“Nomine opache e questioni dimenticate”: il centrosinistra ‘ribalta’ il bilancio Pardini video

Nella lista dei 'grandi assenti' spiccano il piano operativo e l'ex Manifattura Tabacchi. Dall'opposizione anche punti interrogativi sull'operato del Comitato per le celebrazioni pucciniane

“Mancanza di trasparenza su alcune nomine, grandi questioni dimenticate e una generale continuità con l’amministrazione precedente su lavori pubblici e Pnrr”. Sono questi solo alcuni dei maxi temi che vanno a comporre ‘l’altra faccia’ del bilancio dei primi sei mesi di operato della giunta Pardini, quella a cui guarda la coalizione di centrosinistra che questa mattina (30 dicembre) insieme alle forze politiche extra consiliari, ha tracciato la lista degli ‘assenti’ e dei ‘dimenticati’.

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Tra questi figurano in primis il piano operativo, adottato dalla scorsa amministrazione a ottobre 2021 e al momento rimasto in attesa del parere dell’ente di palazzo Orsetti in merito alle centinaia di osservazioni arrivate, un maxi-argomento del quale “non se ne sa più nulla”, ribadisce la coalizione di centrosinistra, nonostante il sindaco Mario Pardini, qualche giorno fa, abbia assicurato che il grande obiettivo del 2023 sarà proprio quello di approvare il piano. Ma tra i ‘grandi assenti‘ per le forze di minoranza c’è anche il rilancio dell’ex Manifattura Tabacchi, protagonista indiscussa del dibattito pre-elettorale, così come dell’Agenda 2030 e “la mancanza di idee e programmi” sui macrotemi legati a politiche sociali, periferie e sanità, il tutto inserito in un contesto in cui l’approvazione del bilancio slitta al 2023. Tra questi si sottrae all’ultimo dalla lista il piano triennale delle opere pubbliche da 173milioni di euro, presentato in contemporanea dalla giunta questa mattina (30 dicembre) a palazzo Orsetti.

Altro nodo da sciogliere per i gruppi di opposizione riguarda la questione delle nomine considerate “poco trasparenti, quasi tutte scadenti e basate su logiche clientelari”, sulle quali i consiglieri interrogano ora il primo cittadino, all’indomani dell’ennesima fumata nera per la seduta del Comitato per le celebrazioni pucciniane, presieduta dall’ex candidato sindaco Alberto Veronesi, nominato da Mario Pardini al vertice della Fondazione Puccini e di conseguenza scelto a capo dell’organismo nato per programmare eventi in vista del centenario della morte del Maestro. Una partita da oltre 9 milioni di euro di fondi ministeriali, al momento “gestita in modo segreto”, per la quale la coalizione di centrosinistra intende presentare un accesso agli atti per capire “quali documenti sono stati approvati e cosa si sta muovendo all’interno”, complici le diverse dimissioni di membri componenti susseguitesi in queste settimane dall’insediamento del Comitato.

Con il procedere dei progetti legati al Pnrr, avviati dalla precedente amministrazione, i gruppi dell’attuale opposizione colgono poi l’occasione per replicare a posteriori ad alcune affermazioni fatte dagli esponenti dell’attuale giunta in passato.

“Da periferia di Caracas a centro del mondo è stato un attimo – hanno detto i capigruppo -: l’attimo che passa dall’essere opposizione ad amministrare la città. L’amministrazione Pardini sta portando avanti moltissimi dei progetti finanziati, realizzati, programmati e ideati dalla precedente amministrazione e dai precedenti assessorati (i bandi Pnrr sulla rigenerazione urbana e sullo sport; le novità sulla mobilità, dalla bicipolitana alle nuove piste ciclabili fino ai nuovi autobus), nonostante che ora lo sforzo del sindaco e degli assessori sia tutto incentrato nel voler far passare per risultati propri i risultati di altri. Ciò che è cambiato è l’approccio: le stesse persone che fino al 26 giugno 2022 gridavano all’immobilismo, ora si fanno le foto sugli stessi cantieri approvati e finanziati da chi c’era prima”.

Ma per i gruppi di opposizione riuniti questa mattina insieme alle forze politiche della coalizione di centrosinistra e ai rappresentanti istituzionali del territorio è stata anche l’occasione per tracciare le linee che guideranno il 2023: presenza sul territorio, elaborazione di un cronoprogramma alternativo e partecipazione e coinvolgimento del territorio. Il tutto con l’obiettivo anche di “riavvicinare alla politica”, quel 54 per cento di cittadini che lo scorso giugno hanno disertato le urne.

