Scintille in Consiglio sul piano operativo. Cecchini: “Blocca la città, lo modificheremo per far ripartire l’edilizia”
Il sindaco con una comunicazione cede la parola al consigliere delegato. Insorge l’opposizione. Raspini (Pd): “Spettava al primo cittadino parlare”. Mammini: “Non è un buon viatico bollare così uno strumento adottato da quest’aula”
“La città è ferma”. Con queste parole il consigliere comunale di Lista Civile, Elvio Cecchini, definisce quelli che ritiene essere stati gli effetti del piano operativo adottato sotto la passata amministrazione di centrosinistra sull’edilizia privata, annunciando la volontà di procedere con le modifiche necessarie, ha detto, “a farla ripartire”. Una comunicazione breve e concisa stasera (29 settembre) a Palazzo Santini che al consigliere incaricato al piano operativo ha concesso di fare il sindaco Mario Pardini, cedendogli la parola durante una comunicazione straordinaria all’aula. Poche parole sulle procedure che l’amministrazione intende adottare in materia che, però, sono state più che sufficienti ad accendere la miccia e a suscitare le vibranti polemiche da parte dell’opposizione.
In particolare il capogruppo del Pd, Francesco Raspini, con una mozione d’ordine, ha invitato il presidente del Consiglio a “rispettare il regolamento”, rilevando che “le comunicazioni del sindaco devono rimanere tali e non possono essere delegate ai consiglieri”.
Gli animi si sono subito scaldati quando Cecchini ha esordito, con parole che hanno definito “rigido” e “poco operativo” il piano adottato nella precedente amministrazione, rilanciando la necessità di porre modifiche.
“Attualmente – ha detto Cecchini – le norme molto rigide del piano non consentono di ripartire. Non si parla di cubature nuove e lottizzazioni, si parla di rigenerare, recuperare e ristrutturare cose esistenti. La città è ferma: con questo strumento non può fare niente. L’idea è quella di partire dalle osservazioni presentate che sono una fonte di messa in luce di criticità e tirar fuori una casistica di problematiche, per affrontarle con le uffici per stabilire quali siano quelle ammissibili e non ammissibili. Dopo la valutazione della commissione, arriveranno in Consiglio e infine in conferenza. L’iter è lungo è molto faticoso. Sicuramente, con un atteggiamento così fiscale – ha detto rivolgendosi all’opposizione – non so che buon servizio farete alla città, cercando di ostacolare il percorso. Approveremo il prima possibile il piano modificato”.
Parole che hanno scatenato la tensione in aula, in particolare tra le file dell’opposizione, dove soprattutto Francesco Raspini ha rilevato con una mozione d’ordine come le comunicazioni al Consiglio non programmate spettino al sindaco e non a consiglieri delegati: “Chiedo al presidente del Consiglio comunale – ha detto – visto che negli scorsi consigli abbiamo fatto le pulci al regolamento, io chiedo che se si deve parlare di un argomento lo si calendarizza nelle forme previste e si metta il punto all’ordine del giorno. Se il sindaco fa una comunicazione, pretendo che la comunicazione la faccia il sindaco che si è tenuto fra l’altro la delega all’urbanistica e non deleghi un consigliere a farlo. Non funziona così”.
Ribatte il sindaco Mario Pardini: “Si tratta di una semplice comunicazione sul metodo del piano operativo, cosa che può farla, lo abbiamo verificato, il consigliere incaricato”.
Al consigliere Cecchini si è rivolta anche la consigliera del Pd ed ex assessora all’urbanistica, Serena Mammini: “Non mi sembra un buon viatico cominciare una comunicazione sul piano operativo dicendo che questo non è un piano operativo. Bisogna fare attenzione alle parole che si usano perché siamo in consiglio comunale: questo strumento è stato adottato da questo Consiglio. Se vuole rispetto dalla minoranza – ha detto Mammini rivolgendosi al consigliere Cecchini – si trattino con rispetto i temi”.