Parenti e Biancalana (Lucca Civica-Volt-Lucca è Popolare), appello contro l’astensione: “Importante andare a votare”

I candidati al consiglio comunale: “È fondamentale anche per far capire alle istituzioni che noi ci siamo ancora, che siamo interessati ai problemi e alle questioni che ci circondano”
Una lettera agli elettori. È quanto hanno inviato i candidati al consiglio comunale di Lucca della lista Lucca Civica, Volt e Lucca è popolare Gianni Parenti e Alessandro Biancalana. Queste le parole dei candidati
Cara Elettrice e caro Elettore,
ci rivolgiamo a voi pur non sapendo se leggerete con un po’ di attenzione queste poche righe.
Tu vivi in una comunità, quella della tua città: probabilmente non ti sta a cuore, o, forse, non ti sta più a cuore, ma in essa tu vivi e ti muovi, volente o nolente.
Se da quasi quindici anni un gruppo di persone per la quasi totalità slegate dal mondo della politica si è presa la briga di rappresentare gli interessi di quanti più concittadine e concittadini possibile, questa è la prova che tutti possiamo dare il nostro contributo. Tanto più in questo momento storico pieno di difficoltà economiche e di conflitti non soltanto sociali. Questa comunità ha bisogno di sapere anche da te come la pensi, che cosa vuoi cambiare perché si possa migliorare ed eliminare ciò che non va.
Perché rinunci a dire la tua?
Non ti piacciono i candidati e per questo non vai a votare?
Pensi: “Tanto non cambia nulla e quindi il mio voto è inutile”.
Non recarsi a votare è profondamente diverso dall’astenersi, che è un diritto: votare scheda bianca dimostra chiaramente, quasi certifica, il tuo dissenso e, al tempo stesso, adempie al dovere di votare, sancito dall’articolo 48 della nostra Costituzione, che senz’altro ricorderai e che recita così: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”.
Fino al 1993 esistevano addirittura delle sanzioni per coloro che non si recavano a votare…, sì forse era eccessivo, ma era comunque uno stimolo ad esercitare questo “diritto/dovere” che i nostri genitori si sono conquistati con sangue e dolore e che i padri e le madri costituenti vollero sottolineare forse anche ricordando proprio quanto era costato a molti difenderlo e riaffermarlo nel nostro Paese.
Il voto è il primo dei mezzi leciti che abbiamo per esprimere e far valere la nostra “sovranità”, come la definisce ancora l’articolo 1 della Costituzione; in concreto si tratta di far sentire il peso delle nostre decisioni nei confronti della comunità cui apparteniamo: perché vuoi rinunciarci? In coscienza, come farai poi a criticare chi ci amministrerà o anche ad opporgli una valida alternativa, se la scelta sarà stata fatta solo da altri e non anche da te? Pensaci!
Non è giusto (ma senz’altro più facile!) scagliarsi poi, su decisioni prese da altri e per le quali abbiamo rinunciato ad esprimerci. È importante andare a votare a prescindere dalle proprie idee politiche. È fondamentale anche per far capire alle istituzioni che noi ci siamo ancora, che siamo interessati ai problemi e alle questioni che ci circondano, che ancora possiamo influire sul futuro del nostro Paese e che siano attenti a ciò che viene fatto in nostro nome.
Un’ultima cosa: se pensi che votare sia solo un tuo diritto personale e privato, ti sbagli: è anche un diritto… privato agli altri! Il rispetto per gli altri, tutti gli altri, è momento democratico imprescindibile.
Don Lorenzo Milani ci ha lascito una frase che non può non farci riflettere:”Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”.