L’ex consigliere Dinelli (Pd): “I primi sei mesi di giunta Pardini? Passati a saldare le cambiali”

L’esponente dem: “Prima la concessione al Carnevale di Viareggio per il corso lucchese, poi la nomina di Veronesi e la rimozione della dichiarazione sull’antifascismo per l’assegnazione degli spazi pubblici”
“I primi sei mesi di amministrazione Pardini? Sono stati principalmente contrassegnati da cambiali da saldare”. A dirlo è l’ex consigliere comunale Pd Leonardo Dinelli.
“Vincere è davvero l’unica cosa che conta? – si chiede -. La vittoria è sempre gratificante, ma è necessario anche considerare il prezzo che, talvolta, bisogna pagare per conseguirla. In tal senso, il sindaco di Lucca si è trovato a dover pagare un pesante debito. Debito che, a mio modesto avviso, rischia di far passare alla città momenti non proprio esaltanti, a dispetto delle mirabolanti promesse fatte in campagna elettorale e con l’allestimento dello scintillante, magico Natale. Diranno che siamo rosiconi, che abbiamo bisogno di Maalox: tiritera poco originale che probabilmente durerà ancora un po’, ma i fatti politici di questi primi sei mesi sono incontrovertibili”.
“Mario Pardini ha vinto con piena legittimità – prosegue Dinelli – e tuttavia, come ha costruito la sua vittoria? La coalizione di destra-centro si è formata solamente dopo il primo turno con l’unico intento di non far vincere di nuovo il centrosinistra, certamente non sulla base di accordi programmatici stabiliti per tempo. Le vicende in seno alla Lista Civica di Elvio Cecchini di quest’ultimo periodo sono lì a dimostrarlo. I primi sei mesi di amministrazione Pardini sono stati contrassegnati soprattutto per cambiali da saldare. La prima operazione subita, più che orchestrata, è stata la concessione al Carnevale di Viareggio di scegliere luogo, tempi e modalità per portare parte del Carnevale di Viareggio a Lucca: operazione dovuta per l’endorsement ricevuto durante il periodo del ballottaggio. Stessa storia per la rimozione della dichiarazione sull’antifascismo per l’assegnazione degli spazi pubblici, altro emolumento pagato all’attuale assessore allo sport Barsanti. Anche la nomina di Alberto Veronesi a presidente della Fondazione Puccini è stata un’operazione effettuata per ringraziare l’appoggio ricevuto nel periodo del ballottaggio”.
“Tutte situazioni che ci raccontano come, in questi sei mesi, sia stato necessario per il sindaco Pardini tenere insieme ad ogni costo le diverse realtà politiche che compongono l’attuale maggioranza e le persone che le rappresentano. Le quali, pur avendo visioni politiche diverse dalla sua hanno deciso di unirsi dopo l’esito del primo turno, avendo come unico, vero collante la volontà di sconfiggere il candidato del centro-sinistra Francesco Raspini – va avanti Dinelli -. A parti invertite, tutto ciò non sarebbe accaduto. Si tratta di un fatto oggettivo. Il centrosinistra aveva un unico candidato sindaco, che ha avuto il coraggio, la forza e la determinazione di non scendere ad accordicchi per il solo gusto della vittoria. Così facendo ha difeso, dal mio punto di vista, la coalizione che lo sosteneva, i programmi siglati in tempi non sospetti, la sua gente e i suoi ideali. E’ vero: è andato incontro a una dura sconfitta; tuttavia, ciò gli permette oggi di guardare in faccia amici e rivali politici con quella correttezza, quella trasparenza e quell’onestà intellettuale che ne hanno contraddistinto l’intera campagna politica. Mi auguro che d’ora in avanti si apra una nuova stagione, in cui il sindaco Pardini, che ama definirsi sempre il ‘sindaco di tutti’, pensi davvero al bene dell’intera comunità e non solo a quello di una parte. Perché questo si meritano Lucca e i suoi cittadini”.