Villa Bottini, presidio dei Verdi per salvare i cinque lecci lungo il muro di cinta

Le piante sono state ‘ribattezzate’ con i nomi delle opere di Puccini: “Un’alternativa all’abbattimento esiste”
Ieri (16 ottobre) Europa Verde – Verdi Lucca hanno manifestato con un presidio per sostenere la sopravvivenza, la cura e valorizzazione dei 5 lecci di Villa Bottini e per chiedere l’attuazione di soluzioni che permettano loro di coesistere col muro di cinta.
“Li abbiamo anche battezzati – dicono da Europa Verde – con nomi di opere pucciniane: Boheme, Fanciulla del West, Madama Butterfly, Tosca, Turandot, per ribadire la loro intrinseca dignità di esseri viventi e loro importanza per la città anche, ma non solo, da un punto di vista culturale ed identitario. Infatti, abbiamo già espresso più volte, come risulta da uno studio in corso da parte dell’università di Trieste, che questi lecci sono alberi sani, notevolmente resistenti alla siccità e ai nuovi agenti patogeni che si stanno sviluppando a causa dei cambiamenti climatici e che mettono in pericolo buona parte del patrimonio arboreo lucchese. Con la grande estensione delle loro chiome (altezza di circa 20 metri) i lecci sono in grado di offrire un’ampia gamma di servizi ecosistemici, come l’abbassamento delle temperature nella zona circostante, dove sorgono anche la casa di riposo Pia Casa e la sede succursale dell’istituto professionale Giorgi. Riteniamo che la loro perdita sarebbe un grave danno per il patrimonio verde della città, oltre ad essere motivata soltanto da un approccio obsoleto alla gestione degli spazi urbani, secondo cui il taglio della vegetazione è sempre lo strumento più semplice da adottare, in caso di presunto conflitto con altre esigenze”.
“Eppure le alternative esistono – spiegano – anche se richiedono di pensare fuori dagli schemi a cui siamo abituati. In questo caso, si potrebbero salvare sia il muro di cinta del parco di Villa Bottini a cui sono addossati i lecci, sia i lecci stessi, eseguendo la tecnica “cuci e scuci”, già da noi suggerita in un incontro con i tecnici comunali e sostenuta da professionisti come l’architetto Claudio Pardini Cattani. Questa prevederebbe di disconnettere il tratto di muro in questione, spostarlo di circa 30 centimetri verso l’esterno e riconnetterlo al resto del muro di cinta. Con questa nostra iniziativa chiediamo nuovamente alla Soprintendenza di autorizzare questo o altri interventi che permettano la salvaguardia dei lecci, ricordando come la tecnica “cuci e scuci” sia già stata autorizzata e realizzata a Lucca, ad esempio nel complesso monumentale di San Francesco”.
“Pertanto chiediamo con forza all’amministrazione di non procedere col taglio dei lecci – conclude la nota – e di applicare nuove soluzioni, auspicando che si voglia così inaugurare una più lungimirante stagione di gestione del verde urbano coerente con le ricadute climatiche, e attenta a coniugare il benessere delle persone insieme agli straordinari segni identitari della nostra città”.