Carmassi (Articolo Uno): “Non ho chiesto candidature, sbaglia chi pensa che il mio impegno sia legato a uno scambio di favori”

L’ex assessora: “La campagna elettorale è una meravigliosa occasione per ripartire se sapremo metterci meno calcolo e più cuore”
Dopo Francesca Fazzi anche Cecilia Carmassi, esponente lucchese di Articolo Uno, nega l’ipotesi di una sua candidatura al parlamento. Lo fa con una lunga e critica spiegazione in cui spiega anche il suo impegno recente per la lista civica di Ilaria Vietina, Lucca è un grande noi.
“Sono stata – dice – nell’ultimo anno una delle sostenitrici della candidatura di Ilaria Vietina alle primarie per la candidatura a sindaco del centrosinistra e poi una della animatrici della lista Lucca è un grande noi, che ha raggiunto quasi il 5% portando un contributo importante al centrosinistra ma che non è stato sufficiente ad impedire nella mia città la vittoria delle destre. Durante la campagna elettorale, delle primarie prima e delle elezioni poi, non ho cercato né voluto ruoli visibili ma nonostante questo mi sono arrivate ugualmente i commenti di tanti altri esponenti politici che argomentavano sul mio ruolo e la mia responsabilità “dietro” a questa operazione. Sono ingombrante, lo so, la mia stazza (anche fisica) la mia esperienza e il mio carattere determinato sono una cosa intollerabile nella misura in cui non sono “domabile” e rivendico il diritto di dire le cose che penso e fare le cose che dico e questo è un po’ come mettere le dita negli occhi ai tanti eterni galleggiatori e temporeggiatori. Inoltre non dimentichiamolo sono una donna e sembrerà assurdo ma questo crea ancora tanti problemi (sia ai maschietti che ad alcune femminucce)”:
“Ho pagato sempre il prezzo della mia libertà – dice ancoa – ma la libertà non ha prezzo, ve lo dico, e mi impegno (tanto) solo per le cose in cui credo e se ne vale la pena. Così per un mondo politico (e dell’informazione) abituato alle tattiche di breve respiro e al calcolo delle convenienze è concepibile il mio sostegno a Ilaria e il mio impegno per Lucca è un grande noi solo come scambio di favori per essere sostenuta in una candidatura al parlamento. Non vi vorrei deludere, ma anzi vi vorrei spiegare che “la mia politica è differente”: sono oggi più di ieri convinta che Ilaria sarebbe stata una grande sindaca, capace di farsi carico di ricostruire un senso di comunità spesso smarrito, capace di riavvicinare la pubblica amministrazione ai cittadini per trovare insieme le soluzioni ai problemi. E vi dirò di più: la comunità politica che ha costruito ed ha sostenuto Lucca è un grande noi è una forza della natura e questa campagna elettorale con loro è stata una delle esperienze più belle di questi anni e finalmente ho potuto ritrovare con loro un senso ed una pratica politica in cui le differenze sono una ricchezza, in cui il gioco di squadra prevale sul gioco individuale, in cui la collaborazione prende il posto della competizione individuale e individualista”.
“Si può fare – dice – Basta avere il coraggio delle proprie passioni, basta usare i calcoli solo per moltiplicare e non per dividere, basta essere curiosi sulle ragioni dell’altro e farsi carico dei problemi di chi incontriamo. Per questo posso oggi dire che in cambio del mio impegno non ho chiesto candidature ma la possibilità di fare della bella politica e il gruppo che in questa avventura ha accettato di metterci la faccia (le candidate e i candidati) hanno dimostrato di sapermi accogliere per quella che sono, ingombrante, passionale e testarda. Insieme abbiamo dimostrato che c’è ancora spazio per una politica che non si spartisce le posizioni per cui mettetevi l’animo in pace: non so chi sarà il candidato o la candidata che questo territorio saprà esprimere, in queste ore ci sono ancora tante incertezze sulle formule elettorali che definiranno contenitori e contenuti, vedremo più avanti se tutti insieme (nel centrosinistra) sapremo individuare le persone in grado di rappresentare una comunità lucchese ferita e amareggiata. Persone che per storia, stile e competenze abbiano dimostrato di avere a cuore questo territorio, di saper dare prima di ricevere, superando formule ridicole che contrappongono le generazioni in nome di un giovanilismo che ricorda tanto “la fattoria degli animali”. Sarà una campagna elettorale difficile, qui più che altrove perché abbiamo appena subito la sconfitta, ma potrebbe essere una meravigliosa occasione per ripartire se sappiamo metterci meno calcolo e più cuore, meno bilancini e più generosa condivisione”.