Pardini e la lista Lucca 2032: “Il parco fluviale? Il degrado smentisce Olivati”






Il candidato sindaco replica alle accuse e rilancia: “L’area è abbandonata a se stessa”
“C’è differenza tra realtà e propaganda elettorale”. Così il candidato sindaco del centrodestra Mario Pardini e la lista Lucca 2032 che lo sostengono replicano a Gabriele Olivati, candidato consigliere di Lucca Futura sul parco fluviale.
“Lo facciamo – si legge in una nota – dopo un viaggio fotografico sulle due sponde del Fiume Serchio, da San Pietro a Vico a Montuolo, passando da Sant’Anna, Nave, Ponte San Pietro e Sant’Alessio. Quello che è emerso è un Parco abbandonato a sè stesso da un decennio, dove oltre alla progettualità è mancata anche la conservazione. Dal confronto delle dichiarazioni di Olivati con alcune delle tante foto da noi scattate, la situazione è ben diversa dalla narrazione di Lucca Futura, che dimostra mancanza di contatto con la realtà e scarsa conoscenza delle corrette politiche ambientali”.
“Olivati affermava che ‘ben quattro aree attrezzate con i tavoli sono state realizzate ex novo’. Entrando nel Parco dalla Terrazza Petroni – si spiega ancora in una nota -, troviamo sul lato sinistro di via Della Scogliera un tavolo con legno decadente e panchine con tavolo mancante. Procedendo con la passeggiata all’interno del Parco fino a Ponte San Pietro, ci si imbatte un tavolo isolato e altri tre all’esterno della Fattoria Albogatti”.
Poi la questione cancelli e cartellonistica: “È vero – dicono da Lucca 2032 – che i cancelli ci sono, ma sono tutti privi di lucchetto e chiunque li può facilmente aprire per transitare con l’auto, cosa che infatti succede regolarmente. Per quanto riguarda la cartellonistica, non è certo il fiore all’occhiello del decoro del parco, visto che quasi tutti i vecchi pannelli esplicativi di flora e fauna sono visibilmente usurati dal tempo e coperti di imbarazzanti scritte. Olivati non parla dell’assenza quasi totale di panchine (se ne trova una sulla sponda di Nave, vicino Ponte San Pietro e qualcuna sulla sponda opposta all’altezza di Sant’Alessio, dove c’è anche qualche tavolo isolato), dello stato dell’illuminazione pubblica (presente solo nel tratto di via Della Scogliera, con diversi lampioni danneggiati o non funzionanti, del degrado dei cestini. A parte gli impianti sportivi dell’Acquedotto, tutto il percorso sulla sponda da Monte San Quirico a San Pietro a Vico è totalmente privo di panchine, illuminazione, cestini o altri servizi. Ci sono i soliti cancelli apribili, che facilitano l’accesso alle auto per parcheggiare quasi a ridosso del corso del fiume. E in tutto questo, ovviamente, non mancano mai spazzatura e alberi tagliati”.