Anche di questo hanno parlato i capigruppo Francesco Raspini (Partito Democratico), Gabriele Olivati (Lucca Futura), Daniele Bianucci (Sinistra con Lucca), Ilaria Vietina (Lucca è un grande noi), Valentina Simi (Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare), alla presenza delle consigliere e i consiglieri Chiara Martini, Serena Mammini, Gianni Giannini e Enzo Alfarano (per il Pd) e Lia Stefani e Cecilia Lorenzoni (per Lucca Futura) e dei rappresentanti politici dei partiti e dei movimenti della coalizione, come Europa Verde e Psi Lucca.

“Il centrosinistra c’è, non si è mai fermato in questi mesi ed è per questo motivo che anche nell’anno nuovo continueremo nel percorso partecipativo di lavoro e di presenza sul territorio e con i cittadini – spiegano i capigruppo -. Non solo come gruppi di opposizione, ma proprio come coalizione di centrosinistra composta da tutte quelle forze politiche che hanno sostenuto e costruito il programma elettorale. Siamo una realtà politica coesa e competitiva e rappresentiamo tante persone che noi non intendiamo abbandonare. Anzi. Il percorso che porteremo avanti tutti insieme nei prossimi mesi ci porterà sul territorio, in mezzo alle persone, per coinvolgere sempre più persone e allargare ancora di più il nostro raggio d’azione. Quelli che stiamo vivendo e che vivremo, politicamente parlando, sono i momenti più difficili, ma noi siamo convinti che saranno fruttuosi per il futuro del centrosinistra nella nostra città. Tra le tante questioni che vogliamo sollevare c’è sicuramente la necessità che la giunta esca dall’ordinaria amministrazione, per concentrarsi sui grandi progetti di prospettiva per la città. Fare da stimolo su questi punti dovrà essere il compito dell’opposizione nei prossimi mesi, con spirito costruttivo nell’interesse dei cittadini”.

Nomine

Nel mirino del centrosinistra anche il “conflitto d’interessi” del consigliere Elvio Cecchini, delegato all’attuazione del piano operativo e sulla quale in questi mesi non si è mai spento il dibattito.

“Una delega attribuita nonostante che il consigliere continui a esercitare la professione di architetto e nonostante che sia conclamato ed evidente il suo rapporto con il proprietario della Tenuta di Forci, Robert Jan Van Ogtrop, a cui si deve la presentazione di una delle osservazioni più sostanziali e importanti del piano operativo – spiegano i consiglieri -. Su questo aspetto specifico, sollevato in un’interrogazione comunale proprio ad agosto scorso, il sindaco non ha ancora risposto“.

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Sotto la lente d’ingrandimento c’è poi la nomina di Alberto Veronesi a presidente della Fondazione Puccini e di conseguenza, in funzione proprio di questo ruolo, scelto come presidente del Comitato per le Celebrazioni Pucciniane.

“Una nomina attaccata perfino da una delle più ferventi sostenitrici del sindaco Pardini, Beatrice Venezi. Oggi, dopo solo pochi mesi dalla creazione del Comitato, stiamo assistendo a diverse dimissioni da parte di autorevoli esponenti: alcune note, altre avvenute nel silenzio generale, ma pesano allo stesso modo perché presentano tutte analoghe motivazioni: la gestione poco chiara e per nulla trasparente delle tante risorse in campo, ben 9 milioni di euro. Dispiace vedere come tutto questo sia poco o nulla raccontato in città – continuano i consiglieri -. In quanti sanno, per esempio, che il Comitato per le Celebrazioni Pucciniane è gestito in modo segreto? Che i componenti non possono raccontare quello che avviene al suo interno e che delle varie sedute non ne va data notizia? Per noi questo è semplicemente inaccettabile. Così come è inaccettabile che Giacomo Puccini, cioè una delle risorse culturali più importanti di Lucca, sia il giochino di un presidente ritenuto da più parti inadeguato e fautore di tentativi di gestioni discutibili delle risorse pubbliche: il sindaco di Lucca ha intenzione di dire qualcosa al riguardo? Ci stupiamo di come chi ha sempre fatto battaglie sulla trasparenza, da Difendere Lucca a Lista Civile, oggi resti in silenzio e accetti supinamente tutto questo”.

