Divieto di accensione dei caminetti, Baronti: “Provvedimento inutile ed iniquo”

4 novembre 2022 | 08:55
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Divieto di accensione dei caminetti, Baronti: “Provvedimento inutile ed iniquo”

L’esponente di Sinistra Italiana invita alla ‘disubbidienza civile’: “Comprendiamo chi deciderà di tenerlo acceso”

Divieto di accensione dei caminetti, interviene Eugenio Baronti di Sinistra Italiana.

“Arriva novembre, dalla Regione i soliti ridicoli, inutili provvedimenti contro i caminetti – dice l’ex assessore regionale – La riduzione delle emissioni climalteranti, la riduzione delle polveri sottili P, 2,5, sono un obbligo legale e morale nei confronti dei cittadini a tutela della loro qualità della vita, della salute e, soprattutto, per tutelare e garantire un futuro ai nostri figli e nipoti. Questi obiettivi possono essere perseguiti attraverso un percorso di transizione ecologica che ci dovrà portare fuori da questo modello di sviluppo e di consumo socialmente ed ecologicamente insostenibile verso un nuovo modello capace di limitare i danni nell’immediato e di ripristinare con il tempo, un equilibrio tra le diverse e innumerevoli attività umane e la natura, i suoi tempi e la sua biocapacità di rigenerarsi”.

“È un segno di ignavia politica – prosegue – cercare di affrontare separatamente le diverse problematiche ambientali con provvedimenti improvvisati ed estemporanei emanati solo per mettere al riparo gli amministratori da eventuali conseguenze legali dovute alla loro totale inadempienza e assenza di strategie e di programmi concreti. Si sforano i livelli di guardia delle polveri sottili, già responsabili in Italia di circa 80mila morti ogni anno (fonte Oms) e allora la giunta Giani per tutelarsi finge di fare qualcosa imponendo ai Comuni ad ogni inizio stagione di emanare il solito ingiusto provvedimento, quello di vietare l’accensione dei caminetti che di solito sono diffusi nelle campagne, in zone collinari e montane, cioè, come sempre, si colpiscono le fasce più deboli per lasciare le cose come stanno e non disturbare quelli che contano, perché è troppo facile e non si rischia nulla, fare la voce grossa con i più deboli”.

“Una politica ambientale seria a tutela della salute di tutti – dice Baronti – presuppone avere un piano nazionale, che preveda una serie di azioni coordinate e congiunte articolate a livello regionale, provinciale e comunale, dove ognuno sa qual è il suo compito, le diverse azioni che deve intraprendere, le sue responsabilità e gli obiettivi da raggiungere nei tempi stabiliti. Niente di tutto questo vediamo all’orizzonte, solo questi ridicoli, vessatori provvedimenti. Un progetto di transizione ecologica deve nascere, crescere e svilupparsi nel corso degli anni ispirandosi a un forte senso di giustizia”.

“Spegnere i caminetti per ridurre emissioni, con il prezzo della bolletta energetica attuale, quando poi tutto il resto va come è sempre andato, è profondamente ingiusto ed iniquo – conclude – Si spengono i caminetti mentre per il traffico autoveicolare privato ed individuale continua tutto come prima, le fonti energetiche di origine fossile continuano ad essere utilizzate e bruciate, si ostacolano le energie rinnovabili e, come se non bastasse, si subiscono livelli di inquinamento dovuti a iniqui privilegi come per esempio qualche migliaio di persone che utilizzano abitudinariamente un jet privato per i loro spostamenti per lavoro o per il semplice sfizio di andarsene a sorseggiare un caffè a migliaia di chilometri di distanza bruciando carburante ed immettendo nell’aria una quantità di emissioni che grida vendetta nei confronti del pensionato che si riscalda davanti ad un caminetto. Di fronte a queste iniquità, a questa ignavia della nostra politica, non solo è giusto dissentire ma anche ribellarsi praticando forme semplici e facili di disubbidienza civile. Per questo comprendiamo chi il caminetto d’inverno lo terrà accesso. Quando ci presenterete un piano serio di contenimento delle emissioni in cui i sacrifici saranno distribuiti equamente tra tutti, compresi i furbetti e gli intoccabili, che con cieco egoismo e arroganza se ne infischiano di tutto, cambiamenti climatici compresi, allora ne potremo riparlare”.