Pnrr, Volt: “Lucca guarda a quanto dovrai rinunciare se il 26 ti farai vincere dalla rabbia”

Gli esponenti della civica: “L’unica scelta possibile per la città è Raspini in quanto è il solo che sull’uso dei fondi europei ha le idee chiare”
“Lucca, guarda a quanto dovrai rinunciare se il 26 ti farai vincere dalla rabbia”. Così il movimento paneuropeo Volt, che in città ha creato un’alleanza con Lucca Civica e Lucca è Popolare, elenca gli interventi previsti nel programma di Francesco Raspini con i fondi europei.
“L’unica scelta possibile per la città è Raspini in quanto è il solo che sull’uso dei fondi europei ha le idee chiare – spiegano da Volt -. Anche Pardini afferma che sono strategici ma poi si apparenta con chi afferma che il Pnrr italiano è una finzione degna di Cinecittà. Ecco un elenco di tutto quello a cui si dovrà rinunciare se crediamo a questa narrativa: nuovi impianti sportivi dell’Acquedotto con 5,8 milioni di euro, la palestra di San Lorenzo a Vaccoli per 2,7 milioni, i nuovi interventi al mercato del Carmine con 4 milioni, il restauro del giardino di Villa Bottini (2,5 milioni), il magazzino comunale di San Filippo e il laboratorio teatrale per il teatro del Giglio per 2,5 milioni, la palestra Bacchettoni (1,6 milioni), l’impianto sportivo di Massa Pisana 300mila euro, interventi al Parco fluviale del Serchio per 500mila euro, facilitare il passaggio di dati dai server del Comune al sistema cloud (400mila euro), il completo rifacimento del sito web che verrà organizzato in modo più user-friendly per l’utente, peraltro con requisiti di accessibilità in linea con quelli stabiliti dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgId), che consentiranno così una fruizione del sito del Comune non solo da pc, ma anche da smartphone (96mila euro) e l’acquisto di mezzi ecologici per il trasporto pubblico (7,5milioni di euro)”.
“Non aggiungiamo altro – concludono da Volt -. Non crediamo serva. L’elenco potrebbe andare avanti ancora per molto ma ci fermiamo qui rimanendo a disposizione a dialogare con tutti coloro che vorranno purché l’unica argomentazione a supporto non sia una rabbia sterile che promette facili soluzioni a problemi complessi”.