“Attualmente, infatti – continuano – le relazioni milanesi di Veronesi rischiano di essere privilegiate rispetto agli interessi di Lucca. Ci aspettiamo che con 9,5 milioni di euro di fondi ministeriali il Comitato stia lavorando o abbia già elaborato un maestoso progetto di riqualificazione e valorizzazione culturale dell’intero territorio di Puccini: quando sarà presentato? O senza dubbio Lucca, in qualità di città capoluogo, si farà portavoce di un progetto capace di coinvolgere tutti gli enti culturali presenti sul territorio nel nome del Maestro per un programma eccezionale, capace di posizionare Lucca nel mondo in vista del 2024: quando sarà presentato? O ancora diamo per scontato che ci sia una strategia complessiva, promossa dal Comitato stesso, capace di mettere intorno al tavolo tutti gli attori economici del territorio per attrarre risorse ulteriori da aggiungere a quelle già presenti: quali? Secondo quale programma e con quale strategia? Per rispondere a tutte queste domande faremo formale accesso agli atti per capire quali documenti sono stati approvati e cosa si si sta muovendo all’interno del Comitato delle Celebrazioni, visto che il Comune di Lucca ha deciso di tenere tutto nascosto e secretato”.

Beni pubblici

A sollevare le polemiche anche la presunta assenza di permessi per una festa organizzata nei sotterranei della Casa del Boia lo scorso 23 dicembre che ha visto la presenza di diversi amministratori.

“La volontà di rendere Lucca il paese dei balocchi per gli amici di chi amministra è già evidente in alcuni segnali inequivocabili arrivati in questi mesi e, in particolare, nell’ultima settimana. Su tutte, la facilità con cui si fanno gestire beni pubblici e di interesse culturale per esclusivi fini privati, senza chiedere permessi e autorizzazioni. Quello che è accaduto alla Casa del Boia ne è la dimostrazione più evidente. Un bene artistico e pubblico che diventa disco-pub per una sera senza neppure la grazia di chiedere permessi e autorizzazioni a Soprintendenza e Comune. È un fatto grave, perché rischia di passare il concetto che se sei ben inserito con chi amministra allora puoi fare quello che ti pare e puoi permetterti di non rispettare le regole. Chi amministra dovrebbe sapere che oggi organizzare eventi è materia molto delicata e molto complessa, soprattutto in una città come la nostra, in gran parte vincolata e quindi sottoposta al parere della Soprintendenza. Sulla stessa lunghezza d’onda leggiamo l’evidente facilità con cui si consente di far parcheggiare le auto ovunque in centro storico, fin dentro piazza Anfiteatro o sulle Mura, senza alcun controllo. Anzi, a peggiorare il tutto c’è la questione della moltiplicazione dei permessi per accedere alla Ztl”.

“Per l’assegnazione di beni e spazi pubblici unico riferimento è l’adesione ai principi della Costituzione”: passa in Consiglio la mozione della maggioranza

Sempre parlando di attualità non poteva mancare la critica del centrosinistra alla mozione presentata da Forza-Italia Udc approvata martedì scorso (27 dicembre) dal consiglio comunale e che modifica il regolamento di assegnazione di beni e spazi pubblici eliminando i riferimenti alla Resistenza. “L’impossibilità di condividere l’antifascismo – ha sottolineato la capogruppo di Lucca è un grande noi Ilaria Vietina -, significa condividere il fascismo: ecco cosa succede quando si rovesciano le priorità e gli interessi prevalgono sui valori”.

“I grandi assenti”

“I grandi assenti” nei progetti dell’amministrazione Pardini per il centrosinistra sono il piano operativo, il rilancio dell’ex Manifattura tabacchi e la riorganizzazione della sanità territoriale.

“Lo scintillio delle luci di Natale non è comunque riuscito a illuminare alcune questioni fondamentali per il futuro di Lucca, oggi del tutto dimenticate. Così per il Piano Operativo e per l’edilizia privata – spiegano -: si doveva cambiare tutto soprattutto per il piano operativo, ma non se ne sa più nulla e non c’è neanche un assessore delegato a questo maxi-argomento, che ha a che vedere con lo sviluppo non solo urbanistico, ma anche economico, della città. Perché non è stato avviato un dialogo con la città nella gestione delle osservazioni al Piano Operativo? Di questo argomento non se ne sa più niente: a quanto ne sappiamo, e a quanto ne sanno i cittadini, l’analisi delle osservazioni non è ancora partita dopo 6 mesi dall’insediamento. E la fine del 2023 come tempo indicato dall’amministrazione per arrivare all’approvazione è insostenibile: il Piano è pronto, quello che c’era da fare appena insediati era la discussione delle osservazioni per arrivare velocemente al passaggio in consiglio comunale. Tenere bloccato il Piano per 12 mesi significa tenere ferma la città per un anno”.

