Franchini (Italia Viva): “Con Remaschi in Parlamento un rappresentante del territorio capace e preparato”

La responsabile regionale del turismo Iv: “Cura e tutela del territorio dai terremoti tornino ad essere una priorità con Renzi”
Tania Franchini, responsabile regionale del turismo di Italia Viva invita a votare alle elezioni politiche di domenica (25 settembre) il candidato del terzo polo Marco Remaschi.
“Il 26 settembre i nostri territori potrebbero non avere, in Parlamento – commenta – una persona al servizio delle nostre comunità, dei cittadini, dei sindaci che hanno bisogno, nella più importante sede istituzionale italiana, di essere supportati ed aiutati nell’amministrare i nostri territori. Queste elezioni, di cui non avevamo bisogno ma che dovremo affrontare, saranno importanti per noi, per essere presenti nella squadra di Governo. Ringrazio Marco Remaschi per aver avuto il coraggio e l’entusiasmo nell’affrontare una campagna elettorale difficile come questa, aprendo una nuova strada, per una politica attenta ai bisogni reali dei cittadini, mettendosi al servizio dei nostri territori, auspico che questa sfida che abbiamo intrapreso, affinché i cittadini abbiano una figura di riferimento in Parlamento, sia compresa e condivisa dall’elettorato”.
“Marco nei suoi ruoli istituzionali – prosegue Franchini – si è sempre impegnato per tutti, al di là di correnti o partiti politici, questo spero gli sia riconosciuto, adesso è tutto in mano ai cittadini che con il loro voto potranno avere un riferimento in Parlamento, una persona che ha esperienza, competenze, che conosce i problemi reali e che può dare risposte concrete ai cittadini. Il programma del terzo polo ha contenuti fondamentali per la crescita del Paese, per la tutela dei diritti dei cittadini, sulla sanità e il lavoro, attenta ai fabbisogni delle comunità, un programma serio e concreto, che non prende in giro le persone con promesse irrealizzabili, infatti una delle prime proposte che presenterà il terzo polo, sarà ricostituire l’unità di missione Italia Sicura-Casa Italia, perché tutti parlano di prevenzione, ma quando Renzi nel 2014 diventò presidente del consiglio, con le indicazioni di Renzo Piano creò questa struttura che aveva il compito di curare il coordinamento con le regioni, i comuni e le autorità competenti, per la gestione del rischio idrogeologico in Italia e mettere in sicurezza le scuole”.
“Nessuno – afferma – ha mai pensato di costituire un sistema di prevenzione infrastrutturale che potesse evitare o perlomeno prevenire, la triste conta dei danni e dei morti dovuta a frane, alluvioni o terremoti. Renzi l’ha fatto, quando ne ha avuto l’opportunità come presidente del consiglio nel 2014, con la nascita di questa unità di missione furono sbloccati 1337 cantieri, 891 furono chiusi per aver concluso gli interventi necessari, costruiti 300 nuovi edifici scolastici ed allentati i vincoli di bilancio degli enti locali per circa 1,2 miliardi di euro che finanziarono un migliaio di altri interventi sui territori, tutto alla luce del sole, tutto verificabile. Dopo una lunga vicenda di omissioni, ipocrisie, menefreghismo, Italia Sicura, voluta da Renzi, ridusse in tre anni l’esposizione al pericolo di persone e territori, ogni anno, con l’arrivo delle piogge facciamo la triste conta dei morti, tragedie che colpiscono comuni interi e persone che perdono la loro casa, distrutta in pochi minuti ma costruita con i sacrifici di tutta una vita. Una struttura che coordinando ministeri, regioni, enti creò un sistema di monitoraggio e controllo della spesa, che, invece, costa al Paese miliardi di euro a tragedie avvenute, modificando obsolete linee guida tecniche per le opere e le normative che le frenavano”.
“Nel 2018 – prosegue Franchini – i Cinque Stelle e la Lega appena acquisirono il potere di governo, smantellarono Italia sicura e casa Italia, perché secondo loro era una struttura inutile. Potevamo, ad oggi, aver messo in sicurezza molti territori che sono stati colpiti da frane ed alluvioni e salvato vite? La risposta è sì, ma gli italiani mandarono al governo gli incapaci ed infatti, la prima cosa che fecero fu chiudere Italia sicura perché secondo loro non aveva competenze, ritengo che siano stati i cinque stelle e la lega inutili al paese, parlano di competenze proprio i cinque stelle, quelli che hanno speso milioni per i banchi a rotelle, quelli che con l’allora ministro grillino Arcuri spesero 12,5 milioni di euro per acquistare mascherine che si rivelarono difettose e quindi inutilizzabili, dopo il danno si aggiunse la beffa, per smaltire quelle mascherine, ai cittadini, costarono altri 968 mila euro. Queste sono le amiche e gli amici di Conte, se non ci pensava Renzi a sostituirlo con Draghi chissà cos’altro avrebbero combinato. Italia Sicura, fu riconosciuta, nel 2017, dall’agenzia europea per l’ambiente, come una delle best practices della prevenzione in Europa. riconoscendole il merito di aver alzato la qualità della progettazione delle opere e dato trasparenza sulla realizzazione di queste infrastrutture. Grazie ad Italia Sicura e Casa Italia, molti comuni erano riusciti ad accedere a finanziamenti per avviare i lavori attesi da anni. Con la chiusura di Italia Sicura e Casa Italia, di nuovo il black out, ma questo è un paese fragile, esposto ad eventi alluvionali, a terremoti, serve prevenzione, programmazione e manutenzione, attività che devono svolgersi giornalmente, questo faceva Italia Sicura, non si può lavorare sempre in emergenza. Questi sono progetti concreti, che avevamo già realizzato, noni promesse fasulle, se continuiamo a votare l’incompetenza ed il menefreghismo, mettiamo a rischio il presente ed il futuro, nostro e dei nostri figli”.