Disabilità, Marchi (Lucca sul serio): “Serve un rappresentante nelle commissioni”

Il candidato consigliere: “Non si risparmia sui servizi essenziali alla persona, né si può avere un bilancio di 12 milioni di euro, lasciando famiglie in difficoltà”
Disabilità e inclusione sociale, ecco le proposte del candidato consigliere di Lucca sul serio Daniele Marchi per Alberto Veronesi sindaco.
“Con l’esperienza maturata in 20 anni di professione da educatore, credo di aver capito le dinamiche del sistema socio-scolastico e socio-familiare, per cui la mia presenza in consiglio comunale, vuole essere la voce di tante famiglie e di educatori, che lavorano nella scuola e a domicilio – spiega Marchi -. La famiglia ha bisogno di vedere una maggiore inclusione e una dinamicità nelle attività proposte, con progetti studiati di concerto ai soggetti istituzionali. Per questo ritengo che i fondi scolastici per la disabilità devono essere aumentati. È necessario sottoscrivere più convenzioni con le federazioni, le associazioni culturali e sportive, per favorire e coordinare tutte quelle attività necessarie a realizzare progetti di vita. Le persone disabili, che sono impiegabili, finito il ciclo scolastico, devono avere una borsa lavoro e lavorare. Sì all’assistenza domiciliare, ma anche ai progetti programmati in modo permanente, che li prendano in carico dal servizio di trasporto verso le attività: di teatro sociale, musicoterapia, giocoleria, pet terapy, ippoterapia”.
“Si deve creare una rete territoriale in grado di offrire una scelta adeguata alle richieste delle famiglie. L’obiettivo è stare bene insieme e in armonia, per alleviare l’impegno quotidiano di genitori, che si trovano anche a pagare privatamente del personale, a domicilio, per assistere il proprio figlio – prosegue Marchi -. Il Comune e quindi l’assessore al sociale con tutto l’ufficio dei collaboratori e alle commissioni, deve rispondere incrementando le risorse economiche per il personale educativo, inquadrandolo ad un livello idoneo, come da contratto collettivo nazionale, garantendone la stabilità economica. Non si risparmia sui servizi essenziali alla persona, né si può avere un bilancio di 12 milioni di euro, lasciando famiglie in difficoltà. Propongo, secondo il principio di autodeterminazione e autorappresentanza della disabilità, di nominare un rappresentante idoneo nelle commissioni, che partecipi, con diritto di voto in tutti i processi partecipativi inerenti la disabilità”.