazioni e cittadini che hanno mostrato interesse nei confronti di questa città e che sono portatori di idee nuove e sostenibili”.
“Come abbiamo visto proprio dalla manifestazione di stamani ci sono anche tanti giovani che chiedono di essere ascoltati – precisa Giulio Strambi di Rifondazione comunista -. Giovani costretti a Lucca a far lezione nei container quando andrebbero previste per loro forme di presalario, pasti e trasporti gratuiti. Anche a loro si rivolge il nostro invito: portate le vostre istanze in assemblea, saranno ascoltate e votate. Noi siamo l’alternativa al centrosinistra e non sosterremo nessun altro, neanche in caso di ballottaggio”.
“Nella politica attuale, locale e non, ci si dice pacifisti e si sostengono le spese militari, si plaude alla partecipazione e si denuncia il dissenso, si elogia l’ambiente e si cementifica – concludono Aldo Gottardo e Giada Paolini di Lucca per l’ambiente -. Basta col greenwashing. Noi siamo la vera sinistra, quella del Pd non può definirsi tale”.
Alcuni punti del programma in costruzione
“Vogliamo demolire i mostri di cemento come quelli di S. Concordio e cambiare radicalmente il piano operativo comunale che toglie ulteriori aree a verde – spiegano dalla lista -. Fermare il processo di verticalizzazione del potere locale e attuare forme di decentramento e di autogoverno del territorio ripristinando organismi con poteri e risorse proprie. Incrementare l’uso di strumenti di democrazia diretta come i referendum, di trasparenza e partecipazione popolare non declamata ma praticata, oltre i limiti assurdi dell’attuale legge regionale. Occorre riportare servizi fondamentali nel centro storico, nei quartieri e nei paesi e dare risposte adeguate ai bisogni sociali di lavoro, di cultura, di casa, di servizi, di spazi pubblici, delle diverse generazioni”.
“Impedire la colata di cemento degli assi viari sulla Piana e il pieno di auto parcheggiate nella ex Manifattura e costruire invece un piano della mobilità e della sosta alternativo, moderno, ecologico ed efficiente. Non subire più in silenzio lo scandalo delle liste di attesa per visite ed esami, i disservizi pesanti del pronto soccorso, la distruzione della medicina territoriale e invertire la tendenza con un piano di azioni concordate – proseguono -. Non accettare più lo scandalo delle scuole container e individuare soluzioni alternative intelligenti”.
“L’istruzione non può essere un costo e quindi vanno previste forme di presalario, pasti e trasporti gratuiti per gli studenti, prezzi energetici calmierati, con un ruolo attivo del Comune, per famiglie e piccole imprese. Serve una strategia industriale a livello locale per attuare una politica di rifiuti zero, per recuperare o mantenere la proprietà pubblica dei servizi di acqua e gas, migliorando la qualità distributiva e diminuendo i costi per i cittadini – concludono -. Bisogna riappropriarci di tutta la ex Manifattura per rigenerarla al servizio dei bisogni sociali e culturali della città con un reale percorso di partecipazione così come richiesto in questo contesto e tanti altri e finora sempre negato. Un programma innovativo e democratico si costruisce dal basso insieme ai cittadini e così nasce una nuova comunità”.