Aldo Gottardo (Ags) al Campo di Marte: “Non va svenduto come la Manifattura”
Il candidato sindaco visita l’ex ospedale con Petraglia e Pillozzi (Sinistra Italiana): “Vanno rafforzati i servizi sul territorio. Basta spostare i fondi sulla sanità privata”
“Il Campo di Marte? Non vogliamo che faccia la stessa fine della Manifattura. Bisogna puntare sulla sanità pubblica. basta rafforzare il privato“. È questa, in estrema sintesi, il punto di vista del candidato sindaco della lista Ambiente e Giustizia SocialeAldo Gottardo, che questa mattina (4 giugno), con un incontro davanti all’ex ospedale, ha rilanciato le proprie proposte sul tema sanità.
Un sopralluogo per interrogarsi sul futuro del Campo di Marte e che ha visto anche la presenza (oltre a quella dei candidati di Ags) della segretaria regionale di Sinistra Italiana ed ex senatrice Alessia Petraglia e della responsabile nazionale salute di Sinistra Italiana, Serena Pillozzi.
“C’è un precedente terribile – attacca il candidato sindaco Aldo Gottardo -, quello di aver visto la Manifattura Tabacchi, che è in centro storico, dove per 20 anni non è stato fatto niente per manutenere anche un minimo la struttura. Dopo tutti questi lunghi anni, in cui si sono succedute amministrazioni di destra e del Pd, la Manifattura è stata svenduta per due lire. Non vorremo che l’ospedale entrasse in quell’occhio, non solo da parte degli speculatori, ma che non fosse strategico lasciarlo morire affinché poi venga venduto a qualcuno che ha un interesse specifico economico in questa zona della città. È bene ricordarlo: il Campo di Marte è a poche centinaia di metri dalle Mura ed è un grosso fabbricato che è tutt’ora potenzialmente funzionante”.



“A tutto questo – prosegue Gottardo – si aggiunge quella vergognosa sfilata che fu fatta in tempo di Covid, quando qui, al Campo di Marte, vennero in pompa magna dalla Regione Toscana per dire che avevano sistemato 100/150 posti letto per i malati di coronavirus. Ma non è mai partito questo padiglione, è inutile fare queste giornalate quando poi non c’è il personale medico da inserire. Adesso il Pd sventola la panacea di tutti i mali, il Pnrr, ma ricordo che per la sanità i fondi devono essere utilizzati solamente per i mattoni e per le attrezzature, quindi c’è il rischio di fare cattedrali nel deserto e ripetere le esperienze di San Concordio per costruire palazzi e strutture con quei fondi senza sapere chi metterci dentro. A Lucca c’è un problema di fuga dei medici e di carenza di personale sanitario. Ricordo che la sanità è un bene per tutti, non vanno mandate le persone verso il privato. Chomsky aveva teorizzato questa operazione: tagli fondi (lo hanno fatto), non far funzionare le cose (è sotto gli occhi di tutti), fai arrabbiare la gente e non ti resta altro che privatizzare. Noi siamo a questo stato qui ed è imbarazzante come dal Pd regionale e dell’amministrazione locale (e non solo) questo sia il trend, ovvero privatizzare soprattutto beni come la salute e la sanità, che sono prioritari per la vita di un paese”.
“È sorprendente che una struttura come questa, che ha potenzialità enormi, non venga utilizzata per raccogliere una serie di funzioni socio-sanitarie per i cittadini – commenta Serena Pillozzi -. Si parla sempre di rafforzare il territorio, ma poi paradossalmente si fa sempre l’opposto. Il Pd e le sue politiche le conosciamo molto bene: creano cattedrali nel deserto, una sovrapposizione di strutture, ma poi mancano le funzioni e il personale e su questo ultimo tema in Toscana c’è un deficit spaventoso. Dopo la pandemia stanno emergendo tutte le criticità del nostro sistema sanitario. Ci sono tante problematiche, in primis quella legata ai finanziamenti. Ci sono tagli severi e progressivi che di fatto vanno a rafforzare in modo esponenziale la sanità privata. C’è un spostamento di risorse verso il privato, con un depauperamento dei servizi che si offrono ai cittadini. I lucchesi, in questo caso, hanno potenzialità enormi ma che di fatto non le vedono messe in essere”.

“Noi proponiamo un utilizzo appropriato e un rafforzamento vero dei servizi sul territorio e delle funzioni più importanti per garantire il diritto alla salute: l’accesso, la diagnostica, le liste di attesa (che sono enormi) – prosegue Serena Pillozzi -. La pandemia non ci ha insegnato assolutamente niente, si continua a spostare i fondi dal pubblico – sempre più debole – verso il privato. Questo crea difficoltà enormi, non si fa più prevenzione. Sono molteplici le funzioni che potrebbero essere accolte in una struttura come il Campo di Marte, il tutto in una forte integrazione socio-sanitaria che è la chiave di lettura reale per raggiungere i bisogni dei cittadini. Lo abbiamo visto con la pandemia, se non reggono le strutture territoriali siamo incapaci di dare risposte adeguate”.
“Durante la pandemia il disastro del definanziamento alla sanità è emerso in tutta la sua potenza e noi tutti siamo stati accolti grazie all’enorme impegno e professionalità di tutti gli operatori sanitari – commenta Alessia Petraglia -. Dobbiamo dirgli un immenso grazie. Il sottodimensionamento del personale sanitario è evidente a tutti da anni, però è molto singolare che la qualità della sanità sia affidata ai singoli e poco invece alla politica. La Regione Toscana e il Pd non hanno un’idea di sanità pubblica, in questi anni sono stata fatte scelte inseguendo i modelli economici più convenienti (riferendosi, per esempio, alle Asl ndr). Sono stati chiusi tantissimi ospedali diffusi su tutta la Regione, abbandonando di fatto il territorio. Questo ha fatto emergere non solo la mancanza di posti letto, ma anche la mancanze di presidi territoriali. L’idea a monte di questo progetto è la privatizzazione della sanità, di cui la regione Toscana purtroppo non è esente. Certe volte è più conveniente fare gli esami in una struttura privata. Adesso l’epidemia principale è la povertà, una situazione aggravata dalla guerra. Ed è bene ricordare che il Pd, insieme alla destra, ha scelto di fare la guerra con disastri a catena. Dobbiamo abbattere le disuguaglianze e puntare sulla sanità pubblica. C’è da ridare dignità a tutti i sanitari e tornare a prendersi cura della salute dei cittadini e Aldo Gottardo è la scelta giusta per Lucca. Va rotto il monopolio del Pd e della destra”.

I candidati presenti, tra cui Alessandro Romboli (medico di Ponte a Moriano in pensione), hanno sottolineato che “la più grossa pandemia è la povertà e la solitudine. E si combatte solo a livello territoriale. Per un medico è fondamentale comprendere le esigenze del territorio, non è la stessa cosa farlo a Lucca o a Castelnuovo. Basta tagli, lo scopo della medicina è quello di curare la gente e farlo bene. Con la fuga del pubblico verso il privato, in prospettiva la sanità pubblica offrirà meno qualità. Un altro spunto di riflessione, una provocazione: al pronto soccorso ci si deve andare solo con un foglio del medico e con il 118. Il diritto alla salute è una nostra priorità“.