Così per il rilancio dell’ex Manifattura Tabacchi: “c’è una parte di coloro che compongono l’attuale amministrazione comunale che ha aspramente criticato il progetto di riqualificazione dell’ex Manifattura presentando come unica e valida alternativa quella di Music Innovation Hub – si chiedono -. Che fine ha fatto questa proposta? Dovevano essere rispettate delle scadenze, dovevano essere fatte delle varianti urbanistiche, dovevano essere presentati bandi al riguardo: dov’è finito tutto questo? Perché a distanza di sei mesi non se ne sa più nulla? Perché l’amministrazione comunale, oltre ad aggiornare i cittadini su ogni singola inaugurazione di alberi di Natale fatta nell’ultimo mese, non sente il dovere di informare la città su ciò che si sta muovendo rispetto a questi argomenti?”.

Poi le questioni sanitarie e sociali. “Al di là delle tante strette di mano di qualche assessore, che fa da contraltare al silenzio di altri membri della giunta comunale, e dei sorrisi del primo cittadino, risaltano agli occhi la mancanza di idee, di programmi e di proposte in merito a riqualificazione, decoro, cura e centralità dei quartieri della città e delle frazioni più periferiche del territorio, di cui si sono perse le tracce anche nella narrazione pubblica della giunta. Stessa sorte per le politiche sanitarie, nonostante che Pardini sia il presidente della conferenza zonale: le tante parole spese in campagna elettorale su ruolo del primo cittadino nei rapporti con l’Asl, su rilancio dell’ex Campo di Marte e su miglioramento del pronto soccorso dell’Ospedale San Luca che fine hanno fatto? – proseguono -. Sarebbe interessante conoscere in questo senso il lavoro del sindaco o dei suoi delegati per portare avanti insieme con l’Asl la riorganizzazione della sanità territoriale attraverso proprio l’utilizzo dei fondi Pnrr destinati al Campo di Marte”.

“Grande assente, poi, la politica sociale comunale – concludono -: sempre più cittadini stanno vivendo situazioni di difficoltà economica, le politiche sociali, come quelle riguardanti la casa, dovranno giocare un ruolo sempre più centrale nei prossimi mesi, ma l’amministrazione comunale non ne parla e non sente il bisogno di programmare interventi e trovare soluzioni che escano dalla gestione ordinaria (per altro già strutturata dagli uffici in modo efficiente). Quel poco che funziona e sta ancora in piedi è infatti ereditato dall’amministrazione precedente, come per esempio il Piano freddo. Ma il sociale, evidentemente, è un tema che si sposa male con lo scintillio delle luci natalizie”.

Ordinanze e progetti

Il centrosinistra accusa poi la maggioranza di aver fatto “retromarcia” su alcune dichiarazioni e atti, dai tir sulla circonvallazione all’ordinanza anti-bivacco.

“L’ordinanza antibivacco sbandierata  dalla destra come la risoluzione a tutti i mali del centro storico, non solo non ha prodotto alcun effetto di quelli sperati da certi assessori, ma è riuscita a totalizzare la bellezza di quattro multe, di cui due alla stessa persona: tant’è che dopo il primo periodo sperimentale, non è stata rinnovata. Una retromarcia, dunque – spiegano ancora -. Al pari di quella per la famosa ordinanza, promessa pochi giorni prima del ballottaggio, per l’eliminazione dei tir dalla Circonvallazione: doveva essere il primo atto dell’amministrazione Pardini, a oggi continuiamo a non averne notizia. Di più: durante il consiglio comunale straordinario sugli Assi viari, richiesto da noi gruppi di opposizione, a precisa domanda il sindaco non ha saputo rispondere. Nel corso della stessa seduta consiliare, abbiamo anche appreso come fossero tutte balle le promesse di contrarietà al progetto Assi Viari più volte sventolate durante la campagna elettorale”.

Critiche anche per la gestione del progetto per il nuovo palazzetto in via delle Tagliate.

“Per quanto riguarda le false partenze, poi, occorre evidenziare come rientri in questa categoria anche la gestione del progetto per il palazzetto delle attività motorie di via delle Tagliate, che, con la vasca ludico-motoria, ha l’obiettivo di rispondere a un’esigenza evidenziata e sollevata più volte da centinaia di famiglie lucchesi – concludono -: prima tolto dall’ordine del giorno all’ultimo minuto il punto che avrebbe dovuto discutere e approvare la variante propedeutica al progetto stesso, poi nuovamente calendarizzato e approvato, poi ora nuovamente messo in discussione a causa di un parere negativo – e tardivo – del Coni, stranamente silente sia in fase di concessione delle risorse da parte dello Stato (comunicate al Comune il 28 giugno 2022, quindi con la nuova amministrazione), sia in fase di conferenza dei servizi. Come mai l’amministrazione negli ultimi sei mesi, cioè da quando ha ricevuto la notizia di aver ricevuto il finanziamento, non ha lavorato per portare a casa il progetto e ottenere tutti i pareri positivi?”.

 

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