Assi viari, Altrestrade scrive ai candidati: “Necessario partire dal territorio senza continuare a proporre un’idea di 35 anni fa”

Il comitato: “I problemi di traffico ci sono. Ma ci sono anche tante alternative per eliminarlo e non solo per spostarlo”
A ormai pochi giorni dal ritorno alle urne, il gruppo del Comitato Altrestrade scrive una lettera rivolta ai candidati sindaco in merito a un tema scottante: gli assi viari.
“Con Altrestrade – scrive il gruppo – abbiamo fatto tre settimane di incontri pubblici e apolitici di confronto con tutti i candidati sindaci, così da sapere la loro sul tema assi viari, dopo un silenzio che ci è sembrato strano, pericoloso, assordante. Questa parentesi si è rivelata fondamentale, di formazione e informazione. Nel dibattito sugli assi (o sull’asse, visto il cattivo destino che avrà l’est – ovest) c’è infatti un aspetto che più di tutti stupisce: ci siamo dimenticati di metterci in ascolto, senza preconcetti, pensando in autonomia: chi dice di ‘partire dal basso’ sta continuando a definirci Nimby ma, evidentemente, non conosce la nostra storia”.
“A noi piacciono i numeri – scrivono – sono otto le frazioni in cui vivono le centinaia di famiglie rappresentate all’interno del comitato: San Pietro a Vico, San Cassiano a Vico, Lammari, Picciorana, Antraccoli, Tassignano, Pieve S. Paolo e San Filippo. Non dimentichiamoci, però, che l’avvelenamento, la distruzione e la cementificazione (preannunciata e certificata) della Piana intera saranno uno tsunami per tutti. E questo mettere la polvere sotto il tappeto è una roba tutta all’italiana. Qualcuno dovrà risponderne, ma sarà probabilmente troppo tardi. Dieci (intanto) sono gli anni che dovranno passare da quando si apriranno i cantieri alla fine dei lavori (se ci sarà, una fine)”.
“È stato faticoso – scrive il gruppo – È infatti sfiancante e deludente notare l’ignoranza di chi, ad oggi, ancora non conosce i dettagli di una tale condanna per cittadini e territorio lucchese: 1987, è l’anno della pubblicazione della prima versione progettuale. ‘Non ci serve leggere le carte’ ci hanno detto quelli del sì. Sul tema ci sono state decine di anni di discussione, raccolti nella relazione finale dell’Inchiesta Pubblica condotta nel 2014. Si trova tutto, in quelle pagine, al di là dei pensieri soggettivi delle varie parti in gioco. Oppure su internet. Sono tre i clic necessari per avere una visione oggettiva, semplice, riassunta del tutto, per farsi un’idea e prendere una posizione consapevole: Google – Comitato Altrestrade – tour virtuale sull’ipotetico tracciato”.
“Nel frattempo sono passati otto anni. Nel frattempo, sono di nuovo arrivate le elezioni: 48,92% è stata l’affluenza alle urne: la nostra (s)fiducia verso la politica, la nostra (im)maturità civile. Il 51,8% dei lucchesi ha pensato che la soluzione migliore fosse non andare a votare, e questo la dice lunga. La stessa immaturità che ci porta ad essere egoisti, a non ascoltare i giovani e il nostro pianeta. La stessa che ci porta a seguire gli slogan di chi ci piace. È sicuramente più facile e veloce, ma è illusorio. Come è illusorio credere che una tangenziale su Lucca ridurrà il traffico. Lo sposterà e basta, da un punto all’altro ed influirà solo sul 3,6% dei mezzi in circolazione”.
“Tre sono i mesi dall’ultima pioggia.50 sono i metri previsti tra i laghetti di Lammari e la tangenziale, meno di 2 sarebbero i minuti risparmiati dai mezzi con il nuovo asse viario, 247 (in aumento, non preventivabili) sono i milioni pubblici per la realizzazione di questa grande pensata.Decine e decine sono le famiglie che rimarranno senz’acqua perché i pozzi saranno sigillati, 15 su 17 sono i punti per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 che ci coinvolgono direttamente. 59 sono le pagine dell’Inchiesta, un lungo e dettagliato trailer di un’Apocalisse a cui stiamo, ahimè, aprendo la porta, pur conoscendone i particolari e le implicazioni. Per quanto potremmo continuare. Uno è l’egoismo da soddisfare”.
“I problemi di traffico ci sono. Ma ci sono anche tante alternative per eliminarlo, e non solo per spostarlo. Ci chiamamo Altrestrade per un motivo. Cinque sono le idee più economiche e efficienti studiate e già presentate, attualmente verificabili e considerabili sul nostro sito. Lo hanno capito anche le industrie. In Mediavalle ma non solo c’è chi sta investendo nel trasporto su rotaia, per diminuire ulteriormente il traffico su gomma a beneficio di tutti. Soluzione intelligente e al passo coi tempi, molto più smart e green delle soluzioni offerte e tanto attese dalla politica. E non credete a chi parla di modifiche all’idea esistente. Non possono essere apportate, o il progettista non pare essere predisposto a farlo, visto che ha presentato un progetto definitivo pressochè identico al preliminare. L’unica cosa possibile da fare è urlare un grande no. A Lucca, a Firenze, a Roma. Ricominciare da capo, condividere con il territorio”.
“2022: è l’anno in cui siamo, e dobbiamo ricordarlo: è necessario partire dal territorio, e dal futuro e non continuare a proporre un’idea di 35 anni fa come se fosse una novità. Da una prospettiva che sia realmente vincente- conclude il Comitato – Ci auguriamo che vi prendiate a cuore in modo serio le sorti della Piana di Lucca, senza timidezze o timori reverenziali verso un progetto redatto a Roma che non è realizzabile sul nostro territorio e che non serve al contesto lucchese. E i dati lo dimostrano. Vedremo chi avrà coraggio e chi, invece, piegherà la testa”.