Ambiente e giustizia sociale: “Le azioni legali? Inquietanti per dialettica democratica”

La lista per Aldo Gottardo sindaco: “Chiediamo il ritiro immediato di questi provvedimenti e un piano di demolizione delle opere dannose per San Concordio”
Si è tenuta ieri sera (4 aprile) una nuova assemblea del movimento rossoverde a sostegno della lista Ambiente e Giustizia Sociale per Aldo Gottardo sindaco.
Al centro dell’incontro le ultime vicende legali intercorse tra il Comune e il comitato Per San Concordio e il sindaco e il consigliere pentastellato Massimiliano Bindocci ai quali l’assemblea ha espresso piena solidarietà.
“Riteniamo questi fatti molto gravi, ingiustificati e lesivi dei diritti fondamentali dei cittadini, inquietanti per la stessa dialettica democratica istituzionale – spiegano dal coordinamento rossoverde -. Dopo aver massacrato di cemento da anni ormai il quartiere di S. Concordio, distruggendo erba, alberi, zone umide, tessuti naturali e storici, dopo aver negato percorsi partecipativi veri e ignorato petizioni di cittadini che sono arrivati a raccogliere ottomila firme, dopo aver costruito il mostro della galleria coperta, non ancora terminato, seppellendo, forse in modo irreversibile, l’antico porto ed un’area umida importante, per realizzare una struttura del tutto inutile, non contenti di queste folli imprese, aggiungono al danno la beffa, con questa assurda azione legale contro il Comitato e contro quanti dissentono da queste scelte. Dovremmo essere noi, cittadini tutti, a esigere un forte risarcimento per i danni irreparabili e difficilmente quantificabili arrecati a quel territorio e all’ambiente e un forte riconoscimento per il grande lavoro di analisi, di critica e di progettualità alternativa realizzato in tanti anni dal Comitato di San Concordio”.
“Chiediamo quindi il ritiro immediato di questi provvedimenti e l’avvio di un confronto in consiglio comunale, aperto ai cittadini, ai comitati, alle forze sociali e politiche, sulla base delle petizioni presentate dal Comitato e mai considerate – conclude l’assemblea -. Chiediamo poi il blocco dei lavori in corso e un piano di demolizione delle opere edilizie più dannose a cominciare dal mostro della galleria coperta e conseguente bonifica delle aree stesse. Non permetteremo a nessuno di tappare le bocche del dissenso e di far svolgere la campagna elettorale in un clima avvelenato e intimidatorio. Andremo avanti con i nostri contenuti e con la nostra opposizione sociale. L’alternativa c’è”.