Mammini: “Non mi meraviglia la sconfitta, dai territori molte critiche al Pd”

La candidata dem superata da Zucconi: “Questa esperienza dimostra che c’è bisogno di umiltà, ascolto e autenticità”
“Questa esperienza è stata la testimonianza che per ripartire abbiamo bisogno di umiltà, di ascolto, di contatto vero e autenticità”. A dirlo, commentando a caldo il risultato delle urne che l’hanno vista sconfitta nel duello per un seggio alla Camera dal candidato del centrodestra, Riccardo Zucconi rieletto deputato, è Serena Mammini.
“Non posso certo dire – afferma – di essere meravigliata dall’esito di questa tornata elettorale che mi ha visto impegnata in prima persona. Spesso mi confronto con le persone e anche in questa brevissima e molto sobria campagna ho avuto modo di incontrarne diverse. Emergeva molto spesso, netta, la critica verso il Partito Democratico, talvolta anche condivisibile. Del resto un candidato è prima di tutto un cittadino. Ma emergeva anche una certa distrazione sui fatti e una rabbia diffusa che aveva bisogno di un capro espiatorio cui sfogarsi. Il Pd dei responsabili al governo comunque, sapendo che il bottino elettorale si alimentava altrove. Non è il momento adesso delle analisi approfondite e nemmeno abbozzate. Una cosa è certa: sono ancora più convinta che il messaggio che ho cercato di lanciare in questi giorni sia più che mai attuale”.
“Questa esperienza è stata la testimonianza che per ripartire abbiamo bisogno di umiltà, di ascolto, di contatto vero e autenticità. Occorre verità – aggiunge -, concreti esempi, una nuova etica dello stare in politica, prima ancora dei programmi. E anche unità. Serve un lavoro paziente di semina che parta da una chiara identità. Un lavoro sano di ricostruzione sulla roccia di una storia, fatta di tante storie, di cui dobbiamo essere fieri. Buon lavoro a chi ha vinto, sono certa che nei prossimi anni sarà più presente di prima nei territori che avrà l’onore di rappresentare. Ringrazio tutti quelli che in questa manciata di settimane compresse hanno potuto dare una mano alla causa. Il lavoro fatto è comunque importante e non andrà disperso”.