Il sindaco Pardini ha giurato a Palazzo Santini: via alla nuova amministrazione. Niente quorum per il presidente del Consiglio
Stretta di mano del primo cittadino con l’ex sfidante Raspini. Torrini è il candidato del centrodestra a guidare l’aula ma l’opposizione vota scheda bianca e per una preferenza salta l’investitura
Ha voluto dare una prova di moderazione e fair play il sindaco Mario Pardini, in una sede ufficiale e in un’occasione solenne, quella dell’insediamento del nuovo consiglio comunale a maggioranza di centrodestra che questa sera (14 luglio) ha visto il suo atto di nascita: “Lucca è una, la sua comunità è una e noi vogliamo essere l’amministrazione di tutta la città”, ha detto il primo cittadino ripetendo quello che aveva affermato fin dalla sua elezione, nella notte tra il 26 e il 27 giugno scorsi. Così, dopo aver prestato giuramento sulla Costituzione con indosso la fascia tricolore, ha voluto ringraziare il suo sfidante, Francesco Raspini, seduto stasera nelle fila del Pd, tra l’opposizione. Lo ha fatto nonostante la mancata elezione del presidente del Consiglio per la mossa della minoranza che ha deciso di votare scheda bianca.
L’elezione di Enrico Torrini, consigliere di Lucca 2032, la cui candidatura è stata ufficialmente rilanciata dalla maggioranza, è saltata per appena un voto. Niente quorum e secondo round rimandato alla prossima seduta del Consiglio: serviranno ancora due terzi dei voti, poi – in caso di fumata nera – si passerà alla terza e ultima votazione, cui basterà la maggioranza assoluta delle preferenze.
Il primo cittadino, dal canto suo, ha voluto forse placare gli animi, garantendo che con l’opposizione “che in questa aula fa certo il suo lavoro, possano esserci momenti di confronto e collaborazione perché la città dovrà affrontare temi importanti, sfide difficili e complicate cui proprio in queste ore si somma una crisi di governo che ci auguriamo venga risolta”.
Parole di distensione quelle di Pardini ma il clima in cui si è aperta la prima seduta della sua era in Consiglio comunale è stato fin dall’inizio disteso. Anzi, era stato proprio Raspini a raggiungere il sindaco per stringere la mano a lui e ai nuovi assessori. Sulla presidenza del consiglio comunale, tuttavia, la proposta di Torrini è stata sentita come “imposta” alle minoranze che hanno deciso di lasciare bianca la scheda (con un voto a Mario Draghi che non ha mancato di suscitare l’ironia).
L’atto che ha tenuto a battesimo la nuova amministrazione uscita dalle urne nel giugno scorso è stato il primo consiglio comunale riunito a Palazzo Santini: un appuntamento solenne che dopo la convalida degli eletti ha visto come suggello simbolico il giuramento del nuovo sindaco Mario Pardini.
In un clima disteso che per molti volti nuovi dell’aula è stato anche un momento di grande emozione, si è insediata ufficialmente la nuova assise dopo 10 anni di amministrazione Tambellini. Tra questi il neo consigliere del Pd, Vincenzo Alfarano, che ha avuto l’incarico di fare le veci del presidente del consiglio comunale per la prima fase della seduta.
Dopo la convalida degli eletti, avvenuta all’unanimità per alzata di mano, a causa di un inconveniente tecnico al sistema di voto elettronico, c’è stato il giuramento solenne del sindaco Mario Pardini. Il primo cittadino ha indossato la fascia tricolore e dopo aver letto la formula è stato applaudito dall’aula. Solo due gli assenti, giustificati, fra le fila dell’opposizione: Serena Mammini e Lia Stefani.
L’ex candidato sindaco e consigliere comunale del Pd, Francesco Raspini, prima che iniziasse la seduta, si è recato tra i banchi della maggioranza, ha salutato qualche collega e si è diretto dal primo cittadino Mario Pardini per stringergli la mano. Sorrisi e qualche parola cordiale che Raspini ha scambiato anche con alcuni assessori della giunta fresca di nomina, fra cui Remo Santini, Fabio Barsanti e Mia Pisano.
La fase clou della seduta è stata l’elezione del presidente del Consiglio comunale, seguita al giuramento del sindaco. Enrico Torrini, consigliere di Lucca 2032, come ormai noto, è stato subito proposto come candidato. Un nome rilanciato ufficiale dal consigliere Fdi Lido Fava. Una proposta che l’opposizione mette subito nel mirino. Il consigliere del Pd Francesco Raspini prendendo subito la parola, ha rimarcato che “trattandosi di una figura di garanzia, ci sarebbe piaciuto e sarebbe stato auspicabile un confronto su questo tema così importante con la minoranza. Cosa che non c’è stata. Prendiamo atto di questa situazione e del nome che abbiamo appreso dalla stampa e voteremo scheda bianca”.
