Fondo anticrisi, Guidotti: “Aiuti spot non bastano, servono politiche attive del lavoro”

24 ottobre 2022 | 11:00
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Fondo anticrisi, Guidotti: “Aiuti spot non bastano, servono politiche attive del lavoro”

L’ex consigliere: “C’è bisogno di un coinvolgimento diretto di tutti i comparti produttivi, delle varie associazioni di categoria, dei sindacati e delle associazioni di volontariato”

“Aiuti spot non bastano: servono politiche attive del lavoro, coinvolgimento del territorio e delle persone”. L’ex consigliere delegato al lavoro Roberto Guidotti interviene sul fondo anticrisi varato dal Comune di Lucca.

“Il momento che stiamo vivendo e che purtroppo ci troveremo a vivere nei prossimi mesi è e sarà drammatico, i problemi legati al caro bollette obbligheranno la politica attiva a intervenire per trovare soluzioni, sarà determinante riuscire a modellare gli interventi, a verificare la sostanza ma anche la fattibilità e le diverse modalità di cui avranno bisogno le famiglie e le aziende – spiega Guidotti -. In questi giorni anche l’amministrazione del Comune di Lucca ha stanziato aiuti per famiglie e imprese con cifre importanti, ma a mio avviso non sufficienti. C’è bisogno di un coinvolgimento diretto di tutti i comparti produttivi, delle varie associazioni di categoria, dei sindacati e delle associazioni di volontariato per attivare politiche di sviluppo che, come chiesto anche nei giorni scorsi da Papa Francesco, mettano al centro la persona, senza essere basate sul mero assistenzialismo”.

“Durante un intervento di pochi giorni in occasione dell’udienza per i partecipanti al convegno della Centesimus Annus, il Papa ha detto che ‘la crescita inclusiva trova il suo punto di partenza in uno sguardo non ripiegato su di sé, libero dalla ricerca della massimizzazione del profitto. La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, no. La anestetizza ma non la combatte’. E poi ancora: ‘aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe essere di consentire loro una vita degna mediante il lavoro. Il lavoro è la porta della dignità’ – va avanti ancora Guidotti -. Quindi invito l’amministrazione locale e le altre amministrazioni del territorio, l’amministrazione provinciale e quella regionale a continuare a occuparsi di questo tema non solo con aiuti spot e assistenzialistici, ma anche e direi soprattutto con politiche attive del lavoro, con l’ascolto degli imprenditori e delle associazioni per individuare insieme a loro percorsi di supporto per le aziende che ridiano fiducia a chi è in difficoltà o alla prima esperienza”.

“Sarà importante anche riuscire a programmare percorsi formativi sulla base delle competenze per migliorare la professionalità delle persone che sono già nel circuito produttivo o che devono rientrare nel circuito produttivo che siano giovani in cerca della prima occupazione o che siano persone che hanno perso il lavoro – conclude Guidotti -. Non essere solo spettatori, ma diventare attori protagonismi con energie, soluzioni, idee che ci permettano di continuare a identificare il lavoro come la porta della dignità”.