Lucca Futura: “Patrocinio a festival di Casapound testimonia la volontà di spostare a destra la nostra città”

La lista civica: “Apprensione per le sorti di una città che ci pare sempre più condannata a tornare ad alcune oscure, vecchie, pericolose dinamiche”
“A Lucca succede che il festival di Casapound (per chi avesse dei dubbi vada a leggere l’articolo uscito il 26 giugno 2020 su Lucca in Diretta dal titolo Nasce ‘L’Augusta’, nuovo festival culturale di Casapound, cita la lista civica) diventi un evento patrocinato dal Comune di Lucca, cioè dall’istituzione cittadina che dovrebbe rappresentare tutti, senza quindi andare a sostenere o a patrocinare nella propria programmazione culturale un evento che è chiaramente espressione di un partito politico”. A intervenire sulla vicenda è Lucca Futura.
“Scrivi Augusta e leggi CasaPound – continua la nota – È normale che il Comune di Lucca patrocini un festival organizzato da un partito politico (chiamarsi Difendere Lucca non sposta la questione e non cambia la sostanza della gravità) e lo presenti in Sala degli Specchi come se fosse una qualsiasi iniziativa della programmazione culturale del ViviLucca? A questo punto è normale che anche la Festa dell’Unità venga promossa dall’amministrazione comunale- Da quello che abbiamo visto nella conferenza stampa di presentazione – continua Lucca Futura – pare che vengano utilizzati spazi e soldi pubblici per organizzare e promuovere il festival di CasaPound, cioè un festival di parte. Ma non eravamo di fronte a una giunta che voleva ricucire la città? Non eravamo di fronte a un sindaco che voleva essere il sindaco di tutti?”.
“Tra l’altro viene da chiedersi se gli organizzatori siano a conoscenza della storia di Lucca – prosegue la nota – L’Augusta, nome scelto da Casapound per il proprio festival, si riferisce alla Fortezza Augusta fatta costruire nel ‘300 da Castruccio Castracani. Sapete che fine fece? Nel 1369 Lucca tornò libera e l’Augusta fu abbattuta l’anno successivo perché divenuta il simbolo dell’oppressione esercitata dalle potenze straniere nella nostra città: chissà se Casapound lo sa”.
“Con questa ulteriore scelta di parte e per una parte molto connotata, il sindaco Pardini porta avanti l’ennesima stortura, l’ennesimo strappo, l’ennesima volontà di collocare all’estrema destra la nostra città. E si rilassino pure quelli che attaccano chiunque non la pensi come loro: qui non c’è nessun mal di fegato. Solo parecchia apprensione per le sorti di una città che ci pare sempre più condannata a tornare ad alcune oscure, vecchie, pericolose dinamiche”.