Vezzosi: “Raspini si è messo a disposizione della città, con lui un confronto democratico e partecipato”

L’ex direttore della scuola edile: “Un lavoro lungo e faticoso che serve a coinvolgere i cittadini”
“Fare politica specie nelle amministrative, vuol dire mettersi a disposizione della città, confrontarsi e risultare vincenti con altri candidati della stessa coalizione, elaborare programmi di massima condivisi da arricchire sulla base di un confronto con la cittadinanza”. Tutte cose che secondo Valerio Vezzosi, ex segretario degli edili Cgil ed ex direttore della Scuola Edile di Lucca sono incarnate dal candidato sindaco del centrosinistra Francesco Raspini.
“Ammetto – scrive Vezzosi – che comprendere la politica, specie in questi ultimi anni, è cosa complessa almeno per chi, come me, ha valori abbastanza definiti ma, credo, ancora attuali. Fare politica specie nelle amministrative, vuol dire mettersi a disposizione della città, confrontarsi e risultare vincenti con altri candidati della stessa coalizione, elaborare programmi di massima condivisi da arricchire sulla base di un confronto con la cittadinanza. Se poi il candidato è nel segno della continuità con le amministrazioni precedenti avrà anche il compito di dare spiegazioni di ciò che è stato fatto fino a ora. Naturalmente, democrazia vuole, che questo percorso veda direttamente interessati partiti, associazioni imprenditoriali e sindacali, terzo settore e tutto ciò che anima la nostra città. È un lavoro lungo, faticoso, complesso. Si chiama democrazia”.
“Ebbene a Lucca succede che un giovane assessore della giunta Tambellini nel maggio 2021 decida di mettersi a disposizione per le future elezioni comunali – prosegue Vezzosi -. Legittimamente c’è un’altra candidata e si va alle primarie nel mese di dicembre. 2356 lucchesi, in tempo di pandemia, vanno a votare e decretano vincitore Francesco Raspini che sarà candidato per il centrosinistra a Lucca. Dal giorno dopo Raspini e i suoi cominciano a preparare programmi con otto tavoli e oltre 250 persone interessate, si creano momenti di incontro con i cittadini e le associazioni che lo desiderano, si fa, insomma, campagna elettorale e politica nell’unico modo possibile, tra la gente, sul territorio. Tutto questo in attesa di confrontarsi con candidati espressi da altri che ancora non sono scesi in campo. Ora torno a parlare del perché trovo difficoltoso capire la politica oggi a Lucca. Leggo e ascolto opinioni secondo le quali gli altri, quelli che ancora non ci sono, avrebbero grandi meriti, capacità superlative e che le segrete cene dove si decideranno le eventuali candidature sono l’essenza della democrazia. Forse sono vecchio e confuso però a dicembre ho votato alle primarie, ho partecipato a un tavolo con un’altra ventina di belle persone dove abbiamo buttato giù idee su sviluppo, innovazione, mobilità sostenibile, infrastrutture, sto partecipando a molte iniziative sul territorio con tanti cittadini e, non ultimo, ho visto l’interesse di ragazzi e ragazze giovani. Due giorni fa, incontro con i cittadini di Pontetetto nel parco, all’aperto, con tanta gente, con proposte, con critiche, con idee. Ecco. In tutto ciò ho respirato e sto respirando democrazia e partecipazione aspettando serenamente l’arrivo di altri candidati”.