Viareggio, il Pd espelle Sara Grilli. Del Ghingaro: “I dem? Arroccati nella loro autoreferenzialità”

14 giugno 2022 | 10:06
Share0
Viareggio, il Pd espelle Sara Grilli. Del Ghingaro: “I dem? Arroccati nella loro autoreferenzialità”

Il sindaco all’attacco dopo la defenestrazione dell’assessora: “Se vanno avanti così spariscono”

Il Pd di Viareggio espelle Sara Grilli, la dem che è stata scelta dal sindaco Giorgio Del Ghingaro come nuovo assessore dopo il siluramento dell’ex vicesindaco Maineri.

A criticare il Pd è ora lo stesso primo cittadino: “È di poche ore fa la decisione del pd di Viareggio di espellere Sara Grilli dal partito, dopo che è diventata assessore al sociale nella mia giunta – afferma Del Ghingaro – Sara è l’ultima di una lunga lista di defenestrati, cancellati, espulsi, rifiutati, perché nel partito democratico viareggino basta aver toccato Del Ghingaro e si muore politicamente. Sono riusciti perfino a non dare seguito alla richiesta di iscrizione della ex senatrice del pd Granaiola, perché troppo vicina al sindaco”.

“È stato così – sostiene Del Ghingaro – per diverse persone in questi anni, una strage all’ultima tessera. Ed infatti di tessere ne son rimaste poche visto che il pd di Viareggio, città con 63000 abitanti, viaggia sui 170 tesserati, con tre o quattro famiglie che lo gestiscono, considerate le iscrizioni di genitori, zii, cugini e parenti vari. Il percorso a ritroso dei votanti alle amministrative è imbarazzante: nel 2013 il pd di Viareggio ottenne 5885 voti (24,91), nel 2015 4369 voti(16,90), nel 2020 2894 voti (9,6). I numeri a volte  servono a dire tutto. Se il pd continuerà con le espulsioni e le epurazioni è facile prevedere che raggiungerà percentuali ancora più basse, con buona pace di tutti gli espulsori, cancellatori, defenestratori e censori piddini. Tutti fuori è ormai la parola d’ordine del partito democratico di Viareggio, ma alla fine chi rimane? La percezione del pd viareggino è quella di un piccolo nucleo sempre più arroccato nella difesa di se stesso, autoreferenziale, posizione che fin qui ha portato risultati davvero imbarazzanti in termini di radicamento nella società e di sviluppo strategico politico. Diciamo che il campo largo lettiano qui è declinato in chiave squisitamente viareggina: si fa il contrario di quello che andrebbe fatto. Individuare il sindaco come nemico può essere magari utile per compattare i pochi fedelissimi, ma non certo per sviluppare il confronto e crescere, perchè per far questo c’è bisogno di aprirsi e non chiudersi, di essere disponibili al dialogo, di mettersi in gioco e non difendersi, di prendere atto semplicemente della realtà e cioè che il partito democratico di Viareggio deve essere ricostruito dalle fondamenta, altrimenti non sta in piedi.
È stato l’ennesimo errore quello di espellere Sara Grilli. Si parlerà di regolamenti e di statuti, si tacerà invece, sbagliando, sulla banale verità, fatta di piccole vendette e gelosie personali.
Mi permetto di segnalare invece un elemento che manca da anni sul tavolo del pd viareggino, che invece sarebbe indispensabile per strutturarsi e crescere: la politica. La politica manca, ed è l’unica cosa che conta in un partito. E invece fuori anche Sara, viva Sara”.