Antifascismo e memoria storica, le risposte di Pardini ai dieci quesiti Anpi

10 giugno 2022 | 17:35
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Antifascismo e memoria storica, le risposte di Pardini ai dieci quesiti Anpi

Il candidato sindaco del centrodestra è il terzo a dare la propria opinione all’associazione partigiana

Dopo Aldo Gottardo e Francesco Raspini anche il candidato sindaco della coalizione di centrodestra Mario Pardini risponde ai dieci quesiti Anpi su antifascismo, memoria storica e servizi pubblici.

Quali interventi intende promuovere per consolidare la Memoria e rendere onore ai lucchesi che hanno lottato contro il nazifascismo?

“La Memoria storica – di quanto è avvenuto con il nazifascismo e il comunismo – deve essere tutelata da ogni amministrazione che abbia a cuore i valori di libertà, giustizia, democrazia e rispetto del genere umano. Anche oggi, a fronte di una guerra nel cuore dell’Europa, tornano in mente i molti nonni e bisnonni lucchesi che hanno sacrificato la loro vita per salvare il nostro paese da dittature e tirannie volte alla repressione delle idee e delle persone. Per questo celebreremo e renderemo onore con grande gioia ai nostri coraggiosi lucchesi che devono essere esempio di libertà e sacrificio per le nuove generazioni invitandoli a partecipare a convegni, seminari, dibattiti e presentazioni di libri. Oltre a cerimonie pubbliche di commemorazione con le relative famiglie”.

Intende continuare a operare per la manutenzione e valorizzazione culturale di tutte le lapidi e cippi sparsi sul nostro territorio, a ricordo dei martiri e dei patrioti della Resistenza e dell’Antifascismo e i tantissimi cittadini che parteciparono alla lotta di Liberazione? 

“Certamente, la nostra culturale liberale ci porta necessariamente a ricordare i tanti patrioti lucchesi caduti durante la liberazione, quella che molti storici chiamarono una vera e propria ‘guerra civile’ tra due frange della stessa nazione, cercando quindi di unire e non dividere la cittadinanza. Perché di fronte a certi crimini oggi non possiamo far altro che ricordare e tramandare il significato più di giustizia e libertà, in un Paese che, come diceva Aldo Moro, ‘ha una passionalità intensa, ma strutture fragili’. Siamo pronti a collaborare con tutte le associazioni del territorio in ricordo dei morti della liberazione, delle foibe, e di tante altre stragi storiche, lontani da faziosità e pregiudizi di ogni genere”.

Intende promuovere iniziative culturali, in collaborazione con le scuole cittadine, sulla storia del Novecento, anche al fine di portare all’attenzione, in modo particolare delle giovani generazioni, il problema dei nuovi fascismi e nuovi razzismi?

“Premettendo che la scuola è un canale fondamentale per far crescere i ragazzi sul piano culturale, bisogna saper distinguere tra promozione e indottrinamento politico. Sono spesso evidenti esempi di professori che fanno propaganda politica anziché insegnare con obiettività la storia con i suoi accadimenti reali e veritieri. La storia del Novecento, che i ragazzi devono studiare per capire la fortuna di vivere in una società libera e sviluppata, grazie anche al contributo di due grandi statisti come De Gasperi ed Einaudi, sarà un punto programmatico che il nostro assessorato alla cultura promuoverà con giornalisti, storici e accademici, facendo di Lucca un punto di riferimento culturale. Per quanto riguarda l’avanzata di nuovi fascismi e razzismi, crediamo che dal primo punto di vista il nostro paese possa definirsi quasi salvo. Eventuali forze fasciste e comuniste sono minoritarie, pur presentando ancora qualche forma di radicamento sul territorio nazionale. Quello che certamente il paese ha ereditato della cultura fascista e comunista è una forte presenza dello Stato nell’economia, impedendo un pieno sviluppo economico e concorrenziale nonché meritocratico. Riguardo al secondo punto siamo convinti che l’Italia non sia un paese razzista, ma anzi un paese accogliente e caloroso, ospitale e disponibile, se si sono verificati casi di razzismo da destra a sinistra, sono da condannare senza appello. Il dato importante da rilevare è che l’italiano o il cittadino lucchese in questione è semplicemente indispettito e rassegnato da un’immigrazione di massa illegale e clandestina che genera spaccio, prostituzione, degrado, insicurezza e tanti altri problemi di ordine pubblico, in un paese che già presenta molti problemi di legalità”.

