Nuovo stadio Porta Elisa: cinque livelli con negozi, centri medici, palestre e piscine e anche una foresteria per i calciatori

21 aprile 2022 | 20:43
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Nuovo stadio Porta Elisa: cinque livelli con negozi, centri medici, palestre e piscine e anche una foresteria per i calciatori

Primo ok in commissione urbanistica e lavori pubblici. Scontro Barsanti-Martinelli sul tema della media distribuzione nella struttura

È approdato nella commissione congiunta lavori pubblici e urbanistica il progetto di fattibilità presentato dalla Rti composta da Lucchese 1905, Aurora Immobiliare e Consorzio Stabile Santa Rita per il nuovo stadio della Lucchese, il nuovo Porta Elisa. Al centro dell’incontro fra i consiglieri il risultato di un anno di lavori e di incontri fra amministrazione pubblica e privati dopo la presentazione dello studio di fattibilità del 21 aprile dell’anno scorso e l’avvio della conferenza preliminare dei servizi del 14 maggio del 2021.

L’idea, così come è stata illustrata dall’assessore allo sport Stefano Ragghianti, dall’assessora all’urbanistica Serena Mammini e dai tecnici comunali, prevede il recupero con demolizione e ricostruzione dello stadio Porta Elisa con restauro della tribuna. L’esito della conferenza dei servizi è stato approvato il 30 marzo di quest’anno.

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“In questi mesi – afferma l’assessore Ragghianti – abbiamo chiesto la piena sostenibilità del piano economico finanziario e la presenza di destinazioni all’interno della struttura che non alterassero il piano urbanistico della città. Fra le nostre prescrizioni c’è stata la richiesta di eliminare una delle due strutture di media distribuzione presenti nel progetto. Si tratta, ricordo, di una concessione di 90 anni a favore del concessionario, di cui due per la realizzazione dell’intervento e 88 per la gestione. Si tratta di un project financing senza oneri per l’amministrazione comunale”.

Il progetto è importante e ambizioso, anche per supporto alle attività dell’amministrazione comunale. Lo stadio, infatti, sarà diviso in cinque livelli, di cui uno interrato per il parcheggio con due rampe a senso di marcia per l’ingresso.

Il procedimento amministrativo parte proprio con la dichiarazione di pubblico interesse dello studio di fattibilità e della proposta di realizzazione del nuovo stadio: “Il nostro – spiega ancora Ragghianti – non è un sì senza se e senza ma. Un primo gruppo di prescrizioni da noi presentate sono economiche e finanziarie: fra queste la richiesta di un maggior ricorso a capitale proprio rispetto al capitale di credito. Il tutto a garanzia in primo luogo per la società di calcio e per tutta la città. Il resto è una serie di richieste tese a garantire la continuità dell’agibilità dello stadio e dell’attività sportiva”.

L’assessora Serena Mammini ricorda come da regolamento urbanistico negli spazi di interesse generale la media distribuzione non sarebbe ammessa: “Servirebbe – spiega – una variante ex articolo 34 che va ad anticipare quanto previsto dal piano operativo. Nell’ambito della conferenza decisoria ci sarà l’approvazione del progetto definitivo, dopo di che partirà la gara pubblica. Ricordo che stiamo parlando di un quadro economico da circa 52 milioni di euro”.

La procedura è semplificata sia rispetto al codice degli appalti e rispetto al project financing perché rientra nella legge riguardante gli stadi che rende più rapidi alcuni passaggi.

Ad entrare nel dettaglio del progetto è l’ingegnera Antonella Giannini, dirigente comunale: “Nei vari livelli del nuovo stadio, secondo il progetto – dice – sono previste una media struttura di vendita al piano terra, quindi centri medici, centri massaggio, fisioterapia e strutture legate al mondo sportivo. Ci sarà, come nei grandi stadi, un official store della Lucchese e gli uffici della società. Non mancheranno più luoghi di ristoro, una sala conferenze, il museo della Lucchese e una biblioteca sportiva. Sul lato est ci saranno invece tutte le attività sportive come palestra, spogliatoi e un sistema di piscine. Un piano sarà occupato in parte anche dalle foresterie, ovvero dagli appartamenti, dei giocatori mentre al quinto piano ci saranno gli sky box per assistere alle partite. Il piano interrato vede la presenza di 366 posti auto, alcuni riservati alla media struttura, altri utilizzabili dal pubblico. Non riempiono tutta la superficie dello stadio ma rimane fuori la parte centrale del campo da gioco, che non deve essere interessato dai lavori per, come detto, salvaguardare sempre l’attività sportiva”:

Il dibattito sul progetto si infiamma presto anche perché è inevitabile che sul tema ci si giochi un pezzo di consenso elettorale di qualcuno.

