Tambellini: “Spesi 10 anni per cambiare la città, adesso mi dedico a studio e lettura”
L’ex sindaco dopo le elezioni: “Cosa non ha funzionato? Va analizzato per bene e i numeri dovranno essere letti con precisione”
Dopo dieci anni alla guida della città di Lucca, questa mattina (27 giugno) è finita ufficialmente l’era Tambellini. Ieri i cittadini hanno scelto il suo successore, il candidato del centrodestra Mario Pardini, ricevuto in Comune per il passaggio ufficiale delle consegne.
Ultimi minuti da sindaco prima dell’ufficiale passaggio di consegne a Mario Pardini, che sensazioni prova e che Lucca lascia dopo 10 anni di amministrazione?
“Le sensazioni sono significative perché ho speso dieci anni della mia vita per la città. E dieci anni non sono pochi. Credo di aver fatto un lavoro – insieme ad altri perché non si fanno certi lavori da solo – con coscienza. Lasciamo una situazione che credo sia molto diversa rispetto a quella che abbiamo trovato dieci anni fa, da tutti i punti di vista. Per cui la mia coscienza è a posto. Poi c’è stata questa scelta (riferendosi alla vittoria di Mario Pardini ndr) da parte dell’elettorato, ma questa è la democrazia e noi rispettiamo i risultati della democrazia”.
Cosa non ha funzionato e adesso cosa farà Tambellini?
“Cosa non ha funzionato? Va visto e analizzato bene ciò che è avvenuto. I numeri dovranno essere letti con precisione. Cosa farò io? Vado in pensione anche dalla scuola e mi dedicherò a quello che mi diverte di più, farò quello che desidero fare. Ricomincerò a leggere, a studiare, farò la vita del campi un po’ come è nel mio carattere e andrò ad osservare quello che di bello e che mi è mancato in tutti questi anni”.
Si sente di lasciare un messaggio al futuro sindaco?
“Questi sono ruoli che ognuno interpreta come ritiene più opportuno. Questa è una città che ha una sua delicatezza, va osservata, valutata e portata avanti con molta pacatezza. Senza fughe che sappiano poi di spinte in avanti eccessive. Si vedrà poi il prossimo sindaco come agirà e come andrà avanti insieme alla maggioranza che lo sostiene”.