Elezioni 2022, Veronesi scende in campo e chiama all’appello tutte le civiche: “Una settimana per costruire il cambiamento”
Il maestro si ispira a Del Ghingaro e cala i suoi primi assi: “No alle auto in centro storico e parcheggi interrati in circonvallazione. Un auditorium da 2mila posti ai Macelli”. Tre liste a sostegno del candidato
Alberto Veronesi parte subito in quarta. Il candidato del terzo polo, pronto ad essere appoggiato da tre liste in vista del voto del 12 giugno di quest’anno, si è presentato al baluardo San Salvatore e ha snocciolato l’embrione del suo programma elettorale fra infrastrutture, turismo e cultura.
Non sarà solo in questa corsa verso Palazzo Orsetti. Con lui la lista ‘politica’ nata dall’unione fra Italia Viva, Azione e +Europa, una lista civica del candidato sindaco e una terza lista che si ambisce possa ancora accogliere esponenti di Lista Civile e Progetto Civico per Lucca, per ora intenzionate a correre in coppia a sostegno del candidato Elvio Cecchini.





“Noi – dice subito Alberto Veronesi – abbiamo una destra che passa il tempo nell’odio, un odio che è riuscito a bruciare tutti i candidati e ricostruirne uno già bruciato in precedenza. E dall’altra parre una sinistra che non sa conoscere, non vuole approfondire la conoscenza: impensabile quello che è stato fatto, ad esempio, per la manifattura tabacchi. In questa mancanza c’è pure la supponenza e l’irriconoscenza: pensiamo a quanto ha fatto la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, un minimo grazie potevano anche aggiungerlo. Per questo siamo in campo e per fare un appello alle liste civiche, a tutti coloro che vogliono un cambiamento. Io propongo una settimana di tavolo con le forze civiche, con l’area che vuole il cambiamento per definire ruoli e programma. Questo tavolo deve essere imminente per un confronto sulle riforme. Un’altra Lucca è possibile, è quella a cui crediamo, che si lavori dunque per un cambiamento rispetto alla gestione burocratica, per politiche sociali più forti verso famiglie e minori, per il rafforzamento delle strutture sanitarie”.
“Vogliamo – prosegue Veronesi – liberare centro storico dalle auto e riempirla di parcheggi sotterranei sotto la circonvallazione. Bisogna avere il coraggio di togliere i mezzi pesanti dalla circonvallazione. E poi la sicurezza: siamo al 41esimo posto in Italia per denunce, è inaccettabile: servono una nuova questura, una nuova caserma dei carabinieri, una centrale operativa che crei una sinergia tra le forze dell’ordine. Bisogna ridare forza alle frazioni e non solo al centro storico della città. Ci vuole il coraggio, il coraggio di far diventare Lucca una nuova Salisburgo o Edimburgo, con un turismo culturale, un turismo stanziale, che sappia destagionalizzare il Summer Festival, che sappia dare forza alle grandi manifestazione che esprime. Ma soprattutto che faccia diventare Lucca un teatro a cielo aperto e affinché si possa realizzare un grande centro culturale al mercato ortofrutticolo, con un auditorium da 2mila posti”.
Da Veronesi, poi, un attacco alla sinistra nazionale: “Bisogna investire nel merito, nella sburocratizzazione. Io vedo che Pd e centrosinistra non si sono mobilitati in questo senso. Per questo c’è bisogno di una terza via. Io sono sceso in campo per un’idea di coinvolgimento sociale e sensibilità tramandato dalla mia famiglia e sono innamorato di Lucca. Ma vedo una città morire da un punto di vista culturale e sociale”.
La sua ispirazione, peraltro, porta un nome e un cognome: “Giorgio Del Ghingaro è un grande modello per me, è una persona capace di tenere insieme tutti, una persona di idee e progetto, coraggio e incisione. Il suo amore per Viareggio gli ha impedito di essere qui ma la nostra amicizia è sincera, quindi è logico e doveroso che gli chiederò consigli. Per cambiare una Lucca che umilia lo spettacolo, le imprese, la stessa Fondazione Cassa di Risparmio. Per distribuire la ricchezza ma anche crearla e per questo sarà fondamentale un dialogo continuo con le imprese”.
Accanto a Veronesi ci sono i responsabili locali dei partiti Azione, Italia Viva e +Europa: Giordano Ballini, Alberto Baccini e Francesco Palmieri. C’è anche Francesco Colucci dei Riformisti per Italia Viva, che già cinque anni fa lavorò per costruire un’alternativa ai due poli. Una squadra per sostenere la corsa del maestro, direttore d’orchestra e musicista, verso il sogno Palazzo Orsetti. Magari sulle note di Puccini.