Gesam Reti, si decide il futuro della società

Cessione a Toscana Energia o mantenimento delle quote: a fine mese vertice con il sindaco Pardini
E’ una delle prime questioni bollenti, sul fronte delle società partecipate, che dovrà affrontare la nuova amministrazione. Un primo confronto con i vertici di Gesam Reti spa il sindaco Mario Pardini lo avrà a fine mese. Sul tavolo ci sono numerose questioni ma le principali riguardano il futuro assetto societario e la gara del gas.
Anzitutto c’è da decidere se portare avanti il progetto di cessione delle quote di maggioranza della spa a Toscana Energia, che in questo modo, attraverso il socio privato Italgas, arriverebbe a controllare la società municipalizzata e realizzerebbe una partnership considerata dall’ex amministrazione Tambellini come inevitabile in vista della gara del gas. Gara i cui tempi e modi restano ancora piuttosto incerti. E questo è il secondo nodo che andrà sciolto nei prossimi mesi.
Contro l’ipotesi di una cessione di quote, si sono levate – e anche di recente – voci autorevoli di partiti della maggioranza. Non da ultime quelle del coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, Marco Martinelli, e del consigliere regionale Vittorio Fantozzi che chiedono al sindaco di fermare il percorso di cessione delle quote e tornare all’ipotesi originaria di porre la maggioranza di Gesam in mano a Lucca Holding, senza cederla al socio privato. Negli anni passanti, anche l’attuale vicesindaco della Lega, Giovanni Minniti, si era speso in consiglio comunale contro operazioni che avrebbero portato fuori dal controllo della Holding la società del gas.
La vendita delle quote era stata considerata dall’ultima maggioranza di centrosinistra una strada obbligatoria, imposta dalla legge Madia e soprattutto la più realistica in vista di una complessa gara per la rete del gas.
La storia di Gesam inizia nel 1974 con la costituzione di Gesa-Am, da parte del Comune di Lucca che decide di rilevare la rete di distribuzione del gas detenuta da Italgas Spa, per fornire metano e servizi affini ai cittadini lucchesi.
Sin da subito, la municipalizzata avvia la più grande metanizzazione del territorio, che prosegue per almeno 20 anni, con incrementi economici di anno in anno crescenti, apportando negli anni ‘80 e ‘90 enormi benefici all’economia del territorio della provincia ed ai lavoratori che ne hanno fatto la storia.
Si arriva poi al 1995 quando il Comune, insieme alla Cassa di Risparmio di Lucca e alla Banca del Monte di Lucca costituiscono la Gesam spa alla quale vengono trasferiti tutti i beni e le obbligazioni di Gesa-Am. L’anno successivo, il Comune vende, attraverso una gara pubblica, il 40% delle azioni di Gesam Spa alla società Camuzzi Gazometri di Milano, quest’ultima successivamente rilevata da Enel Spa.
Nel 2003, la Gesam conferisce il ramo d’azienda della vendita del gas alla sua controllata Gesam Gas Spa. In questi anni, la Gesam Spa, si trasforma pian piano in una multiutility, creando al proprio interno una vera e propria va galassia di società controllate, ognuna specializzata in servizi per i cittadini e per la comunità.
Nasce quindi il gruppo Gesam che pian piano si amplia per offrire, oltre ai servizi di distribuzione e vendita di gas, anche i servizi di illuminazione pubblica, i servizi cimiteriali, i servizi calore per gli immobili comunali. Non solo, un ramo del gruppo si ritrova impegnato anche nei servizi di efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili realizzando a partire dal 2010 grandi impianti fotovoltaici e costituendo due ulteriori società di scopo, la Polo Energy e Gesam Energia spa.
Era questo l’assetto della multiutility che traeva risorse dal territorio per ridistribuirle al territorio stesso attraverso investimenti ma anche con attività di filantropia e sostegno a iniziative.
Un modello che conoscono bene nel Nord d’Italia dove sono nate le principali multiutility – A2A, Hera, Iren, Acea, solo per fare alcuni esempi – che da semplici aziende di acqua e luce si sono trasformate oggi in grandi attori economici con un ruolo di peso nella transizione energetica e nell’innovazione urbana e che più che mai sono diventate soggetti strategici per lo sviluppo del Paese.
A partire dal 2013, con l’amministrazione Tambellini, la galassia delle società Gesam viene ridimensionata, nonostante la contrarietà delle opposizioni dell’epoca. Viene adottato un piano di razionalizzazione delle società partecipate, messo in atto dal Comune di Lucca, che in prima battuta, propose un progetto di “scissione asimmetrica” della società Gesam Spa, che avrebbe avuto come effetto, al termine di una serie di operazioni societarie, il passaggio della maggioranza delle azioni all’attuale socio di minoranza, ovvero Toscana Energia Spa. Una ipotesi che però determinò le aspre proteste dei lavoratori e che, a seguito anche della ferma opposizione dei partiti di minoranza, fu rivista in maniera sostanziale, ma che comunque ha dato luogo, prima alla vendita ad un privato della Gesam Spa (oggi Gesam Gas e Luce Spa), poi al trasferimento dei servizi di pubblica illuminazione, calore e cimiteriali ad una società in house del Comune di Lucca e alla conseguente liquidazione di Gesam Energia Spa e Polo Energy spa.
Il gruppo Gesam, di fatto oggi non esiste più, e Gesam Spa, modificata nel frattempo in Gesam Reti Spa, svolge, il solo servizio di distribuzione del gas. La storia della società prosegue nel 2019, quando viene commissionato dagli attuali vertici aziendali uno studio “strategico” per capire quale fosse, allo stato attuale , la migliore strada da far intraprendere a Gesam Reti Spa. Uno studio bollato fin da subito dai gruppi di opposizione come “uno studio necessario per indirizzare la società verso la vendita a Toscana Energia“.
Lo studio indicava come soluzione migliore quella di allearsi al socio Toscana Energia, dando a quest’ultimo il controllo della società. Torna così in primo piano quanto previsto dal progetto di scissione asimmetrica qualche anno prima e che per i vertici aziendali era ritenuto “inevitabile”, date le residuali attività di Gesam Reti Spa.
Nel 2021 si individua addirittura un advisor per preparare e curare nel dettaglio i particolari dell’operazione, che avrebbe consegnato le chiavi di Gesam a Toscana Energia. Il progetto è fermo qui. Ora la parola passa alla nuova amministrazione.