Ambulatorio no-vax, il caso di Lucca finisce in Regione

10 novembre 2022 | 12:37
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Ambulatorio no-vax, il caso di Lucca finisce in Regione

Interrogazione a Giani di Mercati e Spadi: “Fanno una informazione anti scientifica sulla pandemia”

Il caso dell’apertura a Lucca di uno studio medico per “aiutare, accogliere e sostenere, le persone che hanno subito un danno dai vaccini” approda in Consiglio regionale.

A portarcelo, con un’interrogazione, è la consigliera regionale lucchese del Pd Valentina Mercanti, firmata anche dalla consigliera e medico Donatella Spadi.

Le due consigliere dem chiedono al presidente Giani “se sia a conoscenza delle esternazioni rese pubbliche a mezzo stampa da parte del citato ‘gruppo medico-sanitario’ attivo nel Comune di Lucca” e “se intenda attivarsi, nel rispetto delle proprie competenze, al fine di verificare se in altri centri adibiti a funzioni sanitarie vengono esternate informazioni antiscientifiche volte ad alterare gli eventuali nessi eziologici esistenti fra la somministrazione dei vaccini anti covid19 ed i possibili eventi avversi di varia natura verificatisi a seguito della vaccinazione”.

“Stiamo parlando di una vicenda davvero singolare, grave e forse unica nel panorama nazionale – spiega Valentina Mercanti –. Una vicenda che viene da lontano: già dal 2021 a Lucca veniva creato un ‘gruppo medico-sanitario’, composto da medici e operatori sanitari che si proclamavano “liberi nella mente e nella coscienza, prima che nelle azioni”, impegnati ad assistere in forma domiciliare, persone sprovviste di vaccinazione anti Covid19. Abbiamo visto poi che il 2 novembre scorso il gruppo medico-sanitario, i cui componenti venivano reintegrati nelle funzioni sanitarie svolte a seguito degli effetti del Decreto-legge del governo Meloni, aprivano al pubblico uno studio medico con il dichiarato intento di “aiutare, accogliere e sostenere, le persone che hanno subito un danno dai vaccini, prendendole in carico sia da un punto di vista diagnostico sia dal punto di vista terapeutico” e di far nascere quindi, secondo i promotori, ‘il primo studio medico specializzato nella cura delle reazioni avverse da vaccino'”.

“Francamente – aggiunge Donatella Spadi – siamo di fronte a una modalità d’informazione fortemente antiscientifica. L’evento avverso è un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dall’assunzione del farmaco o dall’aver ricevuto la vaccinazione. Una “reazione avversa”, invece, è una risposta nociva e non intenzionale a un farmaco o a una vaccinazione per la quale è possibile stabilire una relazione causale con il farmaco o la vaccinazione stessa. Un ‘effetto indesiderato’ è un effetto non intenzionale connesso alle proprietà del farmaco o del vaccino, che non è necessariamente nocivo ed è stato osservato in un certo numero di persone. Senza contare – conclude Spadi – che per qualsiasi evento che si è verificato a seguito della somministrazione di un vaccino, vi è da sempre la piena copertura del Sistema sanitario nazionale e regionale ed ogni cittadino può rivolgersi al medico di famiglia, al centro vaccinale o alla Asl”.

“Non vi è dubbio – prosegue Mercanti – che siamo di fronte a un tentativo piuttosto opinabile di approccio all’esercizio di servizi sanitari privati. Mi auguro che con questa nostra interrogazione si possa far chiarezza sul piano del rispetto delle regole regionali e nazionali. Nel contempo – conclude – mi auguro che anche il sindaco di Lucca, in qualità di autorità sanitaria, trovi il modo per approfondire tutti i contorni di questa vicenda”.