Consiglio comunale unico su Shoah e Foibe, Banducci: “Sbagliato confondere le due tragedie”

27 gennaio 2023 | 14:40
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Consiglio comunale unico su Shoah e Foibe, Banducci: “Sbagliato confondere le due tragedie”

L’ex consigliere provinciale: “I due eventi drammatici sono così diversi che non hanno nulla in comune se non la conta delle vittime”

“Sbagliato confondere in un solo consiglio comunale le due infelicità dovute ai drammi delle Foibe e della Shoah”. Anche l’ex consigliere provinciale Franco Banducci critica la scelta dell’amministrazione Pardini.

Castigat ridendo mores che la esilarante versione del grande Totò traduce in: ‘ridendo castiga i mori’ e che traslata alla recente allegria manifestata dal Sindaco Pardini diventa: ‘ridendo castiga i lucchesi’ – dice Banducci -. E così il sindaco castiga i lucchesi obbligando l’assemblea che li rappresenta, il consiglio comunale, a confondere nella stessa seduta due tragedie del secolo passato, unendo in un solo dibattito il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo, due eventi drammatici così diversi che non hanno nulla in comune se non la conta delle vittime. Se poi andiamo a leggere i due punti del testo di convocazione per il 30 gennaio, della seduta del Consiglio Comunale, la confusione si dilata ancora di più nell’improvvido tentativo di condensare: nel primo punto, la totalità tragica della seconda guerra mondiale con il dramma dell’Olocausto, e nel secondo punto nel restringere la tragedia della guerra alla comunità italiana, accostandola alle vittime delle foibe”.

“Una grande confusione di drammi per i quali rimane difficile capirne la ragione, eppure bastava che il sindaco si fosse ricordato di come Tolstoj inizia la sua Anna Karenina e al posto della ‘famiglia’ avesse inserito la ‘comunità’, per farlo diventare: ‘Tutte le comunità felici si assomigliano fra loro, ogni comunità infelice è infelice a suo modo’ – conclude Banducci -. La comunità ebraica che subì e ricorda la Shoah il 27 gennaio, con il Giorno della Memoria, fu infelice a suo modo, come a suo modo fu infelice la comunità italiana Giuliano-Dalmata che commemora il 10 febbraio, il Giorno del Ricordo, quando subì la tragedia delle foibe e l’esodo forzato dalle proprie terre. Due drammi ben distinti nella loro infelicità che forse per il nostro sindaco, che vive come noi fortunatamente e con il sorriso in una comunità, comunque felice, non ha saputo distinguere”.