Elezioni legislative, l’ex assessore Baronti: “Al paese serve una nuova sinistra rosso verde”

25 luglio 2022 | 14:10
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Elezioni legislative, l’ex assessore Baronti: “Al paese serve una nuova sinistra rosso verde”

Il responsabile ambiente regionale di Sinistra italiana: “Bisogna muoversi subito per costruire un campo ecosocialista e pacifista”

“Al paese serve una nuova sinistra rosso verde”. A parlare è l’ex assessore regionale all’ambiente Eugenio Baronti, che in merito alla attuale crisi politica e alle future elezioni legislative, oggi (25 luglio) lancia un appello dalla sua pagina Facebook: “Muoversi subito, senza esitazione alcuna, per costruire un campo ecosocialista e pacifista, aperto e plurale, con un programma chiaro, con alcuni obiettivi prioritari: l’uguaglianza, la pace, il disarmo, il superamento della Nato e il rafforzamento dell’Europa, la giustizia sociale, una transizione ecologica fatta di azioni concrete e non di chiacchiere, che ricostruisca equilibrio e armonia fra l’uomo, la natura e le altre specie viventi”.

L’attuale responsabile ambiente regionale di Sinistra italiana non risparmia critiche alla posizione di Enrico Letta nei confronti del M5S, una “posizione chiara ed equivocabile”, che inquadra il M5S “nella schiera degli irresponsabili, considerato il partito dei traditori della patria, colpevole di avere affossato il ‘governo dei migliori’ quindi, nessuna alleanza con loro è possibile. La prospettiva politica del Pd, altrettanto chiara: creare una ‘lista aperta ed espansiva’ per sconfiggere la destra, tutti dentro: dal ministro Speranza a Calenda, da Renzi a Di Maio, e visto che ci siamo, altri nomi per stomaci veramente forti: Brunetta, Gelmini e Carfagna”.

“Da dopo la crisi, questo vanno ripetendo Letta e altri dirigenti Pd, in interviste a valanga su giornali più che compiacenti, su manifesti e sui post affidati alla rete. La destra ringrazia e si sfrega le mani perché è chiaro che gran parte di quel popolo ai margini del sistema, senza più rappresentanza politica istituzionale, parecchio disgustato e soprattutto umiliato da questa prospettiva, starà a casa disertando le urne e l’astensionismo continuerà a salire fino a delegittimare e travolgere questa nostra esausta democrazia”.

Democrazia che non trova risposte convincenti dalla sinistra, dice Baronti, che “con macchinosi ed elaborati tatticismi secondo il consueto linguaggio in stretto politichese, non parla al paese ma a piccole minoranze politiche intellettuali che secondo me hanno perso ogni contatto con il paese reale e non riescono a vedere la collera e la rabbia popolare crescente per le iniquità e ingiustizie costretti a subire negli ultimi decenni”.

“Ci sono milioni di giovani ed elettori sfiduciati – prosegue – che non votano più, lavoratori, pensionati, giovani precari, sottoccupati, disoccupati, marginalità sociali al limite della sopravvivenza, ci sono 5,7 milioni di poveri assoluti e 7 milioni di poveri relativi, sono la maggioranza del paese, non più rappresentata, è a loro che la sinistra deve tornare a rivolgersi, facendosi capire con linguaggi e contenuti programmatici adeguati alla gravità della situazione sociale ed ambientale”.

“È finito il tempo di stare dentro coalizioni che non ci rappresentano pensando di poterle condizionare da sinistra e mantenere nel contempo, la nostra specificità ed identità. Il vaso è pieno, adesso basta una goccia per farlo tracimare, non se ne può più di un voto dato solo per paura e sotto ricatto, oggi il re è finalmente nudo e si mostra in tutta la sua inadeguatezza e ignavia; l’ipocrisia, divenuta il tratto distintivo della politica di oggi, è vissuta con estremo fastidio per milioni di persone”.

“È diventato del tutto insopportabile quello scarto enorme che esiste tra il dire e il fare – conclude Baronti – tra una rappresentazione pomposa degli annunci e la miseria dei fatti concreti prodotti”.