Ragghianti specifica, su richiesta del consigliere di Difendere Lucca, Fabio Barsanti, che le prescrizioni presentate “non hanno colpito particolarmente i proponenti, in particolare quelle sulla sostenibilità economica del progetto, che prevede in ottica prudenziale la riduzione della previsione degli introiti dai fondi commerciali del 10 per cento e una occupazione degli stessi non al 100 per cento”.
“L’immobile è pubblico e pubblico rimane – spiega ancora Ragghianti – e la destinazione rimane a stadio. Le interlocuzioni con i proprietari vicini sono iniziate e vanno, ovviamente, dettagliate un po’ meglio. Ma a questo punto non ci eravamo mai arrivati nel percorso verso la realizzazione di un nuovo stadio”.

Plaude al progetto il consigliere di Difendere Lucca, Fabio Barsanti: “Un bel progetto – dice – che consente di superare una situazione atavica di difficoltà della struttura. Ora l’obiettivo deve essere che lo stadio sia volano per portare investimenti e una qualità del calcio più elevata su una piazza come Lucca che non è certo seconda ad alcune città come Empoli, Udine e Sassuolo, che sono più o meno stabilmente in serie A. Lucca, anche per il suo ruolo culturale e del turismo, può attirare dei capitali. E catene, come ad esempio Decathlon, che qui non sono mai arrivati anche per una certa contrarietà da parte del commercio tradizionale, potrebbero arrivare in città. A chi manifesta contrarietà voglio ricordare sempre che i nostri ragazzi e ragazze poi vanno a comprare ai Gigli o a Pisa”.

L’intervento di Barsanti scatena la reazione di Marco Martinelli di Fratelli d’Italia: “Anche noi, ovviamente – dice – siamo favorevoli a uno sviluppo della società e delle strutture sportive, anche in periferia. E ci stupisce, anzi non ci stupisce affatto, la coerenza di Casapound che quando a pochi metri nasce una struttura di media distribuzione.solleva mari e monti mentre qui ne nasce una a due passi dal centro storico ed arriva un plauso alla cosa”.

Inevitabile il botta e risposta successivo sul tema della media distribuzione: nell’atto approvato dalle commissioni non si parla di una specifica deastinazione e non c’è scritto che sarà un negozio legato allo sport. Quindi eventualmente anche la destinazione alimentare potrebbe essere inserita in questo contesto. Per Barsanti si tratta di una polemica gratuita: “La media distribuzione di cui parlavo – dice- è legata allo sport, cosa c’entri la media distribuzione legata all’invasione nella zona est di supermercati lo sa solo il consigliere Martinelli”. Che a sua volta risponde: “Non è detto – dice Martinelli – che arrivi qualcosa legata allo sport”. “Martinelli e la logica – replica Barsanti – non vanno molto d’accordo, evidentemente”.  Martinelli in chiusura chiede a Ragghianti di asseverare le sue eccezioni: “La destinazione della media distribuzione non è stabilita in alcuna parte del progetto – dice l’assessore – anche se mi verrebbe logico da pensare che una delle destinazioni naturali possa essere di un certo tipo”.

Sul tema anche il consigliere del Movimento Cinque Stelle Massimiliano Bindocci: “Il progetto è bello ed è valido ed avere un progetto è molto importante. Certo è che a 47 giorni dalla fine della consiliatura sembra però uno spot elettorale”.

L’atto, in vista del consiglio comunale della prossima settimana, è passato all’unanimità delle commissioni urbanistica e lavori pubblici con la non partecipazione al voto del consigliere Bindocci.