Subito dopo si è iniziato a votare in un’urna allestita nell’aula. Per l’elezione sono necessari i due terzi dei voti (22) alle prime due votazioni. In caso di mancata elezione, al terzo “turno” è sufficiente la maggioranza assoluta.
Qualcuno, evidentemente dall’opposizione, ha votato Mario Draghi, suscitando il sorriso al momento del primo spoglio. La prima votazione va a vuoto. Su 31 voti totali infatti Enrico Torrini ha ottenuto 21 voti, uno in meno rispetto al quorum necessario. Sono state 9 le schede bianche e una nulla, tutte ovviamente della minoranza. Il nuovo round per l’elezione del presidente del Consiglio si svolgerà dunque nella prossima seduta.
Il sindaco presa la parola ha subito ringraziato Francesco Raspini, “con lui – ha detto – c’è stata una campagna elettorale improntata sulla correttezza e il rispetto reciproco”.
“La città è una la comunità è una il territorio è uno, sono sicuro che la collaborazione con l’opposizione che deve fare il suo ruolo ci sarà”, ha detto Pardini ricordando che alle amministrative “ha votato solo il 42% bisogna concentrarsi perché l’azione dell’amministrazione comunale si faccia sentire su tutto il nostro territorio, con la speranza che la prossima volta il dato dell’affluenza sia in controtendenza”.
“Io ringrazio chi mi ha preceduto, Alessandro Tambellini e che ha portato avanti per 10 anni questa città”.
Poi Pardini ha presentato la sua squadra: “Abbiamo intenzione di riportare attenzione alle periferie e alle frazioni e specificheremo meglio nelle prossime sedute come intendiamo operare. Ma anzitutto devo ringraziare chi ha acconsentito a far parte di questa strada, purtroppo siamo anche di fronte ad una crisi di governo e questo rischia di non agevolare. Abbiamo ricevuto un onore grande e siamo determinati a portarlo avanti con il nostro programma che è credibile è concreto”.
Come ormai noto, il sindaco ha mantenuto su di sé le deleghe al Pnrr, all’urbanistica e ai grandi eventi.
Moreno Bruni è il nuovo assessore al bilancio tributi e organizzazione del personale.
A Fabio Barsanti sono toccate le deleghe a sport e edilizia sportiva, protezione civile e territori e frazioni “C’è bisogno di una attenzione particolare alle nostre frazioni e allo sport”, ha voluto sottolineare il primo cittadino.
Fanno parte della squadra anche Nicola Buchignani, assessore ai lavori pubblici, al traffico, alle strade e all’edilizia privata; Cristina Consani ha ottenuto l’ambiente, la transizione ecologica e le politiche giovanili. Paola Granucci è assessora al commercio, alle attività produttive e all’innovazione. Una delega quest’ultima che secondo il primo cittadino ha bisogno “di una attenzione davvero particolare”. Giovanni Minniti, vicesindaco, si occuperà di sociale, politiche della casa e alla sicurezza. Mia Pisano ha la delega alla cultura, Remo Santini al turismo mentre Simona Testaferrata ha l’incarico dell’istruzione e dell’edilizia scolastica.
Le parole di apertura del sindaco all’opposizione ha incassato subito l’apprezzamento del consigliere del Pd, Francesco Raspini che tuttavia non ha risparmiato critiche alla nuova squadra del primo cittadino, definendo la giunta come una squadra “da manuale Cencelli”.
“La ringraziamo sindaco per le sue parole e personalmente le faccio i migliori auguri per i prossimi 5 anni. Saranno anni difficili ma anche carichi di opportunità. Siamo tutti amministratori di Lucca a noi i cittadini hanno consegnato il ruolo di minoranza ma siamo ugualmente partecipi del futuro di questa città. Lo spirito necessario anche al netto della delusione di questo risultato è quello della costruzione: vogliamo – ha detto Raspini – fare una opposizione senza tentennamenti e ambiguità. Tutti dobbiamo augurarci che Lucca faccia fronte a questi anni a testa alta con grande forza e risolutezza. Questo è lo spirito che porteremo avanti. Lo abbiamo già dimostrato in questa sede: 5 anni fa l’allora opposizione guidata da colui che oggi è assessore al turismo fece un ricorso al Tar contro l’elezione del sindaco. Certamente il sindaco di allora non ricevette la telefonata di riconoscimento della sconfitta come io le ho fatto, sindaco, prontamente. Lo dico perché si fa il bene della città, tenendo uno stile improntato alla correttezza. Voglio – ha detto Raspini rivolgendosi direttamente al sindaco – che queste parole restino a testimonianza di quello che sarà il nostro presente e futuro impegno. E’ bene che lo spirito che siamo riusciti a tenere, almeno noi due, sia quello in cui possiamo confrontarci anche in questa aula”.
