Via la clausola dell’antifascismo per l’assegnazione di spazi pubblici, Ricci: “La delibera così era incostituzionale, mettiamo al riparo il Comune dai ricorsi”

28 dicembre 2022 | 12:36
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Parla il consigliere di Forza Italia Udc, promotore della mozione approvata nella notte: “Ci accusano di demolire la Costituzione, ma il nostro intento è quella di sottolinearne il valore”

La clausola dell’antifascismo nella concessione di spazi pubblici? “Così come è inserita nella delibera presenta profili di incostituzionalità e può esporre il Comune a ricorsi”. Così, dopo il consiglio comunale fiume che a notte inoltrata approva la mozione che impegna a cancellare la dichiarazione di adesione ai valori della Resistenza dagli atti per l’assegnazione degli spazi pubblici, il consigliere comunale di Forza Italia – Udc, Giovanni Ricci, che, insieme al collega Alessandro Di Vito, è stato il firmatario dell’atto, spiega le ragioni dell’iniziativa dal punto di vista prettamente giuridico.
La delibera di giunta, approvata il 21 dicembre 2018, secondo l’esponente di Fi-Udc, presenta delle pregiudiziali di incostituzionalità che mettono in pericolo il Comune di Lucca, da eventuali ricorsi al tribunale amministrativo.

Forza Italia ha deciso di presentare questa mozione perché vi era la necessità di una riorganizzazione dei regolamenti, proprio in un’ottica di lavoro e abbiamo notato come questa dichiarazione non sia conforme a dei principi riportati dalla giustizia amministrativa – spiega il consigliere Ricci -. Anzitutto è in contrasto secondo noi con l’articolo 21 della Costituzione: la dichiarazione presenta dei chiari problemi di legittimità costituzionale, perché contrasta, ci pare, il diritto di manifestare un pensiero ma anche il diritto al silenzio, a non manifestare cioè le proprie convinzioni. Inoltre, si sta parlando di opinioni personali: la Costituzione impone certo delle limitazioni al comportamento in pubblico dei cittadini, ma questa clausola secondo noi va a sondare le opinioni personali in un contesto che non è ancora pubblico: la richiesta di concessione di uno spazio. Questa situazione può portare al rischio di ricorsi giudiziari, come aveva avvertito l’ex consigliere comunale e deputato, Piero Angelini nel 2019: noi abbiamo cercato di andare incontro ad una modifica che poteva essere una cosa positiva per i regolamenti e per lo stesso Comune”.

Il consigliere Giovani Ricci, cita il caso di Trapani, dove di fronte ad una procedura simile a quella adottata con la delibera del 2018 a Lucca alcuni cittadini hanno presentato ricorso: “Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana ha accolto il ricorso, ed ha stabilito in sentenza che la delibera approvata dal Comune di Trapani è incostituzionale per la palese violazione dell’articolo 21 della Costituzione, presentando inoltre anche problemi anche dal punto di vista amministrativo”.

“Siamo stati accusati di andare a indebolire o peggio distruggere i valori fondanti della Costituzione ma vogliamo fare proprio il contrario – si difende Ricci – Metteremo un’unica clausola per l’affidamento di spazi pubblici ed è quella di riconoscersi nei valori della Costituzione Repubblicana. Perché all’interno della Costituzione, ci sono tutti quei valori che prima erano elencati e poi, in questo modo, si va secondo noi ad eliminare il problema di incostituzionalità del provvedimento. Riconoscere e rispettare la Costituzione della nostra Repubblica è un dovere civico di ogni cittadino italiano e straniero che vive nel nostro paese e anche di tutte le istituzioni – conclude Ricci -. Sindaco e presidente del Consiglio giurano sulla Costituzione del nostro paese, come ha specificato ieri sera il sindaco Mario Pardini”.