Condivide e vigilerà sulla attuazione del Regolamento comunale per l’attribuzione degli spazi pubblici che, dal 2018, prevede di concedere gli spazi pubblici e il patrocinio del Comune solamente ad organizzazioni, movimenti e associazioni, che sottoscrivono il protocollo in cui è esplicitamente dichiarata l’adesione alla Carta Costituzionale e ai principi antifascisti e antidiscriminatori in essa contenuti?

“Dal nostro punto di vista, poiché abbiamo nella nostra cultura il valore della libertà come elemento fondante, tutti possono manifestare purché pacificante, in caso contrario sarebbe una limitazione gravissima. Il Regolamento comunale fatto da questa amministrazione a nostro avviso appare fazioso e restrittivo, perché non esclude i movimenti comunisti e i raggruppamenti di sinistra antisistema vicini ai centri sociali che si rendono spesso protagonisti di tafferugli, spaccio e degrado. Il nostro intento è fare politica con pragmatismo e coerenza, non con l’ideologia”.

Intende promuovere la realizzazione e la concessione di uno o più spazi pubblici gratuiti destinati alla democrazia partecipativa?

“La nostra amministrazione, a differenza degli ultimi dieci anni, rimetterà i cittadini al centro della politica, quindi anche attraverso spazi pubblici e privati, purché vi si creino occasioni di aggregazione e sano divertimento. Evitando quindi che diventino centri sociali o luoghi di bivacco”.

Come intende favorire la diffusione della cultura della legalità, della Pace e della non violenza?

“Premesso che sono temi di caratura nazionale, tutti noi siamo persone che hanno una visione di una società libera e prospera, che passa appunto attraverso la pace e la non violenza. La legalità è un tema di grandissima importanza perché coinvolge e tocca ogni abito della vita politica e umana. Se pensiamo alla nostra squadra di governo, essa dovrà essere di esempio per comportamento e stile alla cittadinanza, cercando con le forze di pubblica sicurezza di promuovere il contrasto a grandi e piccole forme di criminalità ed eventuali consorterie clientelari che possono crearsi dopo anni di governi discutibili e favori”.

Quali sono le sue intenzioni a proposito della privatizzazione dei servizi pubblici locali, come previsto dal Ddl sulla concorrenza e il mercato, che prevede limitazioni alla libera scelta dei Comuni di autoprodurre i servizi pubblici per la propria comunità di riferimento?

“Il nostro obiettivo di amministratori è quello certamente di proteggere, custodire e valorizzare le nostre aziende locali. Il servizio pubblico locale, come anche nazionale, deve essere al servizio del cittadino e dunque puntuale e con mezzi innovativi e a risparmio e certamente il pubblico non ha dato spesso prova di grande efficienza. In ogni caso sì, favorevoli alle privatizzazioni se portano ricchezza, posti di lavoro e puntualità”.

E’ favorevole a concedere il voto amministrativo a stranieri maggiorenni non provenienti da paesi dell’Ue, se residenti nel Comune da almeno 5 anni, come avviene in altri Paesi europei?

“No, si stratta di una norma troppo permissiva”.

Quali politiche intende intraprendere, in collaborazione con la Prefettura, la Regione e il terzo settore per affrontare il tema dei migranti e dei rifugiati nel nostro Comune?

“Il nostro intendo come amministrazione è quello di fare di Lucca una città sicura, cosa che non è avvenuta in questi anni, evitando episodi di violenza, bivacco, criminalità, spaccio e degrado. Lucca deve tornare ad essere il fiore all’occhiello della Toscana e mirare al palcoscenico internazionale motivo per cui sono ammessi e accetteremo solo coloro che intendono integrarsi, rispettare le nostre tradizioni, usi e costumi. A loro garantiremo appoggio e ospitalità come fratelli”.

Intende rispettare il dettato costituzionale riguardante la messa fuorilegge dei movimenti che esplicitamente si rifanno al fascismo?

“Sì, certamente”.