Raspini ha rievocato alcune questioni del dopo vittoria, che lo hanno riguardato personalmente con attacchi e boutade che, ha sottolineato, in qualche caso hanno superato il limite: “Certo – ha detto -, ci sono stati alcuni episodi spiacevoli che mi hanno anche riguardato. E continuano ad esserci tuttora provocazioni e insulti da parte di candidati consiglieri che vengono a lasciare i loro sfoghi sulle bacheche social. Io credo che se vogliamo essere coerenti sia giusto richiamare non solo chi si trova in quest’aula ma anche chi ha fatto comunque parte della partita al rispetto nei confronti di chi ha perso. Ci sono state anche parole da parte di persone che siedono in quest’aula che ci hanno lasciato perplessi. Lucca non è stata liberata da questa elezione, non c’è nessun sistema del Pd da espugnare. Lei stesso è stato presidente di Lucca Crea, grazie ad una nomina fatta dall’ex sindaco Tambellini. C’è una scelta da parte dei cittadini che deve essere rispettata. Bisogna che questo incarico sia gestito a dovere anche dalla maggioranza”.
“Naturalmente questa è anche la sede per fare qualche considerazione politica sulla giunta appena presentata – ha aggiunto -. Evidentemente il quadro di governo che ci consegna ha suscitato in noi alcune considerazioni. La giunta presentata è una giunta di partito. Avevamo letto che sarebbe stata premiata la competenza. Abbiamo letto che lei aveva immaginato come assessore al bilancio Luciano Fazzi ma evidentemente l’algoritmo di partito ha prevalso rispetto ad altre questioni. E’ un dato politico. Ci sembra una giunta da manuale Cencelli. Avete poi fatto una campagna elettorale in cui ad ogni dibattito si criticava il super assessorato alla cultura, al turismo e allo sport e giustamente ne avete fatti 3 assessorati. Mi auguro che gli assessori nominati lo facciano a tempo pieno. Per contro, super assessorati sono stati fatti: ad esempio i lavori pubblici e al traffico, con l’edilizia privata. Mi chiedo se non è questo un super assessorato. Visto che sui lavori pubblici ci sarà una enorme pressioni. E poi non ho ben capito come le deleghe alle periferie e ai lavori pubblici si integreranno senza sovrapposizioni. E poi un altro super assessorato è il suo sindaco. Non dubito che lei abbia lo staff e le capacità per affrontare tutte le sue deleghe ma il rischio è che anche lei si trasformi in un assessore mentre un sindaco dovrebbe essere come un direttore di orchestra. Poco comprensibile poi lo spacchettamento tra l’urbanistica e il piano operativo”.
Poi Raspini ha fatto riferimento all’ex Manifattura e al progetto di Music Innovation Hub: “Non è vero che il piano operativo blocca questa idea: è necessario fare un piano attuativo. Noi siamo d’accordo di andare avanti: non serve bloccare il piano operativo”. Poi la stoccata sul traffico: “Abbiamo letto che la prima delibera sarebbe stata quella di vietare il transito dei tir sulla circonvallazione ma ci chiediamo dove sia questa ordinanza”. Infine i conti del Comune: “Noi abbiamo lasciato 12 milioni di avanzo. Volevamo investirne parte in un fondo anticrisi. Domani depositeremo una mozione per chiedere di investire almeno due milioni per le famiglie in difficoltà”.
Il consigliere comunale di Sinistra Con Daniele Bianucci ha voluto sottolineare l’atteggiamento dell’opposizione nei confronti della nuova amministrazione: “Noi – ha detto – non faremo denunce, non faremo ricorsi. Non ci rifugeremo su alcun Aventino: questo è il nostro senso delle istituzioni, noi non useremo strumentalmente la bassissima affluenza al voto come ha fatto la passata opposizioni. Apprezziamo molto invece l’intervento fatto dal sindaco questa sera. Vigileremo, invitiamo il sindaco e la sua squadra a tenere fede ad alcune promesse fatte in campagna elettorale, non da ultimo l’impegno a porre delle modifiche al progetto degli assi viari. Ma serve soprattutto attenzione alle nostre scuole, con i tagli degli organici che nella pratica significa la cancellatura di ben 10 classi a Lucca e il ritorno alle cosiddette pluriclassi. A settembre a Lucca rischiamo classi fino a 31 studenti. Per questa emergenza chiediamo un impegno concreto alla giunta”.
