Scuola, Prima Lucca: “Liberiamo i bambini dalle mascherine”

Il movimento a sostegno di Fabio Barsanti sindaco: “Non c’è nessuna emergenza, se mai c’è stata”
“Basta con le mascherine nelle scuole”. A chiederlo è Prima Lucca-Italexit con Paragone che a Lucca appoggia la candidatura a sindaco di Fabio Barsanti.
“Iniziamo da Roma – si legge in una nota – ma faremo arrivare il problema dell’obbligo della mascherina per i nostri ragazzi in tutta Italia e anche a Lucca. È una prepotenza specifica di questo governo illegittimo: i bambini vanno liberati dal simbolo di una stagione pericolosa. Le mascherine, inoltre, producono danni considerevoli nei più piccoli, costretti a tenerla senza una motivazione scientificamente accertata. Eppure costringono ancora ad indossarle, privando i bambini del sorriso e gli adolescenti della possibilità di guardarsi e di parlarsi. Non c’è nessuna emergenza, se mai c’è stata: è solo un provvedimento di politici fanatici e sociopatici che hanno paura di uscire da questa situazione. Liberiamo i bambini dalle mascherine”.
“Si tratta di una scelta del governo Draghi – prosegue la nota – che contrasta con quello che sta accedendo all’estero, dove tanti Stati hanno deciso da tempo di mandare definitivamente in pensione le ‘protezioni’ anti-Covid. In Inghilterra, per esempio, le mascherine sono state abolite anche sui mezzi di trasporto, a partire da gennaio. In Francia, dal 2 febbraio non sono più obbligatorie all’aperto e da metà marzo vanno indossate soltanto sui mezzi pubblici e negli ospedali. In Germania, a livello federale, le mascherine sono obbligatorie solo su aerei e treni a lunga percorrenza, con i singoli Land che possono poi scegliere di adottare misure più stringenti. In Spagna, vanno indossate soltanto nei centri medici e sui mezzi pubblici e a Malta non servono in nessun luogo. La Danimarca è stata addirittura il primo Paese ad abolirle a febbraio. Insomma, il resto del mondo, ancora una volta corre più dell’Italia che, per colpa di una classe politica ormai disfatta rischia, come sempre, di restare indietro”.