Europa Verde: “Sospendere il taglio dei 5 lecci a Villa Bottini”

22 ottobre 2022 | 18:36
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Europa Verde: “Sospendere il taglio dei 5 lecci a Villa Bottini”

Il partito: “Pronti a portare il caso a livello nazionale ed europeo”

Sospendere il taglio dei cinque lecci di villa Bottini il prima possibile. E’ questa la richiesta di Europa Verde.

“Non ci sono chiare le motivazioni per cui la Soprintendenza non voglia prendere in considerazione il restauro del muro con tecniche che permetterebbero di mantenere in vita i lecci e di conservare il muro, tecniche che sono già state autorizzate in passato a Lucca – si legge in una nota -. Allo stato attuale quel che possiamo ipotizzare è che prevalgano le consuete motivazioni per cui le piante vanno bene finché non costituiscono qualche problema, finché non danno noia. Il principio secondo cui il verde urbano è un mero addobbo. Riteniamo  questa concezione anacronistica, antiscientifica e deleteria, e constatiamo che spesso viene sostenuta quando dietro i progetti che si intraprendono  manca un lavoro d’equipe che includa professionalità diversificate”.

“Siamo molto amareggiati – spiegano da Europa Verde – , ma vogliamo mantenere un atteggiamento collaborativo. E’ per questo che all’amministrazione chiediamo che si sospenda il taglio dei lecci dato che il muro è attualmente in sicurezza, come emerso nei vari incontri effettuati, e si valuti davvero la possibilità di soluzioni alternative che coinvolgano insieme professionalità agronomiche, architettoniche, ingegneristiche e degli storici dell’arte, in modo che anche la Soprintendenza possa esprimere una valutazione fondata. Ribadiamo che a nostro avviso la salvaguardia dei lecci pucciniani è emblematica, rappresenta ancora una volta un bivio nel quale possiamo scegliere di pensare in modo antropocentrico o in modo ecologista. Il tempo sta scadendo ed è sempre più chiaro che la scelta sensata è una sola, indicata chiaramente dall’articolo 9 della Costituzione Italiana che tutela non solo il paesaggio ma anche l’ambiente e la biodiversità. Ci riserviamo perciò di portare la questione anche in altre istanze a livello nazionale ed europeo, al fine di evitare un nuovo, grossolano errore”.