Ballottaggio, la lettera di un cittadino: “Io militante Anpi voto Pardini”

23 giugno 2022 | 13:16
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Ballottaggio, la lettera di un cittadino: “Io militante Anpi voto Pardini”

Pieri risponde all’appello al voto ‘antifascista’ della presidente dell’associazione: “Le persone devono essere giudicate per quello che fanno o non fanno”

“Le persone devono essere giudicate per quello che fanno o non fanno, perché troppo spesso chi si dichiara a priori antifascista magari fa cose fasciste”. Così Paolo Pieri di Lucca Bene Comune risponde alla lettera aperta della presidente Anpi Rosalba Ciucci, dopo l’appello dell’associazione al voto ‘antifascista’.

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“Cara Rosalba, dopo aver letto la lettera ufficiale che hai scritto a nome e per conto dell’Anpi sento il bisogno e il dovere di intervenire, consapevole che quando si scrive ci si assumono delle responsabilità e ci si offre a incomprensioni e fraintendimenti, ma diversi sono i dubbi e le domande che la lettera mi ha sollecitato, su cui occorre intenderci anche fra noi, nella speranza di risposte che aiutino a capire
meglio – scrive Pieri -. Dunque per essere antifascista e restare militante dentro l’Anpi devo per forza votare, al ballottaggio, per quella sinistra che, secondo me, ha male amministrato Lucca e che mi ripropone assessori e consiglieri che hanno sostenuto e condiviso le scelte dell’amministrazione Tambellini, compreso l’accanimento incredibile su cittadini che avevano osato protestare? Io al primo turno non ho certo votato per Barsanti (tanto per essere chiari, per non fare nomi e per non restare nella generica parola ‘fascismo’) ma ora si è apparentato con il candidato della destra Pardini”.

“Allora io che devo e posso fare? Non andare a votare vorrebbe dire rinunziare al mio diritto-dovere, che ho esercitato fino alla mia non tenera età di oggi, oppure dovrei votare per quel centro sinistra che non condivido e che considero un ulteriore danno per Lucca e i suoi cittadini? Io non conosco personalmente Barsanti, non so se è un violento, se ha mire e programmi fascisti da imporre alla gente lucchese, lo conosco per i suoi interventi in Consiglio comunale, per i suoi sostegni a certe battaglie condotte dai comitati, per le mozioni (tante) presentate al Consiglio – prosegue -. Devo averne paura? A Barga c’era il fascista numero uno Antonio Nardini, la persona
più dolce, più disponibile, la più preparata sulla storia di Barga, la più servizievole e per questo benvoluta da tutta la popolazione. Quando fui incaricato dal partito comunista ad accogliere una delegazione dell’Unione Sovietica, della quale facevano parte un viceministro e la direttrice responsabile della Pravda, chiamai a fare da guida per visitare Barga e in particolare le sue chiese e il duomo il fascista  Antonio Nardini,  che la sera partecipò alla cena che avevamo organizzato in onore della delegazione. Quando in consiglio comunale di Barga dovevamo votare la composizione della commissione cultura io, capogruppo comunista, mi battei perché il fascista ne facesse parte perché non c’era persona che ne avesse diritto più di lui, contro i socialisti e i democristiani che lo volevano escludere. Mi onoro della sua amicizia e della stima che gli ho sempre riconosciuta”.

“Perché ti ho annoiato con questi episodi? Perché credo che le persone devono essere giudicate per i loro comportamenti, per le loro azioni, per quello che fanno o non fanno, perché troppo spesso chi si dichiara a priori antifascista magari fa cose fasciste come chi si dichiara democratico e liberale fa cose antidemocratiche e illiberali, sempre contro i poveri e i deboli – conclude -. Poi ognuno la può pensare come vuole, senza demonizzare e mantenendo il rispetto. Fammi sapere se potrò continuare a rinnovare la tessera Anpi, grazie, ti saluto con tutto l’affetto che sai”.