Capitale italiana della cultura, Lucca2032: “Obiettivo raggiungibile ma solo con il cambiamento”

Fra le idee della lista civica di Mario Pardini la progettazione di un marchio Lucca nel segno di unicità, identità ed eccellenza
Lucca capitale italiana della cultura 2026? Si infiamma il dibattito.
“Fa sorridere – è il commento di Lucca2032 – che il candidato sindaco del Pd Francesco Raspini abbia dichiarato che in caso di sua elezione “Lucca sarà capitale della cultura 2026”, visto che in dieci anni l’amministrazione uscente da lui rappresentata non è riuscita neppure a mettere insieme un dossier per candidarsi al titolo – facendosi superare anche da Viareggio -, figuriamoci vincerlo. Fa sorridere, dicevamo. Ma è anche spunto per una riflessione seria e concreta sull’argomento. Perché – al di là della retorica elettorale della sinistra – Lucca capitale della cultura 2026 è un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile. E il tutto rientra sempre nella logica di cambiamento e innovazione richiesto alla città per crescere”.
“Certo, il percorso è lungo e complesso, ma a posteriori si può dire che il primo punto da mettere in agenda per arrivarci è certamente non votare la continuità dell’attuale amministrazione, per eliminare dall’equazione l’immobilismo. Non è infatti mai esistita una capitale della cultura che non fosse proiettata nel futuro. Lucca 2032 ha inserito nel suo programma la creazione del brand Lucca, ovvero un’operazione di city branding: progettare un marchio Lucca, per promuoverla nel mondo facendo leva su unicità, identità ed eccellenza. Questo vuol dire mettere la città sotto studio come mai è stato fatto prima, per identificare e catalogare ogni sua peculiarità: interviste, confronti, laboratori che devono coinvolgere sia le istituzioni (pubbliche e private), sia i cittadini”.
“È necessario – dice Lucca 2032 – che tutte le realtà culturali, associative e imprenditoriali diano il loro contributo a questo percorso. Ma anche questo non basta. Oltre ad uno sguardo acuto dall’interno, capace di favorire un lucido percorso di crescita, serve anche uno sguardo dall’esterno, inedito e capace di farci vedere cose che da soli non mettiamo a fuoco, sottraendoci al pericolo dell’abitudine e delle derive autoreferenziali. Questo sguardo esterno può essere una società di consulenza internazionale nel campo del design, come lo è stata per esempio la Edenspiekermann per Amsterdam e Parma (Capitale italiana della cultura 2020 e 2021). Anche Parma, come Lucca, è una città d’arte emblematica e antica. E anche Lucca, come Parma fino a qualche anno fa, ha la necessità di diventare più riconoscibile e accessibile sia per i suoi cittadini che per i turisti. E tutto è collegato, tutto deve essere messo a sistema: il vrand Lucca, Lucca capitale della cultura, la modernizzazione, la storia, il passato, il futuro, l’innovazione e la tradizione”.
“Una ricetta a cui manca solo l’ingrediente più importante: la forza di cambiare – conclude Lucca2032 – Ma crediamo fortemente che dalle elezioni del 12 giugno potremo avere tutto quello che serve”.