Mansioni non dovute per i dipendenti della cooperativa del San Luca, Giannini (Pd): “Si annulla il valore del lavoro”

30 maggio 2022 | 22:57
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Mansioni non dovute per i dipendenti della cooperativa del San Luca, Giannini (Pd): “Si annulla il valore del lavoro”

Il consigliere comunale uscente: “Basta con i bandi a risparmio e con la corsa al ribasso della prestazione lavorativa”

Lavoro in sanità, sulla polemica dei compiti non previsti dai contratti fatti svolgere ai dipendenti delle cooperative interviene il consigliere comunale uscente del Pd, Gianni Giannini.

“La cosa più intollerabile dei tempi dell’oggi è l’annullamento del valore della prestazione lavorativa – dice Giannini – Al seguito di questo disconoscimento, abbiamo il crollo della remunerazione, il disinteresse per la qualità della prestazione, la squalifica dei rapporti contrattuali. La società che tutti vogliamo “efficiente, a buon mercato, ed attenta alle necessità” si basa ormai su una dequalificazione totale di certi settori a noi più sconosciuti ma che rappresentano ingranaggio importante per lo svolgersi del quotidiano”.

“Prendiamo ad esempio un settore di lavoro con cui solo in occasioni più estreme abbiamo a che fare, i barellieri ospedalieri – dice Giannini –  Qualcuno un pò datato o cinefili incalliti, ricorderanno sicuramente quale colonna portante del sistema sanitario nazionale rappresentavano negli anni Sessanta i barellieri ospedalieri, quando attraverso il loro interessamento… non disinteressato, intercedendo con la suora di reparto che intercedeva con il medico, riuscivano a sistemare pazienti in attesa di un letto di ospedale o a personalizzare attenzioni medicali di corsia, superando la rigidità della burocrazia di facciata. Tutto questo per fortuna, non esiste più ed il sistema sanitario ha sicuramente fatto un balzo in avanti nella equa somministrazione delle cure. I barellieri però sono tornati. Anzi non erano mai spariti, ma la loro prestazione veniva riconosciuta come prestazione sanitaria ed il loro inquadramento lavorativo era parificato ad una risorsa Oss (operatore socio sanitario). “…L’Oss effettua operazioni igienico sanitarie, cura l’igiene del malato, dell’alimentazione, della vestizione e della mobilizzazione..,” Dal febbraio 2022, a seguito di quel perverso sistema dei bandi al ribasso, tutti gli addetti al servizio di movimentazione dei malati e delle salme all’interno dell’ospedale, sono stati ricontrattualizzati come “operai generici addetti alle pulizie” alle dipendenze della cooperativa di turno che in base alla minor pretesa economica, ha vinto il bando regionale per i servizi su indicati,. “Il mansionario” non è cambiato ma solo stipendio e qualifica sono stati disconosciuti. Il tema del contendere quindi torna ad essere la considerazione della prestazione lavorativa”.

“Trasportare un malato in barella – dice Giannini – può anche essere considerato un lavoro a concetto dequalificato, ma cosa succede se “operai generici addetti alle pulizie” nel trasbordare dalla barella al letto un malato fratturato o soggetto ad attenzioni sanitarie particolari, sbagliano manovra provocando danni medicali gravi? Come si può pretendere di dequalificare gli operatori e poi continuare ad affidargli incarichi delicati per la salute del paziente, oltretutto senza garantire una tutelante assicurazione cautelativa? Questa è l’attuale situazione dei 27 dipendenti dell’ospedale San Luca, dipendenti della Coop Service con sede centrale a Reggio Emilia, che loro malgrado hanno visto mortificare anni di esperienza lavorativa in un sol colpo. Oltre alla considerazione che precedentemente si occupavano anche del trasporto dei cadaveri alla sala mortuaria, mentre con la nuova qualifica, il loro intervento è limitato al trasporto al piano terra della struttura ospedaliera, perché un’altra cooperativa (Consorzio Toscana Servizi di Livorno) partendo a chiamata dalla città di Livorno è addetta al trasporto della salma dal San Luca fino all’obitorio a Campo di Marte. Qualcuno potrà anche cercare di convincerci che questa rivoluzione sia un efficientamento del servizio a minor costo, ma quello che a noi viene spontaneo pensare è che attraverso la corsa al ribasso della prestazione lavorativa si ottiene quello che ormai è diventato fenomeno comportamentale che dovrebbe mettere in allarme politica, amministrazioni e parti datoriali, la disaffezione al lavoro, che ha similari ricadute nel campo medico specialistico, nella scuola (vedi recenti proteste sindacali) e in tanti altri campi, pubblici e privati, di quel complesso ingranaggio toccato dalle feroci ristrutturazioni”.

“Lavoro, percepito e considerato non più come pilastro morale di vita – conclude Giannini – ma semplicemente come una occupazione discrezionale, finalizzata esclusivamente a racimolare risorse per la sussistenza e che crea quel fenomeno degli addii volontari al proprio mestiere (job quitting) e quella inarrestabile migrazione verso paesi più rispettosi della dignità della persona ed economicamente più attraenti”.