Veronesi contro Calenda: “Ha reso Azione una costola del Pd”

L’ex candidato sindaco: “Spieghi perché ha svenduto un partito in cambio di qualche promessa su incarichi futuri”
Corsi e ricorsi della politica. Deve aver pensato così l’ex candidato sindaco del terzo polo, Alberto Veronesi, quando ha saputo che il leader di Azione Carlo Calenda sarà a Lucca domani sera (24 giugno) alla chiusura della campagna elettorale del candidato sindaco del centrosinistra Francesco Raspini.
“Viene a Lucca – commenta ironicamente – accompagnato dal suo capo partito Enrico Letta. Mi fa piacere che venga a fare campagna elettorale per il Pd visto che a fare campagna per il suo partito non è venuto quando doveva. Non so cosa dirà, visto che Lucca non la conosce e se la conoscesse dovrebbe solo parlare male degli ultimi 10 anni di governo Pd della città. Certamente mi pregio mandargli una comunicazione importante: se nella foga oratoria, foga normalmente basata sulla retorica dell’insulto, gli dovesse sfuggire una parola del tipo ‘incapace’, ‘estrema destra’, ‘Casa Pound’, ‘fascisti’, o altre amenità simili, non dubiti che ne uscirà una querela per la quale dovrà impegnare le ricchezze di famiglia”.
“A proposito di famiglia e di fascisti, a lui che ha avuto nonni illustri e famosi – attacca Veronesi – vorrei ricordare che i repubblichini di Salò dopo l’8 settembre, presero i miei nonni materni, li buttarono in galera, e buttarono mia madre, a 10 anni, in mezzo a una strada a chiedere la carità per sei mesi, prima di consegnare la famiglia intera alle SS per metterla in un Campo di concentramento a Bergen Belsen. Conosco il fascismo e so il male che ha fatto e nel campo di Mario Pardini non ci sono né fascisti né estrema destra, ma ci sono le stesse liste che Azione ha sostenuto a Genova, a Frosinone, e con cui è insieme al governo del Paese. Barsanti non è un fascista, lo stesso Raspini lo descriveva in televisione come un uomo di centrodestra il 4 maggio scorso a Italia 7. Spieghi Calenda piuttosto perché dopo l’incontro con Letta ha fatto diventare Azione una costola del Pd, spieghi perché ha svenduto un partito a qualche promessa su futuri incarichi, e, ancora, non venga a Lucca a praticare ‘il fascismo degli antifascisti’ di cui parlava Pasolini. Lucca non merita questo”.