Cagnacci (Pd): “Nella Piana di Lucca mancano luoghi dove i giovani possano divertirsi”

L’esponente del circolo di Sant’Anna dopo la tragedia di Borgo a Mozzano: “Un dramma che deve porre alle istituzioni anche questo problema”
“La tragedia di Borgo a Mozzano, in cui ha perso la vita il ventenne Jacopo Leoni, oltre all’inevitabile dolore, suscita una riflessione su una mancanza del nostro territorio. Da docente di un istituto superiore cittadino mi confronto quotidianamente con adolescenti e giovani che trascorrono i sabati sera nei locali e nelle discoteche, che però a Lucca e nella Piana non esistono ormai più da anni”. Lo afferma Sara Cagnacci del Circolo Pd di Sant’Anna intervenendo sull’incidente mortale di ieri (30 ottobre) sulla via Lodovica.
“I ragazzi hanno tutto il diritto di divertirsi, sappiamo tutti che gli ultimi anni sono stati difficili e loro sono quelli che ne hanno maggiormente risentito, ma dovrebbero avere anche il diritto di socializzare e svagarsi senza doversi allontanare troppo da casa. Le famiglie sono direttamente coinvolte – afferma -: già quattordici – quindicenni ormai vanno a ballare con gli amici; sono i genitori, nella maggior parte dei casi, a doverli accompagnare. Il problema è: dove? Chi ormai ha già qualche decennio sulle spalle, ricorda i luoghi frequentati da chi era giovane nei primi anni 2000: a Lucca andavano per la maggiore due locali colorati, il Pianeta Rosso, tristemente trasformato in un discount, e la Casina rossa, abbandonata da molto tempo. Nei racconti delle persone ancora più grandi prendono vita altri nomi e altri colori, come il Green ship e il Golden Boy”.
“Che alternative offre oggi il nostro territorio? Dove possono esercitare i giovani il loro sacrosanto diritto di divertirsi e stare con gli amici? Io credo che i nostri amministratori, in primis del Comune di Lucca ma estenderei l’invito a tutti quelli della Piana – sottolinea -, siano chiamati ad intervenire, perché non è concepibile che i ragazzi debbano spostarsi autonomamente o farsi accompagnare in Versilia o nella Valle del Serchio per ballare in compagnia. Il tema della sicurezza dovrebbe abbracciare anche questa questione, per evitare di mettere alla guida, in orari più consoni al riposo che ad una attenzione sostenuta, per lunghi tratti i ragazzi maggiorenni o i genitori che accompagnano i loro figli. Sicuramente esistono strutture che potrebbero essere recuperate e destinate a luoghi di intrattenimento per i giovani, perciò gli enti hanno il dovere di coinvolgere investitori privati. Aprire un confronto, trovare un accordo o un’intesa che aiuti gli imprenditori, anch’essi messi a dura prova negli ultimi mesi, e che renda possibile divertirsi a km 0. Ed, eventualmente, organizzare un servizio di trasporto con navette per far crescere ancora la cultura della sicurezza stradale, l’osservanza delle regole, il rispetto della propria vita e di quella degli altri. Per il bene dei ragazzi e delle loro famiglie, per il bene di tutta la comunità”.