Pardini: “Piano operativo da cambiare nella forma e nella sostanza”

17 giugno 2022 | 11:31
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Pardini: “Piano operativo da cambiare nella forma e nella sostanza”

Il candidato sindaco: “La sua approvazione porterà a un blocco ed a un congelamento dell’intero territorio di Lucca a causa della sua eccessiva complessità, incoerenza e presenza di una moltitudine di norme confuse”

Vogliamo ripensare il piano operativo comunale, che è l’elemento su cui si incentra lo sviluppo economico e sociale di Lucca, ovvero che segnerà la vita dei cittadini e delle imprese del territorio per i prossimi venti anni. Quindi non si tratta solo di uno strumento urbanistico, ma anche e soprattutto di uno strumento di governo del territorio in senso più ampio e di indirizzo dello sviluppo della città e del suo territorio”. Così il candidato sindaco Mario Pardini.

“Lo vogliamo riscrivere perché il piano pperativo adottato dall’amministrazione Tambellini – che si ripresenta dopo dieci anni di governo nella candidatura del suo delfino del Pd Francesco Raspini, nel segno della continuità – presenta forti criticità dal punto di vista formale (in quanto non conforme al piano Ssrutturale e redatto sulla base di dati vecchi ed errati) e sostanziale. In poche parole il piano operativo del Pd se non sarà ritirato e rivisto porterà a un blocco ed a un congelamento dell’intero territorio di Lucca a causa della sua eccessiva complessità, incoerenza e presenza di una moltitudine di norme confuse e capestro, comportando il mancato raggiungimento dell’obiettivo di tutela e rivalutazione del nostro territorio, causando al contempo gravi danni all’economia locale ed al benessere dei cittadini”.

“La crisi che il piano operativo dell’amministrazione uscente – dice ancora in candidato sindaco – sarà in pratica la causa di una vera e propria crisi del settore ed a tutti quelli ad esso collegati, con relative ripercussioni sulla famiglie lucchesi ed al deperimento del territorio, sia dal punto di visto socio-culturale che di bellezza e vivibilità. Attraverso tutte queste evidenze del piano operativo attuale non emerge una vera visione dello sviluppo economico e sociale di Lucca nei prossimi decenni, ma la solita gestione pachidermica e basata sulla “navigazione a vista” senza obiettivi nel lungo periodo tipica della politica rappresentata dal Pd e dal suo pupillo Raspini che ora si candida al governo del Comune di Lucca facendo risibilmente finta di essere un volto nuovo”.

“Invitiamo tutti i cittadini ad un atto di responsabilità nei confronti della loro comunità – conclude Pardini – andando a votare al ballottaggio del 26 giugno il cambiamento, per permettere a Lucca di liberarsi dalle catene di una burocrazia inutile e dannosa, e strumentale solo al perpetuare una consorteria di potere che dura ormai da un decennio”.