L’Isrec di Lucca: “Chi asseconda pratiche e idee di violenza non può governare una città”

L’istituto storico della Resistenza critica gli apparentamenti nel centrodestra
“La scelta del centrodestra lucchese di accettare il sostegno di forze che si richiamano esplicitamente al fascismo ferisce la sensibilità di gran parte dell’elettorato e contrasta con il valore dell’antifascismo sancito dalla nostra Costituzione”. E’ quanto sostiene l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Lucca che prende posizione sul ballottaggio, all’indomani di un intervento di Anpi Lucca.
“In questi anni l’Isrec – si legge nella nota – è stato presente sul territorio lucchese, ha curato lo studio scientifico della sua storia recente, e ha collaborato con associazioni e amministrazioni locali affinché non si perdesse la memoria di luoghi e di episodi, ma soprattutto delle persone che, con il loro quotidiano eroismo, scelsero di opporsi al fascismo e al nazismo pagando spesso con la vita. Questo patrimonio di conoscenze, nella città che vide il martirio di Don Aldo Mei, può andare disperso o ignorato oppure essere tenuto in vita. Questo è il rischio concreto che si profila con il voto del ballottaggio. L’ottantesimo anniversario della Resistenza, a partire dal prossimo anno, e poi la Liberazione di Lucca e dell’Italia, e la fine della guerra di sterminio su base razziale voluta da Hitler e Mussolini, potranno rappresentare l’occasione per nuove conoscenze, oppure subiranno il tentativo di relegarli nell’insignificanza, di sminuire o cancellare dalla nostra storia locale chi si è battuto per la libertà di cui oggi godiamo. Quello che è in gioco è dunque assai di più di una fisiologica sfida tra destra o sinistra, tra questo e quel programma politico e amministrativo. È il richiamo a valori costituzionali essenziali. Chi erige altari a Himmler e Priebke, chi asseconda pratiche e idee di violenza, non può essere legittimato al governo di una città che ha fatto della Libertà la sua insegna. È questo l’appello che ci sentiamo di rivolgere a ogni cittadina e cittadino, a ogni elettrice e a ogni elettore”.