Via il riferimento alla Resistenza, insorge la comunità Lgbt: “È un ostacolo per chi discrimina”

24 dicembre 2022 | 13:43
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Via il riferimento alla Resistenza, insorge la comunità Lgbt: “È un ostacolo per chi discrimina”

L’attivista Piagentini: “Quel regolamento serve a evitare che gli spazi pubblici diventino palchi per chi si richiama al nazifascismo e si fa portatore di discorsi d’odio omotransfobico o razzista”

Ancora polemica per la mozione che sarà discussa in consiglio comunale il prossimo 27 dicembre e che prevede l’espunzione del riferimento alla Resistenza nel modulo per la concessione di beni e benefici della città. Ad alzare la voce, dopo il centrosinistra e Anpi è l’attivista Lgbt Massimiliano Piagentini che stigmatizza la proposta dei consiglieri Di Vito e Ricci alla luce dei fatti avvenuti nel 2019.

Via il riferimento alla Resistenza per la concessione di beni e benefici, insorge il centrosinistra

“Il regolamento per la concessione degli spazi pubblici comunali, adottato nel 2018, è un ostacolo per l’organizzazione di raduni fascisti e per chi discrimina le persone Lgbt o fa discorsi razzisti ed è per questo che gli amici di chi si dichiara pubblicamente fascista e siede nella Giunta Pardini, hanno presentato una mozione che vuole abolirlo: per fare un favore all’assessore e ai suoi supporter – dice Piagentini -. È bene ricordare un episodio che spiega perfettamente la questione”.

“Aprile 2019. CasaPound Lucca, usando uno dei suoi tanti camuffamenti – nel caso specifico l’associazione Epsilon – chiede la concessione del Foro per festeggiare il decennale della nascita della sede locale – prosegue Piagentini -. È prevista la partecipazione di varie band neofasciste e di numerosi ‘fascisti del terzo millennio’ provenienti dalle zone limitrofe. A scoprire e denunciare pubblicamente il caso è la pagina facebook Lucca Antifascista, che sottolinea: ‘la sede cittadina di CasaPound – l’Artiglio –  porta lo stesso nome del settimanale di quella Brigata Nera che insieme alle SS naziste prese parte alla strage di Sant’Anna di Stazzema, trucidando barbaramente centinaia di persone di ogni età, giusto a pochi chilometri da Lucca’. A quel punto il Comune fece le opportune verifiche e chiese a Fabio Barsanti – colui che in qualità di rappresentante di Epsilon/CasaPound aveva richiesto lo spazio – di firmare la dichiarazione di adesione ai valori della Costituzione italiana e di ripudio del fascismo”.

“Barsanti prima sostenne di non dover firmare l’attestazione, in quanto aveva inviato la richiesta via mail in data precedente alla delibera di Giunta, poi, terminate le scuse, pur di non dichiararsi antifascista e rispettoso dei principi costituzionali, rinunciò al Foro Boario e alla festa nera – conclude -. Ecco, quel regolamento serve ad evitare che gli spazi pubblici diventino palchi per chi si richiama al nazifascismo e si fa portatore di discorsi d’odio omotransfobico o razzista”.