Mammini (Pd): “Un patto etico per la sicurezza sui luoghi di lavoro”

La proposta della candidata del Pd: “Quadro preoccupante, serve aumentare il livello di consapevolezza”
Un patto etico per la sicurezza sui luoghi di lavoro. È questa la proposta che Serena Mammini, candidata alla Camera dei deputati per Pd – Italia democratica e progressista nel collegio uninominale di Lucca, Piana, Valle del Serchio, Valdinievole e Montagna pistoiese lancia a tutti i candidati alle elezioni del prossimo 25 settembre.
“La vita delle persone conta e deve essere posta in testa a qualunque agenda politica. Il valore della vita delle lavoratrici e dei lavoratori non ha connotazione di partito e deve poter incontrare unità di intenti. Solo così – osserva Mammini – la politica potrà incidere su un processo di monitoraggio e capillare cultura della sicurezza non più rimandabile. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e luglio 2022 sono state 441451 (+41,1% rispetto allo stesso periodo del 2021), 569 delle quali con esito mortale. In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 36.163 (+6,8%). Questi dati parlano, gridano attenzione”.
“Ecco perché – continua Serena Mammini – voglio lanciare un appello a tutti noi candidati, per sottoscrivere un patto etico che ponga l’annoso e gravissimo problema della mancata sicurezza nei luoghi di lavoro con urgenza al nuovo parlamento e al nuovo governo. Se le leggi e i regolamenti ci sono e sono ben fatti, qualcos’altro non sta funzionando. Occorreranno, anche in vista degli investimenti programmati nell’ambito del Pnrr, programmi straordinari di formazione che qualifichino ulteriormente le competenze di chi lavora nei cantieri e di chi inizierà a lavorarci”.
“Obiettivi già inseriti nel cosiddetto decreto Pnrr 2 sui quali la politica dovrà vigilare con costanza. Serviranno – continua Mammini – progetti di ricerca e sperimentazione di soluzioni tecnologiche per il monitoraggio degli ambienti di lavoro o per realizzare materiali innovativi e sicuri per l’abbigliamento lavorativo”.
“Fondamentale inoltre – prosegue la candidata dem – sarà lo sviluppo di modelli organizzativi avanzati capaci di analizzare e gestire i rischi per la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro, in particolare dove si generano interferenze per la compresenza di diverse lavorazioni”.
“Ma più di tutto la politica avrà il compito di coinvolgere aziende e organizzazioni sindacali in iniziative congiunte di formazione e comunicazione della cultura della sicurezza. Solo aumentando a tutti i livelli la consapevolezza dell’importanza della salute di chi lavora la politica potrà incidere con efficacia su quei numeri che di anno in anno tracciano un quadro sempre più preoccupante. Quei numeri che sono persone, donne e uomini con passioni, interessi, affetti, e che una mattina sono usciti di casa per andare al lavoro e non ne hanno più fatto ritorno”.