Assi viari, Gnesi (Lega): “Serve modificare il progetto, Pasquinelli non è da solo a sostenere la posizione”

11 maggio 2022 | 21:12
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Assi viari, Gnesi (Lega): “Serve modificare il progetto, Pasquinelli non è da solo a sostenere la posizione”

Il comitato elettorale del candidato consigliere replica a Fratelli d’Italia: “Vogliono un progetto obsoleto, pensato circa 45 anni fa”

Coalizione di centrodestra litigiosa sil tema assi viari. Alcuni componenti della Lega rispondono per le rime a Vittorio Fantozzi e Simona Testaferrata in cui si criticava l’idea manifestata dal candidato consigliere fronte Lega per Salvini Premier, Armando Pasquinelli.

“Quella posizione, non è attribuibile solo a lui – dicono in una nota i sostenitori del candidato consigliere – ma a tutto il comitato elettorale che lo sostiene, vale a dire a Gianmarco Mancini, Giuliana Baudone, Enrico Gnesi e infine Armando Pasquinelli. Nello scritto si metteva in evidenza la necessità di realizzare il nuovo ponte sull’asta del nostro fiume, concludere l’asse suburbano, nonché posizionare i nuovi assi viari”in un differente sito. In riferimento a quest’ultima parte, abbiamo raccolto il suggerimento di Giuliano Satti, datoci in un recente colloquio, circa i temi prioritari, da proporre in questa campagna elettorale. Giuliano ci parlò di suo padre Mario, un operaio della Salt, che partecipò alla costruzione della bretella di collegamento tra Lucca e Viareggio. A quel tempo proprio a lui venne quell’intuizione, quindi una visione d’insieme, che ai soloni dei nostri giorni pare mancare. Per questo motivo, qualora la nostra proposta prendesse forma, riteniamo che il merito andrebbe attribuito a Mario Satti, dedicando a lui l’opera, che nel precitato caso, salverebbe la Piana da un pesante inquinamento acustico e ambientale. È a questo punto, che è indispensabile fornire i necessari riferimenti, al fine di chiarire e derimere la questione d’interesse”.

“Verso la fine degli anni Settanta – ricorda Gnesi – quando Testaferrata, in forza dell’età, è presumibile frequentasse le scuole elementari e Fantozzi era poco pià che un neonato, vennero definitivamente approvate le varianti al Prgc del 1958, settori B e GH. Gli architetti Bedini, Marchetti, Pacini e Vannucci, con quegli atti di pianificazione urbanistica, individuarono il percorso degli “assi viari”, quella previsione, in buona sostanza ricalca l’attuale percorso. Orbene, oggi Fantozzi e Testaferrata e assieme ad altri vorrebbero portare a conclusione un progetto obsoleto, pensato circa quarantacinque anni prima, non tenendo conto che in questo periodo il territorio è radicalmente mutato. In questi ultimi venti anni in particolare, si è assistito ad una urbanizzazione selvaggia, conseguente ad un regolamento urbanistico di cui in questa sede non è il caso di parlare, ma che nell’anno 2008 fu oggetto di una sospensione in via di autotutela, approvata dal consiglio comunale con delibera 107/2008. La ricchezza di quelle zone, derivava nei tempi passati dall’agricoltura, dipese dalla realizzazione da un reticolo idraulico minore ideato da Lorenzo Nottolini, che consentì a chi coltivò quelle terre, ben due raccolti l’anno. Di quell’opera, per chi oggi si trova a percorrerla, si fa fatica a trovarne traccia”.

“Per questi motivi, la realizzazione in quel contesto – conclude Gnesi – reso oltremodo fragile dai numerosi nuovi insediamenti, degli assi viari di cui si parla, sarebbe la pietra tombale sulla piana e sulle oltre tredicimila persone che vi risiedono. È per queste evidenze, che è necessaria un’alternativa, alla soluzione prospettata, che consenta ai posteri di ricordarci con gratitudine, come noi lo facciamo per quelli che deviarono il corso del Serchio/Auser, proteggendo il nostro territorio dalle inondazioni, o per chi costruì le Mura a difesa dei lucchesi. La soluzione prospettata dal nostro comitato, va proprio in questa direzione”.