Vietina: “La mozione? Una violenza storica alla nostra città, serviranno azioni di resistenza”

27 dicembre 2022 | 16:35
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Vietina: “La mozione? Una violenza storica alla nostra città, serviranno azioni di resistenza”

La consigliera di Lucca è un grande noi, assente questa sera, commenta l’atto che sarà discusso in consiglio comunale per modificare il regolamento sulle concessioni degli spazi pubblici

“Per storia personale, impegno civico e passione politica non posso tacere in attesa del voto del Consiglio Comunale”. Parte da qui la lunga riflessione della consigliera di Lucca è un grande noi Ilaria Vietina, impossibilitata a partecipare alla seduta di stasera (27 dicembre) durante la quale sarà discussa la mozione dei consiglieri Di Vito e Ricci per togliere i riferimenti alla Resistenza dal regolamento concessione degli spazi pubblici, introdotti nel 2018.

“L’estrema destra ancora una volta mette in riga la giunta Pardini e la sua maggioranza, adeguandosi ai desideri di chi si dichiara fascista del terzo millennio, con una mozione ha deciso di revisionare la delibera di giunta 401 del 21 dicembre 2018 nella parte in cui dice che la concessione di beni comunali o di benefici economici deve essere sottoposta alla firma di una ‘dichiarazione esplicita e formale di riconoscersi nei valori della Costituzione e della Resistenza, di ripudio del fascismo, del nazismo, di ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe e antidemocratiche, portatrici di odio o intolleranza religiosa’ – spiega Vietina -. Oggi è ormai chiaro che a Lucca riconoscersi in questi valori è per alcuni un problema e rimango stupita di chi, per sola opportunità politica, volta le spalle alle fondamenta e alla storia della nostra democrazia e del vivere civile. La maggioranza modificherà la norma con un più semplice ‘si riconosce nei valori e nei principi della costituzione repubblicana’ facendo bene attenzione di evitare diretti riferimenti a tutto ciò che la destra ancora oggi è incapace di dichiarare o fatica a menzionare”.

“Oggi, proprio grazie alla scellerata alleanza elettorale sancita dal sindaco Pardini, siedono in consiglio comunale storici militanti di Casa Pound che, nascondendosi come in altre città dietro una lista civica, proseguono nel mantenere rapporti con movimenti di estrema destra e partecipano a loro iniziative e attività – prosegue Vietina -. Movimenti che in questi anni sono cresciuti anche grazie alla tolleranza che la società democratica ha anche verso gli intolleranti che rigettano valori fondativi della nostra Costituzione e del vivere civile. E’ di questi giorni la cancellazione della pagina facebook di CasaPound a seguito della decisione del tribunale di Roma del 23 dicembre 2022 che ha riconosciuto il diritto di Meta, società che fa capo a facebook, di rimuovere la pagina dell’associazione Casapound perché non rispetta i diritti fondamentali della persona, primi fra tutti la dignità umana. Il tribunale spiega che ‘i discorsi d’odio, poiché in grado di negare il valore stesso della persona così come garantito agli articoli 2 e 3 della Costituzione, non rientrano nell’ambito della tutela della libertà di manifestazione del pensiero che non può spingersi fino a negare i principi fondamentali e inviolabili del nostro ordinamento’ “.

“Purtroppo Lucca è più volte balzata agli onori della cronaca per episodi legati a movimenti neofascisti locali e la norma in questione, applicata in numerosi comuni d’Italia e legittimata dal Tar di Brescia (2018) e dal Tar del Piemonte (2019) a seguito di ricorsi da parte di Casa Pound, è un modo per contrastare manifestazioni e altre forme di presenza pubblica, spesso provocatoria, da parte di movimenti che rifiutano di condannare o rigettare il fascismo. Sono gli stessi che rifiutano di commemorare il 25 aprile, che non partecipano alle celebrazioni della liberazione di Lucca dai nazifascisti del 5 settembre, che non presenziano agli onori in ricordo di don Aldo Mei e delle vittime di Sant’Anna di Stazzema – dice ancora Vietina -. Si può essere fascisti, razzisti, xenofobi, antisemiti, omofobi e rispettare la Costituzione repubblicana? Si può fare riferimento al fascismo nell’azione politica, denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza e identificarsi nella Costituzione della Repubblica italiana? Si può professare odio o intolleranza verso alcune categorie di persone e riconoscersi nella Costituzione italiana?”.

“No, non è possibile dichiarare di riconoscersi nella costituzione italiana e allo stesso tempo definirsi fascisti e promuovere i valori di quel tremendo periodo storico. Come non è possibile riconoscersi nella costituzione italiana e denigrare, sbeffeggiare, irridere la Resistenza o negare l’onore dei partigiani e dei patrioti che hanno perso la vita pur di difendere i perseguitati dai nazifascisti. Modificare oggi questa norma significa fare un passo indietro quando invece bisogna mantenere alta la guardia – conclude Vietina -. Chi in consiglio comunale voterà a favore della modifica da alleato diverrà complice e si assumerà la responsabilità di essere compartecipe del tentativo di annacquare e sminuire i valori costituzionali e civili commettendo il grave errore di mettere sullo stesso piano fascisti e antifascisti. Saranno necessarie azioni di resistenza e di denuncia verso chi prova a darsi un volto presentabile tentando di nascondere la propria concezione di democrazia e i propri fini. La città di Lucca e i suoi cittadini non meritano questa violenza storica, culturale e civica.