Giannini (Pd): “Si apra un concorso di idee tra professionisti per salvare i lecci di Villa Bottini”

2 novembre 2022 | 11:07
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Giannini (Pd): “Si apra un concorso di idee tra professionisti per salvare i lecci di Villa Bottini”

Per il consigliere, ad esempio, potrebbe essere vagliata l’ipotesi di abbattere una parte di muro e sostituirlo con inferrate

Salvaguardia dei lecci di Villa Bottini, spunta una nuova proposta. A metterla sul tavolo è il consigliere  Gianni Giannini, per il quale a essere abbattuto, almeno fino a una certa altezza, potrebbe essere lo stesso muro pericolante. In alternativa l’esponente del Partito democratico chiede al sindaco di lanciare un concorso di idee tra urbanisti e architetti per vagliare tutte le soluzioni possibili.

“Per esperienza ormai consolidata, ogni volta che ci si accinge ad un’opera di rinnovamento all’interno della città, mille considerazioni si intrecciano, mille vincoli si contrappongono, mille soluzioni vengono poste sul tavolo – spiega Giannini -. Il muro di Villa Bottini visto da via Santa Chiara, a parte quella nota gentile della finestra con inferriata, è un grigio muro che opprime nella spazialità la via in oggetto, impedendo anche la visione dell’interno giardino pubblico. Il progetto di consolidamento del muro, condanna al taglio tre dei cinque lecci che spontaneamente sono cresciuti all’interno e con la loro rigogliosa crescita di oltre 60 anni di vita ne pregiudicano oggi la stabilità. Considerato che si ritengono ormai superati tempi in cui stimati professionisti si legavano ad alberi a rischio abbattimento, o sedicenti rappresentanti di comitati che si facevano trascinare dalle forze dell’ordine, è bene affrontare l’ennesima dicotomia con spirito propositivo, e se possibile, con un tempo congruo per assimilare novità che possono sembrare dirompenti”.

Villa Bottini, due lecci restano: a rischio taglio solo tre

“Nella valutazione del progetto definitivo, prevalgono due linee di pensiero che si rifanno a valutazioni legittime nelle procedure, ma entrambe di rigida interpretazione. L’una, il parere vincolante della Sovrintendenza che blinda qualunque ritocco edile al muro oltre il raddrizzamento e consolidamento – prosegue il consigliere -. L’altra, la visione dell’importanza per l’ecosistema urbano di questi alberi ad alta chioma, proprio nel bel mezzo della citta, grandi filtri di depurazione di CO2, nonché stabilizzatori delle acque piovane di deflusso, come stimati professionisti hanno già evidenziato nei loro interventi pubblici. La proposta che avanzo, non nelle vesti di consigliere comunale, neanche come membro della Commissione lavori pubblici, bensì come comune cittadino, che secondo la nuova conduzione amministrativa, a grande richiesta, dovrebbe essere interpellato per interventi a impatto ambientale”.

“Il muro di villa Bottini dovrebbe essere abbattuto fino ad una altezza di un metro di altezza dalla sede stradale per la lunghezza del tratto comprensivo dei lecci in questione, e sostituito con un’inferriata che riprende il modello già in essere alle finestre di affaccio sulle vie esterne – va avanti Giannini -. In questo modo si libera il muro dalla spinta degli alberi, si può raddrizzare il restante come da progetto e si apre il giardino interno ad una vista più ampia e gradevole per il passante. Proposta troppo dirompente forse, per giunta fatta da un non addetto alla professione? Nessun problema, ci si aspetta allora una presa di posizione di professionisti architetti-urbanisti, anche tramite il lancio di un concorso di idee. A ben guardare, via S. Chiara, è già costeggiata dal muro di cinta del palazzo del Genio Civile che già prevede aperture con vista sui giardini interni tramite finte finestre con inferriata di protezione. Proseguendo in via della Quarquonia, anche i giardini del museo di villa Guinigi son delimitati da inferriate”.

“Sicuramente la rivisitazione del progetto avrà bisogno di un nulla osta della Sovrintendenza forse di difficile convincimento, ma il tentativo dovrebbe partire dalla convinzione di intervenire su soluzioni urbanistiche che nulla tolgono alla bellezza della città, anzi ne accrescerebbero ulteriormente la gradibilità. Tutte le città, anche la nostra, si sono modificate nel corso del tempo per meglio adattarsi alla modernità dei tempi o per adattarsi alla richiesta di rinnovate esigenze. Appena poche settimane fa, Lucca , è stata fulcro della manifestazione Pianeta terra festival, con la presenza di autorevoli relatori – conclude Giannini -. L’entusiasta aindaco Pardini, nell’annunciare la riproposizione dell’evento per i prossimi anni , si esprimeva con il sollecito ‘che per invertire l’emergenza climatica, basta applicare nella normale quotidianità piccoli accorgimenti di tutela e rispetto per il pianeta che ci ospita’. Quindi questo appello lo rivolgo direttamente al sindaco, perché si faccia coraggioso e convinto portavoce della rivisitazione del progetto, che se applicato porterebbe a conciliazione le differenti visioni di intervento”.