Il consigliere del Pd Gianni Giannini ha chiarito: “Noi faremo un’opposizione costruttiva, ma da questa amministrazione ci aspettiamo azioni concrete e conseguenti”.
La consigliera comunale di Volt, Lucca Civica, Lucca è popolare,Valentina Simi avverte: “Vogliamo poter contribuire a creare una città ancora migliore – afferma -. Auspico che la giunta sappia guardare in modo lungimirante per operare scelte valide per il lungo periodo. Altrimenti il rischio è di guardare al presente, al particolare”.
Ha preso poi la parola il consigliere Gabriele Olivati, capogruppo di Lucca Futura: “Tutti noi adesso rappresentiamo la città. Noi consiglieri di opposizione faremo la nostra parte. Siamo stati eletti per le proposte che abbiamo fatto e continueremo a portarle avanti. Ci auguriamo che la maggioranza ne tenga conto. Anzitutto una priorità è quella delle periferie, su cui riteniamo necessario intervenire subito, a partire dai luoghi più lontani. Vogliamo una città dove i giovani possano tornare”.
Ilaria Vietina, consigliera di Lucca è un grande noi, ha anzitutto rivolto al sindaco e agli assessori gli auguri di buon lavoro: “Prioritarie sono le politiche di genere e la partecipazione – affermazione -: si nota che non fanno parte delle deleghe assegnate. Credo che sia necessario dedicare a questi temi attenzione, che sono centrali per realizzare l’idea di una città inclusiva di cui lei sindaco in questi giorni ha parlato. Per farlo è necessario che tutte le componenti della città siano valorizzate. Gli strumenti esistono e noi lo abbiamo fatto con i bilanci di genere”.
Il consigliere FdiLido Fava ha sottolineato: “Mi ha fatto piacere sentire che si stia parlando di un’opposizione corretta e propositiva. Ho ascoltato faticosamente Raspini, di cui mi sono piaciute le parole nella prima parte del suo discorso. Capisco che non gradisca e non possa dire di gradire la giunta del sindaco Pardini. Nessuno ha avuto il coraggio di dire che non c’è stata alcuna marcia dopo quella su Roma di cento anni fa, come avete tentato di ipotizzare spaventando l’elettorato di centrosinistra. La destra è arrivata e sarà in grado di governare questa città e mi auguro anche meglio di voi. Si sono chiamate in causa forza oscure che minacciavano la città. Fatevene una ragione: dovete riconoscere la cittadinanza politica della destra che, vedrete, saprà governare. Gli elettori hanno voluto che noi governassimo. Certo non potete dettarci l’agenda dei lavori come in qualche intervento ho sentito. Non potete dettarci l’agenda di un programma che per voi è già stato perdente. Siamo sicuri che Lucca con Mario Pardini crescerà: siamo sicuri che la città saprà cambiare passo dopo 10 anni di immobilismo”.
Il consigliere Forza Italia UdcGiovanni Ricci, volto nuovo a Palazzo Santini, ha indicato alcune priorità nell’intervento per le periferie e i giovani: “Ma il punto su cui noi vogliamo insistere è quella della partecipazione, che in questi anni passati è davvero mancata. Bisogna tornare a coinvolgere tutti i cittadini nella vita amministrativa della città. Così davvero dimostreremo di essere quel cambiamento che gli elettori hanno premiato alle urne”.
Il consigliere FI Udc Alessandro Di Vito ha risposto a Raspini osservando che “è naturale che il sindaco si sia voluto conservare per sé una delega tanto importante come quella dell’urbanistica”, ha aggiunto citando la questione del futuro dell’ex Campo di Marte. Poi ha detto: “Chiediamo al sindaco di fare quello che si è impegnato a fare, a differenza della sinistra che non ha fatto nulla di quello che si era impegnata a fare”. Al riguardo Di Vito ha proposto di congelare le delibere della precedente amministrazione “per verificare se siano o meno in linea con il nostro programma”.
A conclusione sono stati eletti i membri della commissione elettorale (3 effettivi e 3 supplenti). Sono stati risultati eletti come effettivi Gabriele Olivati (10 voti), Antonino Azzarà (10 voti), Giovanni Ricci (10 voti). I supplenti saranno Del Barga (10 voti), Pera (10 voti), Simi (9 voti).
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