Forza Italia: “Ecco perché noi, antifascisti, abbiamo cambiato la norma per la concessione degli spazi pubblici”

2 gennaio 2023 | 12:13
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Forza Italia: “Ecco perché noi, antifascisti, abbiamo cambiato la norma per la concessione degli spazi pubblici”

Santini, Di Vito, Ricci e Scannerini: “La libertà è un valore assoluto: quella clausola così impostata, presentava dei chiari difetti di illegittimità costituzionale ed amministrativa”

“Noi, antifascisti, vi spieghiamo perché abbiamo chiesto e ottenuto di cambiare l’illiberale norma per la concessione di benefici pubblici a Lucca”. Parte da qui la riflessione di Forza Italia e in particolare dei consiglieri Alessandro Di Vito e Giovanni Ricci, dell’assessore Remo Santini e del coordinatore comunale Matteo Scannerini a seguite delle polemiche alzatesi dopo l’approvazione della mozione per rimuovere la clausola sulla Resistenza nel regolamento per la concessione degli spazi pubblici, sostituendola con un più generico riferimento ai valori della Costituzione.

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“Si sono lette numerose falsità sulla mozione che ha riformato la normativa per la concessione di beni pubblici e del suolo pubblico, da parte del comune di Lucca. La sostituzione del ‘patentino antifascista’ con il riferimento ai valori della costituzione ha molteplici ragioni – spiegano gli esponenti di Forza Italia -. La prima causa che ci ha spinto ad una revisione della dichiarazione è che, così impostata, presentava dei chiari difetti di illegittimità costituzionale ed amministrativa. Questo non lo diciamo noi ma lo dice la giurisprudenza amministrativa, o meglio, il consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia che con la pronuncia 797/2019, ripresa poi dal Tar siciliano con le quali si impugna e si annulla la delibera del consiglio comunale di Trapani che instituiva anche la una dichiarazione simile dopo il ricorso da parte di due cittadini e che mette il punto a qualsiasi discussione. Infatti, viene chiaramente rilevato come questo tipo di dichiarazioni vadano a ledere nella forma l’articolo 21 della costituzione laddove parla di libertà di manifestare il proprio pensiero e di diritto al silenzio cioè di non manifestare le proprie convinzioni in pubblico”.

“Per rispondere a chi invocava la disposizione transitoria numero XII, la stessa era comunque già stata integrata dalla Legge 645 del 1952; nella pronuncia del Cga della regione Sicilia viene chiaramente detto come le limitazioni alla libertà, che certo concerne la costituzione in taluni casi, non si applichino quando la libertà di manifestazione del pensiero riguarda ancora la sfera delle opinioni personali di una persona ma esclusivamente quando questo commento degli illeciti nella sfera pubblica – proseguono -. Nella seconda parte, sempre la pronuncia in oggetto, si sposta nel campo amministrativo, dicendo come questi provvedimenti vadano a toccare il principio di non aggravamento del procedimento amministrativo; richiedendo la firma del suddetto ‘patentino’, se ne condiziona la conclusione e il principio di proporzionalità laddove: l’ente pubblico che vuole perseguire il suo obiettivo, non può ottenerlo opprimendo le libertà di pensiero ma ha a disposizione altri mezzi per perseguirlo”.

“Paradossalmente, mancando parametri oggettivi per individuare il perfetto antifascista, l’amministrazione potrebbe negare arbitrariamente il suolo a chi non è gradito, incidendo appunto su principi fondanti del nostro ordinamento costituzionale, come la libertà di pensiero e di manifestazione – continuano gli esponenti di Forza Italia -. Perché decidere di approvare questo provvedimento oggi? Semplice. Nel 2017, l’allora consigliere e oggiaAssessore Simona Testaferrata, al momento della presentazione dell’istanza in consiglio che avrebbe portato l’amministrazione Tambellini ad approvare il patentino, presentò un emendamento con il quale chiedeva di inserire la dicitura ‘anticomunismo e contro tutte le dittature’ subito dopo la parola ‘antifascismo’ ovvero chiese la condanna di tutte le dittature. Ovviamente fu bocciato. I consiglieri di SìAmoLucca, Alessandro Di Vito e Remo Santini (adesso assessore) nella campagna elettorale 2017 furono accusati di essere fascisti senza alcuna ragione e durante la precedente consiliatura gli stessi consiglieri di Siamo Lucca, e oggi qui presenti in Forza Italia, manifestarono sostegno all’emendamento Testaferrata e perplessità generali su questa operazione della sinistra, chiaramente ideologica. Non c’è da meravigliarsi quindi che sia la stessa Forza Italia a riprendere in mano la questione”.

“Lo stesso sindaco Pardini, al corrente della questione passata, ha condiviso con noi tutto il procedimento poiché la mozione era perfettamente in linea con le dichiarazioni che lo stesso aveva rilasciato alla stampa alcuni giorni prima delle elezioni comunali del 12 giugno – concludono -. Avevamo messo in conto attacchi diffamanti e indignazioni varie da parte della platea radical chic. Siamo stati demonizzati da queste persone per anni, perché sostenitori del presidente Berlusconi e abbiamo subito campagne d’odio e diffamazione. Come sempre, andiamo avanti a testa alta e senza farci intimidire. Ringraziamo la nostra base e in generale tutti coloro che ci hanno cercato di persona e telefonato, anche in maniera privata e silenziosa come di nostra consuetudine, per manifestare apprezzamento sincero sul lavoro fatto anche in questa occasione. La libertà è un valore assoluto. Noi che siamo antifascisti e contro tutte le dittature da sempre sottolineiamo che proprio la libertà non deve e non dovrà mai essere influenzata da ideologie di parte”.