Rapporto criminalità e corruzione in Toscana, Mercanti (Pd): “Tenere alta la guardia”

17 dicembre 2022 | 09:31
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Rapporto criminalità e corruzione in Toscana, Mercanti (Pd): “Tenere alta la guardia”

La consigliera regionale: “La Regione non resta a guardare: bene i dati su confische e interdittive antimafia”

Sesto rapporto sui fenomeno di criminalità organizzata e corruzione in Toscana, per la consigliera regionale del Pd, Valentina Mercanti, uno strumento importante per testare la situazione su temi “cruciali per realizzare l’ideale di una Toscana ‘terra dei diritti e di legalità’ per cui lavoriamo strenuamente”.

“Sebbene la Toscana resti l’unica Regione in cui non si registrano insediamenti stabili delle organizzazioni criminali — prosegue — è anche la sola con tutte le Province in rischio medio-alto di uso illecito del contante. Si manifesta in Toscana l’8% della corruzione nazionale: i casi nel settore degli appalti (9 nel 2020) salgono a 19 nel 2021; da 0 a 3 nella sanità e da 6 a 19 quelli che hanno coinvolto funzionari e dirigenti pubblici. Tra le mafie più presenti, ‘ndrangheta, camorra e quella di matrice straniera – albanese, cinese e nigeriana – tutte sempre più capaci di instaurare collaborazioni con soggetti economici sani”.

“Ma la nostra Regione non resta a guardare — sostiene Mercanti. — La crescita dei beni confiscati e il terzo posto in Italia per interdittive antimafia certificano l’attenzione di Prefetture, forze dell’ordine e terzo settore. Grazie a loro, che svolgono un lavoro essenziale per la nostra sicurezza. Mentre proseguiamo ad affinare la normativa antimafia italiana, l’auspicio è che ogni Paese europeo faccia tesoro della nostra esperienza, perché solo così potremo avere la meglio su fenomeni sempre più transnazionali”.

“Mai come oggi — conclude il consigliere Pd — occorre tenere alta la guardia e massimizzare lo sforzo delle istituzioni anche sul fronte della formazione interna; tuttavia il ruolo dei cittadini resta insostituibile: la nostra capacità di resistere e opporci, operando quel controllo sociale ritenuto da più parti lo strumento di prevenzione più efficace di tutti”.