Comitato per le celebrazioni pucciniane, Raspini e Mammini (Pd): “Pardini inviti Veronesi a dimettersi”

10 gennaio 2023 | 15:40
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Comitato per le celebrazioni pucciniane, Raspini e Mammini (Pd): “Pardini inviti Veronesi a dimettersi”

I consiglieri del partito democratico: “Lucca sta facendo una figuraccia a livello internazionale”. Il presidente: “Nei miei confronti parole diffamatorie”

“Il comportamento di Alberto Veronesi sta facendo fare a Lucca una figuraccia a livello internazionale, ma il responsabile politico è il sindaco Mario Pardini che lo ha nominato presidente della Fondazione Giacomo Puccini”. A dirlo sono Francesco Raspini e Serena Mammini, rispettivamente capogruppo e consigliera del Partito democratico in consiglio comunale che tornano a parlare dell’operato del Comitato per le celebrazioni pucciniane, alla luce dei malcontenti emersi a più riprese nelle ultime settimane.

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“Cresce il malumore nei confronti di Veronesi – spiegano -, oltre alle dimissioni e alle prese di posizione che ogni giorno leggiamo sul giornale, sono sempre di più i disagi diffusi in città nei confronti del presidente del Comitato delle Celebrazioni Pucciniane, ritenuto da più parti inadeguato al ruolo e inopportuno. Ci risulterebbe, infatti, che Veronesi nella sua carriera abbia dato dimostrazione di non sapere gestire le risorse economiche. Ci risulterebbe che le istituzioni, a partire dai sindaci che lo hanno supportato come quello di Lucca che oggi in modo alquanto contraddittorio firma lettere allarmate, siano state a conoscenza di alcune vicende da cui si evince come la persona in questione non rispetti i minimi requisiti di affidabilità. Pardini ha riportato queste situazioni ai suoi assessori e ai suoi consiglieri di maggioranza, in particolare a quelli che più di altri, quando erano all’opposizione, hanno sbandierato parole come trasparenza, onorabilità e correttezza? – si chiedono Mammini e Raspini -. Il Comitato dovrebbe avere il compito di promuovere e accreditare nel mondo il nostro territorio come il territorio principe legato alla figura del Maestro Giacomo Puccini: peccato, però, che da mesi non si faccia altro che parlare dell’inadeguatezza del suo presidente e del suo modo di gestire le tante risorse pubbliche”.

“Nasce anche da qui – aggiunge inoltre l’ex candidato sindaco Raspini – la scelta di rifiutare, prima del ballottaggio, la richiesta di Veronesi di essere nominato assessore o di avere una qualsiasi altra nomina direttamente dipendente dall’indicazione del primo cittadino in cambio del sostegno elettorale. Ci chiediamo: il sindaco Pardini ha scelto Veronesi senza sapere chi fosse? La voglia di vincere a tutti i costi ha avuto la meglio sulla necessità di preservare Lucca da polemiche infinite, che stanno minando la credibilità della città stessa. Aver nominato Veronesi in tutta fretta – è stata la prima nomina effettuata da Pardini – quando c’era invece la possibilità, almeno in una fase iniziale, di ricoprire la carica personalmente come sindaco, dimostra una scarsa attenzione per le Celebrazioni Pucciniane e per Lucca”.

“Ma il sospetto – proseguono – è quello di essere di fronte a un vero e proprio stile di governo: non mettere mai la faccia su nulla. Del resto, costa poco: giusto una foto-opportunity in compagnia anziché in solitaria, con il vantaggio di poter mandare avanti qualcun altro qualora le cose vadano male (come in questo caso) e con l’impagabile lusso di firmare lettere come quella mandata pochi giorni fa a Veronesi insieme agli altri sindaci presenti nel Comitato (oltre a Pardini, Del Ghingaro e Bonfanti ndr.) – proseguono Raspini e Mammini -. Queste lettere, però, sono credibili se vengono firmate da chi Veronesi non l’ha mai appoggiato, come il sindaco di Pescaglia. Al contrario hanno una credibilità pari a zero se a firmarle sono gli stessi sindaci che proteggono e promuovono Veronesi pur conoscendone stile e personalità”.

“Se il sindaco Pardini – continuano – non prende materialmente in mano la situazione diventa politicamente complice di tutto ciò che accadrà da ora in poi. Se invece invita Veronesi a dimettersi, certificherebbe che la sua vittoria al ballottaggio, di cui anche Veronesi è stato artefice insieme a Lista Civile, cannoneggiata da fuoco amico non più tardi di una settimana fa, è davvero il frutto amarissimo di un insieme di contraddizioni nato per schierarsi ‘contro qualcuno’ invece che per valorizzare e promuovere una visione organica e condivisa di città”.

Non tarda la replica del maestro alle affermazioni degli esponenti dem. “Nei miei confronti parole diffamatorie: se Raspini fosse a conoscenza di malversazioni dovrebbe recarsi in procura”. Così il presidente del Comitato per le celebrazioni pucciniane, Alberto Veronesi.

“Le loro parole altamente diffamatorie nei miei confronti saranno valutate nelle sedi opportune – prosegue Veronesi – Valutazioni sulla mia carriera, che va da Vienna a New York a Salisburgo, non competono certo a Raspini, che mi sembra non sia mai uscito dalla Toscana. Si segnala che tutto ciò che è stato approvato dal comitato è stato monitorato dal revisore dei conti nominato dal ministro della cultura, seguendo procedure approvate all’unanimità dal comitato stesso. Se Raspini fosse a conoscenza di malversazioni o di amministrazione tesa a fini personali lo stesso non dovrebbe comunicarli alla stampa ma recarsi in procura. Il comportamento di Raspini, che non ha ancora digerito di essere stato mandato a casa, probabilmente per sempre, insieme al suo Partito di frenatori totali, è talmente comico che si lamenta del fatto che il comitato, disertato dai suoi stessi compagni di partito o dai nominati del Pd, non funzioni per mancanza di numero legale. Il malumore c’è in città, caro Raspini, non per Veronesi, ma nel sentire le fandonie e le falsità che dite ogni giorno“.