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La delusione di Raspini: “Voti persi per errori fatti negli ultimi anni”

27 giugno 2022 | 14:13
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Poi le congratulazioni e l’invito all’invito all’avversario: “Chiedo a Mario di invitare i suoi alla moderazione, al rispetto e al contegno”

“Niente lacrime”. Arriva per mano a moglie e figlio nella sede del comitato elettorale di via Calderia per la prima apparizione pubblica dopo la sconfitta elettorale. Ad accoglierlo, tra applausi e lacrime, chi lo ha accompagnato in questi mesi di campagna sul territorio e in questi nove anni trascorsi da assessore comunale.

Francesco Raspini lo sa, ha perso, e con lui l’ampia coalizione di centrosinistra che lo ha sostenuto in quella che si è subito preannunciata come una battaglia all’ultimo voto, nonostante una base di partenza del primo turno che lo vedeva in vantaggio son 15244 voti a dispetto dei 12278 dello sfidante di centrodestra. Ma il tempo dell’analisi politica arriva e arriverà dopo: prima di ripercorrere gli ultimi mesi e setacciare il risultato, il candidato di Lucca Futura fa le congratulazioni a Mario Pardini per l’incarico. “Nessuno sgambetto dal centrosinistra”, assicura Raspini, ma un’opposizione solida e partecipe, pur nella consapevolezza della diversità di programmi e valori rispetto ai nuovi inquilini di palazzo Orsetti. L’ex assessore ai lavori pubblici rimarrà infatti seduto tra i banchi del consiglio comunale – seppur dall’altro lato – dando una mano a chi, un domani, ‘raccoglierà il testimone’ di un percorso politico che, come lui stesso ha preannunciato, non lo vedrà riscendere in campo in prima persona tra cinque anni. Non ci sarà, in pratica, una ‘candidatura a sindaco bis’ per Raspini.

Francesco RaspiniFrancesco RaspiniFrancesco RaspiniFrancesco RaspiniFrancesco RaspiniFrancesco Raspini

“Prima di tutto le nostre congratulazioni vanno al nuovo sindaco di Lucca, al quale facciamo un grande ‘in bocca al lupo’ perché avrà l’onore e l’onere di guidare per cinque anni la nostra città in un momento storico complicato. Questa è una fase storica difficile che presuppone mani salde sul timone, grande capacità di individuare la rotta – afferma Raspini, visibilmente amareggiato -. Noi non abbiamo condiviso il suo programma, ne abbiamo presentato uno alternativo. Chi arriverà troverà un Comune in ordine, con un avanzo di bilancio importantissimo per fronteggiare l’esplosione dei costi dell’energia dei prossimi anni ma troverà anche progetti avviati che mi auguro vengano portati avanti e che trovino un riconoscimento nel merito di chi lì ha avviati. Perché in questi mesi è stata dipinta una Lucca che non c’è ma la Lucca che sarà sarà anche figlia del lavoro fatto in questi anni. Chi guiderà la città dovrà avere il supporto leale di chi ha a cuore il futuro di Lucca e l’opposizione di centrosinistra farà il suo dovere, senza sconti, senza mollare ma con la voglia di confrontarsi nel merito affinché la città sia la città di tutti. Sono d’accordo con Mario: la città va riunita e quindi vogliamo favorire un confronto nel merito delle cose, con punti di vista e valori sicuramente diversi e alternativi ma con la consapevolezza che tutti dovremmo concorrere al bene di Lucca”.

E da qui la prima nota ‘di richiamo’ al nuovo sindaco, dopo le tensioni avvenute  ieri sera (26 giugno) all’incrocio tra via Santa Giustina e via Calderia (dove si trova il comitato di Raspini) tra sfottò e provocazioni tra vinti e vincitori che hanno richiesto anche l’intervento di una pattuglia dei carabinieri.

Tensioni all’arrivo del corteo per Pardini sindaco a Palazzo Orsetti

“Chiedo a Mario di invitare i suoi al rispetto delle parti – sottolinea Raspini – perché ieri sera sono successe delle cose qui che non vanno nella direzione da lui stesso auspicata, quella cioè di una ricucitura della città. L’esultanza è comprensibile e legittima ma la provocazione e il venire a infierire sullo sconfitto non è signorilità. Io ho chiesto a tutti i miei rispetto, vorrei anche dalla parte opposta, nelle dichiarazioni sui social e in giro ci fosse il medesimo contegno”.

Poi il momento dell‘analisi del risultato: 16920 voti a 16235 a favore del candidato di centrodestra Mario Pardini, sintetizzabile per Raspini in “abbiamo vinto benino dove dovevamo vincere bene e abbiamo perso male dove dovevamo perdere malino”.

Ballottaggio: Pardini conquista oltre 4mila voti, Raspini meno di mille

“È un risultato non enorme, che ci consegna sostanzialmente una città divisa in due, ma un risultato indiscutibile e di questo si deve prendere atto. Abbiamo perso e ovviamente ho perso, perché chi ci mette la faccia per tutti ha l’onore di rappresentare una comunità ma anche di prendersi le sue responsabilità. Io sono stato assessore per nove anni e inevitabilmente questa è una sconfitta che in parte dipende anche al lavoro che abbiamo fatto in questi ultimi due, tre anni”.

Tra le possibili cause della sconfitta, infatti, anche se ancora troppo presto per essere approfondite nella loro complessità, per l’ex assessore ai lavori pubblici c’è la sbagliata gestione politica – e non di contenuto – di due dei grandi focus di questa campagna elettorale: i Quartieri social – e le vicende legali a questi legate – a San Concordio e l’ex Manifattura Tabacchi. È su queste due questioni che, per il candidato di centrosinistra, si sarebbero persi i voti potenziali mancanti. Niente rimproveri, invece, per quello che riguarda la campagna elettorale e il Tour84.

“Pur essendo d’accordo con il lavoro portato avanti dall’amministrazione – ha precisato Raspini – la gestione politica di queste vicende ha generato un clima di contestazione che alla fine può aver pesato sul risultato. È anche da qui che dobbiamo ripartire per analizzare tutto quello che non è andata: imparare dagli sbagli di oggi è il presupposto per la vittoria di domani. Nella vita o si vince o si impara questo è il momento per me dell’apprendere. Abbiamo perso giocando bene ma abbiamo perso”.

Infine il commento sulla vittoria dello sfidante. “Ha vinto Mario Pardini ammettendo nella coalizione tutto e il contrario di tutto, perfino persone che fino a una settimana prima erano al tavolo del centrosinistra per chiedere un assessorato alla cultura (ndr. il riferimento è a Veronesi) – ha concluso Raspini -. La scelta che ho fatto di non aver ‘diluito’ la coalizione oltre quello che era politicamente sostenibile era figlia di una valutazione: se avessimo vinto avremmo dovuto essere pronti a governare il secondo giorno. Pardini secondo noi si è assunto la responsabilità di subordinare, secondo noi, un governo coeso alla ‘vittoria a tutti i costi’. La vittoria gli è arrivata e ora mi auguro che mostri doti da leader e da amministratore determinato per gestire una maggioranza che, a nostro avviso, si regge su compromessi precari. Io resterò in consiglio comunale per rispetto a tutte le persone che fin dalle primarie hanno creduto in questo progetto e darò una mano a chi, i prossimi anni, raccoglierà il testimone del nostro intenso lavoro“.