Celebrazioni pucciniane, Veronesi: “Strumentalizzazioni politiche intorno all’attività del comitato. A lamentarsi è chi non si presenta alle riunioni”

10 gennaio 2023 | 15:41
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Celebrazioni pucciniane, Veronesi: “Strumentalizzazioni politiche intorno all’attività del comitato. A lamentarsi è chi non si presenta alle riunioni”

Il presidente dell’organo e della Fondazione Puccini: “Non penso che prevarranno posizioni autolesionistiche. Svolgo questo ruolo gratuitamente e senza alcun rimborso”

“Sono le solite scaramucce della tradizione toscana”. Le liquida così Alberto Veronesi, presidente del comitato per le celebrazioni pucciniane, le polemiche degli ultimi giorni e le ricorrenti richieste di dimissioni, provenienti in particolare dal mondo del centrosinistra.

La responsabilità di un certo qual impasse nell’attività del comitato, che ha allarmato anche i tre sindaci ‘pucciniani’, Mario Pardini, Giorgio Del Ghingaro e Andrea Bonfanti, è di chi non si presenta alle riunioni, facendo anche mancare il numero legale: “Ho fatto 12 convocazioni – spiega Veronesi, che oggi ha cancellato l’incontro informale a causa della febbre che lo ha colpito – Se la gente, massimamente quella del Pd, non si presenta è inutile andare a piagnucolare in parlamento”.

“Fa un po’ ridere – rincara la dose – che chi si lamenti sia chi non è venuto alle riunioni del comitato. I sindaci li ho sentiti tutti e certamente le loro richieste sono in cima alle priorità, tanto più che alla loro anche giusta lettera di chiarimenti ho risposto con una lettera molto dettagliata di 14 pagine. Non sono certamente i sindaci il problema, ma la strumentalizzazione politica, come è anche normale che sia visto che siamo in campagna elettorale”.

A questo si aggiunge una probabile candidatura con Fratelli d’Italia al consiglio regionale della Lombardia. Si saprà venerdì, alla presentazione delle liste: “Questo – dice Veronesi – non deve condizionale, visto che in Italia non esiste il reato di opinione e non esiste che qualcuno, per una opinione politica, debba rimettere il mandato. Giorgio Gori addirittura ha fatto la campagna elettorale per governatore pur essendo sindaco di Bergamo…”.

“Certo – spiega Veronesi – dopo l’indiscrezione della possibile candidatura c’è stata una maggiore attenzione mediatico politica. Ma il comitato, come ho già detto, ha fatto ciò che doveva fare in questo periodo e molto di più: lo ha fatto a Lucca, a Milano, in tutta Italia e all’estero con gli istituti italiani di cultura. Cose se ne sono fatte e per il futuro sono molto ottimista, anche se è normale che tutto in Toscana sia soggetto a polemica. Ma sinceramente non penso che possano prevalere posizioni autolesionistiche. Tanto più che faccio questo mestiere gratuitamente, senza rimborso di nessun tipo. È una cosa che dà prestigio e mi onora, ma l’interesse lo hanno i membri del comitato, che sono poi i principali destinatari dei fondi stanziati: è paradossale che chi deve prendere dei soldi non si presenti alle riunioni del comitato”.

Veronesi entra nel dettaglio: “Io come la Scala di Milano, il ministero della cultura, Casa Ricordi, la Fondazione Puccini, il sindaco Mario Pardini, fra gli altri, ci presentiamo sempre come dei soldatini alle riunioni. Ora ho fiducia nei nuovi innesti di ministero dell’istruzione e dell’università. Insomma tutte le persone che non appartengono al territorio sono presenti. Altri, i destinatari maggiori delle risorse come la Provincia di lucca e la Regione Toscana, invece, disertano le riunioni. È una questione politica, che mi sembra sia già stata capita dagli elettori, che hanno deciso di conseguenza”.

“A mio parere – commenta Veronesi – ben vengano il dibattito, anche i voti di astensione e contrari in seno al comitato. Ma se non partecipi all’assemblea perdi il diritto a criticare. Le idee, infatti, si esprimono all’interno dell’organo, che peraltro a ogni convocazione prevede la presenza di quattro funzionari della presidenza del Consiglio dei Ministri a verbalizzare, il che significa risorse messe in campo da Roma per l’attività del comitato. Pensate che il giorno della prima della Scala il suo direttore era presente in comitato, mentre alcuni esponenti locali no: è rimasto allibito”.

“Ora – conclude Veronesi – attendiamo le nuove nomine e le decisioni del ministro, ma nel frattempo cerchiamo di portare avanti gli accordi interni, suffragati dai progetti. Non penso che siano a rischio le risorse allocate. Penso che già lunedì prossimo potremo incontrarci per proseguire un’attività che non si è mai interrotta”.